San Marino. Civico 10, l’intervento di Valentina Bollini sul tema della depressione

San Marino. Civico 10, l’intervento di Valentina Bollini sul tema della depressione

Grazie Eccellenza,

vorrei approfittare del comma comunicazione per portare all’attenzione del Consiglio un tema che mi sta a cuore e che credo sia di interesse generale in quanto riguarda un aspetto imprescindibile della vita personale e sociale di tutti: il benessere psicologico.

Lo scorso 7 Aprile si è svolta la Giornata Mondiale della Salute, organizzata dall’OMS, con il tema “Depressione, parliamone”.

La scelta di trattare una psicopatologia, piuttosto che una malattia a matrice biologica, è data dalla portata del fenomeno. Infatti se analizziamo i dati forniti dell’OMS attualmente al mondo ci sono oltre 300 milioni di persone che soffrono di depressione, il 50% dei quali non riceve sostegno e cure adeguate tanto che, secondo le stime, entro il 2020 la depressione diventerà la seconda malattia più diffusa al mondo dopo le patologie oncologiche.

Questi dati oltre ad essere allarmanti, sottolineano con chiarezza il fatto che molte persone che soffrono di questa condizione debilitante sono estremamente spaventate e titubanti nel chiedere un aiuto psicologico.

Questo perché forse non sanno a chi rivolgersi, o forse perché ne sottovalutano la pervasività e la portata, o forse perché, tutt’ora, persiste ancora il pensiero comune di considerare lo psicologo come un personaggio da cui si va solo se si è matti.

La depressione, proprio per la sua origine psicologica, può essere trattata e curata adeguatamente solo imparando a parlarne, superando perciò il tabù culturale che rende legittimo curarsi solo delle malattie fisiche e che trascura l’importanza del benessere mentale come base per una vita felice. In quest’ottica, riconoscerla e cercare aiuto sono i primi passi, oltre che i più impegnativi, per poter riprendere in mano la propria vita.

Inoltre, la depressione è un disturbo trasversale che può colpire chiunque e può essere determinata da diversi fattori; su alcuni dei quali è possibile intervenire con azioni di prevenzione, mentre altri sono determinati da aspetti soggettivi. Ad esempio, a parità di condizioni, due persone che subiscono un lutto in famiglia potrebbero reagire entrambe con un disturbo depressivo, oppure potrebbe ammalarsi sono una, oppure nessuno dei due.

Questo per sottolineare, quanto risulti necessario sia istituire delle forme di prevenzione efficaci sia garantire un servizio di assistenza psicologica che sia efficiente e capillare.

Dobbiamo prevenire la depressione, come ogni altra forma psicopatologica che causa un disagio significativo, ma soprattutto dobbiamo offrire la possibilità di un aiuto psicologico alla portata economica di chiunque, che sia mirato, esteso ed accessibile a tutti e che segua un approccio “life course” ossia che includa un’assistenza specifica per ognuno in relazione allo stadio di vita in cui si trova.

Per esempio, gli adolescenti, che più di tutti si trovano in una condizione di disequilibrio psicologico per la peculiarità dell’età in cui si trovano, devono poter contare su un servizio di assistenza che offra ascolto e comprensione, oltre che un aiuto professionale e competente.

Nel nostro Paese manca un cultura psicologica che riconosca l’importanza del benessere psicologico al pari del benessere fisico. È assolutamente necessario creare un sistema di informazione e di assistenza, con l’obbiettivo sia di riconoscere il disturbo mentale come una condizione di cui non ci si debba vergognare, sia di offrire la possibilità a chiunque di curare il proprio disagio psicologico.

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