Chiusura scuola città, la serata per chiarire lascia molte perplessità
Si gioca sui numeri. Il segretario parla di 22 aventi diritto perché residenti nel castello cui però vanno aggiunte 6 domande di iscrizione da fuori territorio. L’orientamento però è di non accoglierle per fare un’unica prima a Murata
Antohio Fabbri
La serata del governo sul trasferimento della scuola di Città dal titolo “Una scuola per loro”, avrebbe dovuto chiarire i dubbi e le perplessità. Per la verità ne ha lasciati diversi, salvo confermare la linea della Segreteria di Stato e dell’Esecutivo che porterà progressivamente le elementari di Città a Murata e l’Istituto musicale nello stabile di Ca’ Caccio. Di fatto viene confermata la progressiva chiusura delle elementari a Città. Il Segretario all’Istruzione Andrea Belluzzi, nella serata affiancato dai colleghi Elena Tonnini e Stefano Canti, non vuole però sentire parlare di “chiusura” e sostiene che sia una informazione distorta sostenere che la scuola elementare di Città sarà chiusa. In realtà e nella sostanza, quello è: le elementari nella Capitale non ci saranno più, rimpiazzate dall’Istituto musicale.
Il governo sostiene che la scelta è motivata dal problema demografico e che l’accorpamento a Murata porterà ad una maggiore qualità dell’istruzione. Si parla di accorpamento delle prime per il prossimo anno, per poi gradualmente procedere negli anni successivi, così come l’ingresso dell’Istituto musicale sarà graduale.
Murata è stata scelta, spiega il Segretario, per l’infrastruttura, ritenuta più agevole. Anche per le barriere architettoniche che ci sono della scuola “La Sorgente”. Un problema che però resta, anche qualora l’Ims dovesse avere iscritti con disabilità. “Vi ringraziamo per avere trovato una sede – ha detto un esponente dell’Ims dal pubblico – ma sappiate che per noi è una soluzione di ripiego”.
Ammette tra l’altro il Segretario Belluzzi che l’edifico avrà bisogno di adeguamenti sia per l’acustica, sia per la fruibilità, sia per l’accesso.
Il Direttore dell’Ims Paolo Santi, intervenendo dal pubblico, ha ricordato che, quando è stata prospettata ipotesi di trasferire l’Ims a Ca’ Caccio è stata data risposta positiva nell’ottica di un percorso di condivisione portato avanti. “Non abbiamo identificato tutte le aule con tutti gli spazi – ha aggiunto – ed è una valutazione che andrà fatta dopo una analisi più approfondita”. Finché non si farà uno studio dettagliato anche dal punto di vista tecnico, quindi, valutazioni più precise non potranno essere fatte. Comunque, la decisione è stata presa dal Governo.
“A chi parla di identità del Castello, rispondo che questa non deve essere motivo di isolamento”, ha detto il Segretario Belluzzi che poi ha parlato dei numeri. E proprio sui numeri si gioca parecchio. Infatti le domande di iscrizione
alla prima elementare per il prossimo anno sono 28. Numero che consentirebbe di fare due classi. Perché allora la segreteria insiste sul numero di 22 e una classe sola? Perché 22 sono i bambini residenti nel Castello di Città e che quindi hanno diritto all’iscrizione. A questi, però, si sommano sei domande di iscrizione da fuori territorio del Castello. Sei domande che, per l’orientamento espresso dalla Segreteria, non vanno però accolte, per non sottrarli ad altri plessi. L’orientamento è dunque quello di una sola classe prima con 22 bambini a Murata.
Ma questa scelta sta suscitando perecchie turbolenze, anche nella maggioranza, anche tra gli strenui sostenitori del trasferimento delle elementari da Città. Le Delibera del governo è già pronta per un’unica prima elementare di 22 bambini a Murata. Delibera pronta, presentata martedì, ma non ancora firmata. Il ‘contrappasso dell’accorpamento’ colpisce, così, la consigliera di Rete, Gloria Arcangeloni, che della novità non era informata. Perché contrappasso? Perché in Consiglio la stessa aveva sostenuto la necessità di accorpamento dei plessi, aveva detto che c’era stato confronto, spiegazioni, condivisione delle scelte e aveva pure invocato azioni disciplinari verso quegli insegnanti che avevano informato i genitori della volontà di chiudere la scuola elementare di Città. Ebbene, questa volta, saputo dell’unica classe di 22 bambini, si confronta con le altre mamme e ammette a sua volta di esser rimasta “allibita”, della scelta di cui non sapeva nulla… a proposito di condivisione delle scelte. Non solo. Aggiunge la consigliera di Rete che in tutti i confronti e in tutti gli incontri “ci era stato sempre detto e garantito che si sarebbero fatte due classi”, dice alle altre mamme. “E invece, questa cosa mi lascia allibita perché è una mancanza di rispetto”.
Poi sostiene di avere già fatto presente la cosa al Segretario Belluzzi. Poi la consigliera dice alle altre mamme che si è trattato di una cosa “improvvisata dalla Segreteria Istruzione” ritenendo che nella serata di ieri ci sarebbero stati i margini per fare cambiare idea e comunque fare sentire la propria voce. Tanto più che due classi avrebbero comunque garantito anche maggiori distanze, visto il Covid. La consigliera Arcangeloni dice alle mamme di sentirsi presa in giro, soprattuto perché era stata garantita una cosa e poi “senza nessun tipo di coinvolgimento delle altre Segreterie (che però martedì sera erano lì, ndr.) –senza alcun coinvolgimento delle strutture scolastiche, hanno pensato di fare” questa sterzata.
Ribadisce poi la Arcangeloni che la cosa non sarebbe definitiva, e che i margini per restare sulle due classi ci sarebbero stati. A vedere l’esito della serata pubblica, tuttavia, non pare sia così, perché alla luce del fatto che la Segreteria ha manifestato la contrarietà ad accogliere domande fuori territorio, pare si sia già deciso diversamente. Se queste divergenze di vedute, su classe singola o doppia sezione, porteranno anche a prese di posizione politiche tutte interne alla maggioranza, si vedrà.
Intanto il Gruppo “Per La Sorgente”, che aveva lamentato il mancato invito alla serata del governo, fa sapere che parteciperà questa sera alle 21 presso la polivalente di Murata. Il Gruppo “parteciperà all’incontro pubblico a cui è stata invitata dal titolo “La scuola di Città resta o se ne va?” organizzato da Libera, nell’intento di portare all’attenzione dei partecipanti le proprie argomentazioni e nel tentativo di ricercare quel confronto, di cui tanto si è parlato ma che poco si è visto, con tutte le parti coinvolte in questa importantissima decisione. Continueremo ad aggiornare la cittadinanza sulle iniziative che porteremo avanti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”, conclude il Gruppo.