San Marino. Chiusura Scuola elementare Città, Repubblica Futura in conferenza stampa

San Marino. Chiusura Scuola elementare Città, Repubblica Futura in conferenza stampa

“Siamo ancora in tempo per evitare la chiusura senza senso della scuola di città”

Repubblica futura organizza una serata con la cittadinanza: “Città dimenticata” sullo svuotamento della Capitale

Antonio Fabbri

“Siamo ancora in tempo per evitare la chiusura senza senso di una struttura scolastica come Ca’ Caccio, per questo spero che maggioranza e governo possano cogliere questo appello e fermare questa scelta inopportuna”. Così Fabrizio Perotto, insegnante e coordinatore del plesso di Città alla conferenza stampa di Repubblica futura nella quale è stata presentata la serata pubblica organizzata dal partito sul tema “Città dimenticata. Una discoteca a cielo aperto?”

Si parte quindi dalla vicenda del trasferimento della scuola La Sorgente, per poi aprire un dibattito sullo svuotamento progressivo della Capitale. Si parte comunque dal problema scuola sulla quale “si prendono decisioni i maniera approssimativa ed improvvisata”.

Lo dice Nicola Renzi che cita in tale contesto il decreto relativo agli esami “emanato quando gran parte degli scrutini era già stata svolta. Tanto più che questo decreto non è stato neppure ratificato, poiché arrivato in ritardo. Andrà nel prossimo Consiglio. Figuriamoci se possiamo cambiare qualcosa di questo provvedimento. Il Consiglio è così vincolato alla ratifica senza cambiare una virgola, perché non possiamo fare diversamente. Sarebbe un danno gravissimo per quei ragazzi che hanno affrontato gli esami sulla base di quel decreto”. Poi Renzi evidenzia anche le mancate risposte ai cittadini circa i titoli per l’insegnamento. “Non capiamo perché, a fronte di una Istanza d’Arengo già approvata, e di un progetto di legge di inizativa popolare presentatato, ancora si vuole prendere tempo e gli emendamenti al decreto sono stati bocciati, tra l’altro con lo scarto di un voto il che denota una spaccatura in maggioranza sul tema. Adesso arriveremo a discutere progetto di legge. Ma il fatto è che stiamo parlando di che scuola vogliamo, ma su questo non c’è alcun progetto e alcun confronto”.

Poi Renzi ricorda che sulla scuola di Città Repubblica Futura ha presentato un ordine del giorno perché il governo si fermi e faccia una riflessione precisa e, in maniera condivisa, possa arrivare alla soluzione migliore. “Siamo ancora in tempo per evitare una chiusura senza senso”, incalza appunto Fabrizio Perotto. “La scuola è programmazione, mentre noi viviamo alla giornata. Gli operatori vivono su decreti posticipati, sulle delibere. Non è mai successo che su certe decisioni fosse esautorata la consulta scolastica, ad esempio posticipo di una settimana della chiusura. La scelta è stata fatta con improvvisazione. Così è avvenuto per l’accorpamento delle prime elementari. 

Prima si parlava di trasferimento del plesso, poi si è detto che si sarebbero fatte due prime elementari a Murata, poi se ne fa una e sei bambini che chiedevano l’iscrizione si mandano via negli altri Castelli. Questo governo non dà diritto ad una giusta istruzione ai bambini. Tra l’altro quegli stessi bambini hanno frequentato la scuola dell’infanzia di Città. Ci sono progetti ponte di continuità didattica, a questi sei bambini, la continuità didattica non spetta?”, chiede Perotto. “Altra cosa: la scuola di Murata è progettata per sei aule e se andiamo avanti con questa linea, tra qualche anno ne avremo almeno dieci. Si potevano tranquillamente fare due classi. Una a Murata e una in Città. Il Governo non solo non ha ascoltato gli insegnati e i docenti, ma non hanno ascoltato neppure i genitori, i cittadini i tecnici. Qui hanno cercato solo di risolvere un problema dell’Istituto musicale con il quale la suola non deve sentirsi in competizione, ma non vorremmo essere nei loro panni, perché sono stati in questi mesi una bandierina da tirare di qua e di là da parte del governo. Tra l’altro ancora per qualche anno, l’Ims non potrà prendere sede a Ca’ Caccio, permanendo ancora le altre classi delle elementari. In più non si capisce come mai se tra le ragioni della chiusura delle elementari ci sono le barriere architettoniche, queste non siano influenti per l’Istituto Musicale”.

Ragionamento ancora più ampio quello che verrà dibattuto nella serata del 24 giugno alle ore 21 ai Giardini dei Liburni “Nel tempo la politica ha abbandonato il castello di Città dallo spostamento degli uffici, della parrocchia, decisione anche in quel caso vide una raccolta firme della cittadinanza. Poi ancora la chiusura parziale della farmacia. Insomma – dice Nicola Selva – Nel tempo è stato impoverito il tessuto sociale del castello. Vediamo una Città sempre più desolata. Lo dico non per campanilismo, ma perché Città per noi rappresenta l’identità dei sammarinesi. E’ il Castello con la maggiore concentrazione di beni artistico-culturali. In queste ultime settimane vediamo solo un ulteriore impoverimento, con una nuova scelta, molto contestata, e in più vediamo che Città oltre che spogliata dei propri servizi è orientata a diventare una discoteca a cielo aperto. Ne vogliamo parlare? Tutto ciò sta stravolgendo il volto del nostro castello, con una dimensione umana diversa da quello che era prima, con aspetti di ordine pubblico, di pericolo, atti di vandalismo… è questa la Città che vogliamo? Vogliamo impostare una riflessione generale per evitare un tendenza non idonea alla nostra realtà. Quella di giovedì vuole essere una serata costruttiva. Vogliamo fare proposte e riflettere con i nostri cittadini”, conclude Nicola Selva

 

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