Noi di Sinistra
Unita avevamo preteso che tutti i cittadini, quindi lo Stato, acquisisse il
controllo della Cassa di Risparmio, ma ci fu risposto che era pericoloso per le
inchieste in corso, ma allora chiediamo al Governo, non è altrettanto rischioso
anche per tutti i soci della Sums?
I crediti della Cassa di Risparmio verso
il gruppo Delta si aggirano sui 2 Miliardi di Euro.
Probabilmente quando
l’inchiesta sarà terminata, se non tutto, in buona parte dovrebbe rientrare in
Cassa di Risparmio, quindi se lo Stato detenesse buona parte del pacchetto
azionario visto il finanziamento emesso, non solo recupererebbe i suoi
investimenti ma addirittura potrebbe trarne un ottimo profitto, con il quale
risolvere il debito pubblico e non solo.
Invece anche per Cassa di Risparmio,
patrimonio storico di questa piccola Repubblica, quando ci sono problemi
economici sono a carico di tutti i cittadini, mentre quando c’erano e molto
probabilmente ci saranno, grandi introiti questi verranno gestiti dalle solite
lobby, per di più se la cassa di Risparmio saltasse , lo Stato e quindi i
cittadini, perderebbero comunque tutti i soldi prestati.
A nostro avviso per
la tutela del “Bene Comune” si sarebbe dovuto fin da subito nazionalizzare la
Cassa di Risparmio, o perlomeno istituire una nuova forma di ente giuridico per
tutelare i beni comuni e trasformare la stessa in un Ente di Gestione dei Beni
Comuni.
In modo da farla davvero diventare un patrimonio comune.
Non è più
accettabile che la collettività si accolli le perdite di istituti privati come
successo per: Banca del Titano-Credito Sammarinese-Banca Commerciale, mentre gli
utili se li accollino sempre i soliti affaristi.
Come abbiamo scritto qualche
mese fa, Chi mette i soldi deve avere il diritto di Governare.
È ora che la
classe politica e non solo, spieghi di chi è la Cassa, chi nomina i membri del
consiglio dei amministrazione (e anche della Fondazione e della Sums .
Leggi il comunicato