San Marino. Busignani: “Sciopero inevitabile se il Governo non inverte la rotta”

San Marino. Busignani: “Sciopero inevitabile se il Governo non inverte la rotta”

RASSEGNA STAMPA – Intervista al Segretario Generale di Usl, tanti temi sul tavolo

DAVID ODDONE – Intervista esclusiva al Segretario Generale dell’Unione Sammarinese dei Lavoratori Francesca Busignani, sul tavolo tanti temi di attualità dai contratti verso i rinnovi, alla politica dei redditi fino al possibile sciopero generale indetto per il 15 dicembre. Infine uno sguardo alla legislatura in conclusione e al futuro accordo di associazione con l’Unione Europea.

Segretario Busignani, soddisfatti del rinnovo del contratto Pa?

“Come punto di ripartenza e non di arrivo sì, anche se purtroppo, essendo arrivata così lunga la fine della contrattazione, il Governo ci ha costretto, per poter dare la possibilità ai dipendenti della PA di votare questo contratto, di condensare un ciclo di assemblee, che si sarebbero potute spalmare in un lasso di tempo più consono , quasi tutte, in una settimana. La sinergia fra i tre sindacati è stata fondamentale per arrivare alla firma del Contratto. Ora, come è giusto che sia per un, anzi tre sindacati che non sono autoreferenziali, sono in corso le assemblee per il voto dei lavoratori e delle lavoratrici sullo stesso. Ci tengo a ringraziare pubblicamente i Segretari delle Federazioni Pubblico Impiego, Simona Mazza, Milena Frulli, Antonio Bacciocchi e i loro funzionari per essere riusciti in una non facile trattativa. Dopo 12 anni di diritti persi per strada, non sarebbe stato accettabile procrastinare ancora un rinnovo che certamente lascia questioni irrisolte, ma che ha introdotto nuove tutele, l’eliminazione di molte discriminazioni fra lavoratori e non ultimo un aumento del 6% in tre anni, in linea con i rinnovi degli altri contratti. La trattativa era partita da percentuali molto più basse, purtroppo è chiaro che in un momento di inflazione impazzita i contratti non possano coprirla interamente con gli aumenti quindi è palese che lo Stato deve adottare quelle politiche di welfare state per colmare almeno in quota parte il gap inflazionistico su tutti i contratti. Si tratta dunque di un buon punto di partenza, si devono però chiaramente riprendere i lavori al più presto perché questo rinnovo scade alla fine del 2024, vale a dire che non possiamo permetterci pause e che il confronto deve riprendere dai primi giorni del 2024 a ritmi serrati” (…)

Articolo tratto da La Serenissima

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