San Marino. Commissione Affari Costituzionali e Istituzionali, resoconto seduta 30 gennaio 2023

San Marino. Commissione Affari Costituzionali e Istituzionali, resoconto seduta 30 gennaio 2023

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI COSTITUZIONALI ED ISTITUZIONALI; PUBBLICA AMMINISTRAZIONE; AFFARI INTERNI, PROTEZIONE CIVILE , RAPPORTI CON LE  GIUNTE DI CASTELLO;  GIUSTIZIA; ISTRUZIONE, CULTURA, BENI CULTURALI, UNIVERSITÀ E RICERCA SCIENTIFICA

-LUNEDÌ 30 GENNAIO- 

La commissione apre i suoi lavori con il comma Comunicazioni durante il quale il presidente Pasquale Valentini riferisce su due comunicazioni arrivate rispettivamente il 15 dicembre e il 20 gennaio scorsi.

            La prima riguarda il rinvio di un mese, dal 31 dicembre 2022 al 31 gennaio 2023, per la presentazione da parte della segreteria di Stato per l’Istruzione del Piano di riordino scolastico. L’inizio dell’anno scolastico, spiega la richiesta letta in Aula dal presidente Valentini, è stato infatti un “avvio lento per alcuni contrattempi”: la stabilizzazione degli insegnanti e il conseguente ritardo nell’istituzione dei consigli di istituto, gli studenti dall’Ucraina, il piano elevato di formazione del personale docente. Ci sono stati diversi incontri sul piano di riorganizzazione, prosegue la richiesta di rinvio, che hanno offerto “spunti e idee per una ulteriore riflessione”, così da arrivare a una “proposta il più dettagliata possibile”. In programma c’è anche una serie di ulteriori incontri con personale docente, Capitani di Castello e Consulta per l’Istruzione “Il mio augurio- aggiunge Valentini- è che il piano sia aperto alla discussione in commissione”. La seconda comunicazione riguarda invece il ritiro della legge di iniziativa popolare sul sostegno alla genitorialità.

            Si apre così il dibattito durante il quale intervengono diversi consiglieri sia sul tema del riordino scolastico, sia sulla necessità di affrontare il tema delle riforme istituzionali, sia sul Distretto economico Des. “C’è un lavoro tecnico ma al centro c’è l’aspetto educativo, dobbiamo giocarci la partita con le risorse che abbiamo e condividere una prospettiva”, sottolinea il segretario di Stato per l’Istruzione Andrea Belluzzi in merito alla riforma scolastica.  La vocazione dell’Università, aggiunge, è a svilupparsi nella zona Unesco, mentre sulle riforme istituzionali “è il Parlamento che si deve pronunciare”, ma “una riflessione è doverosa”.

            Chiuso il comma Comunicazioni si passa all’audizione del rettore dell’Università di San Marino Corrado Petrocelli, che illustra risultati e bisogni dell’Ateneo sammarinese, con particolare riferimento al percorso del cosiddetto Processo di Bologna, dunque di riconoscimento e integrazione con gli altri atenei. Tra i temi sollevati, anche dal presidente Valentini, grande attenzione sull’autonomia e sulla stabilità del corpo docente. Concluso il dibattito sulla relazione del rettore, prende la parola il segretario di Stato per l’Istruzione Andrea Belluzzi per precisare l’intenzione di aggiornare tramite decreto delegato lo statuto dell’Università per affrontare una serie di questioni di reciprocità. Il 14 febbraio si terrà inoltre un incontro con il working group del Processo di Bologna e il presidente Valentini propone di designare la delegazione della commissione, composta da sei membri per rappresentare tutti i gruppi, e di mettere in ordine le cose da dire in un incontro.

            Dopo una breve interruzione ecco i riferimenti sui provvedimenti adottati in seguito all’approvazione di tre Istanze d’Arengo: la prima per la ratifica della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società; la seconda per la realizzazione di attività formative ed educative in periodo estivo per ragazzi con disabilità che frequentano scuole medie e superiori; la terza perché sia attribuito il giusto riconoscimento alla figura di Domenico Maria Belzoppi. La seduta della commissione termina con la presa d’atto del regolamento approvato dal Senato accademico e dal Consiglio dell’Università ai sensi dell’articolo 13 del Decreto delegato 6 novembre 2020 n.195 e successivo dibattito .

 

Di seguito un riassunto degli interventi

 

Comunicazioni

Andrea Belluzzi, segretario di Stato per l’Istruzione: in commissione il lavoro sul progetto di riorganizzazione scolastica sarà aperto. Abbiamo chiesto la proroga perché abbiamo portato a termine un approfondimento sugli immobili e sulle loro criticità.

Sandra Giardi, Gruppo misto: il problema dei plessi riguarda diversi punti di vista, dalla socialità ai Castelli. Siamo in ritardo sulla riorganizzazione scolastica e auspico che si arrivi a un disegno aperto e generale, che affronti la situazione a 360 gradi.

Marica Montemaggi, Libera: in questi ultimi giorni ci sono stati degli allagamenti nei vari plessi. Il segretario di Stato può fare un riferimento su danni? Anche nell’ottica di un intervento più strutturato sugli edifici. Alcuni hanno danneggiamenti consolidati nel tempo. Anche nel programma di riorganizzazione e ridistribuzione dei plessi si deve tenerne conto. La discussione va fatta a tutto tondo, ci preoccupa la questione del distretto economico, che mette in discussione l’edificio dell’ex ospedale, la scuola superiore. Serve una visione di lungo periodo, qual è la volontà della segreteria di Stato?

Nicola Renzi, Repubblica futura: è un anno particolare dopo il covid e nuovi ingressi, però fa specie la richiesta di rinvio al 31 gennaio che è domani. Facciamo anche metà febbraio. Spero ci sia la possibilità aperta di incidere in commissione, ma sono positivo. Siamo disponibili a ragionare sul futuro.

É necessaria una riflessione su quanto sta succedendo. La necessità di riforme istituzionali è stata presentata dal Pdcs in Consiglio grande e generale, noi l’abbiamo messe nel programma elettorale. Per dare senso a questa legislatura si deve fare una riflessione sulla funzionalità delle Istituzioni, ci sono enormi problemi. Il Parlamento è sempre più espropriato delle sue prerogative. E poi c’è l’atteggiamento di ciascun consigliere. Si deve discutere della legge elettorale, del regolamento consiliare, ci sono passaggi di consiglieri da gruppi e partiti che sono in continuo movimento. Movimenti leciti con la legge attuale.

Giuseppe Maria Morganti, Libera: le scuole sono fondamentali e siamo preoccupati per la scola secondaria superiore in Città. Nei piani del signore che gestirà grandi aree del territorio c’è anche lei. Ci auguriamo che nei piani di ristrutturazione si tenga in considerazione l’elemento sociale e non solo il numero degli studenti. Invitiamo alla riflessione prima che ci sia un documento definitivo anche sull’organizzazione delle classi attuale, che può essere ammodernata ma c’è poca riflessione. Il principio delle classi aperte, per esempio, sta portando un beneficio enorme.

Giovanni Maria Zonzini, Rete: qualcuno è interessato ai locali del liceo? Su questo tema, sul Des, si deve arrivare a dire di che cosa si stia parlando. Serve chiarezza. Sul problema della collocazione del liceo chiedo al segretario di Stato qualche lume sul polo scolastico a Fonte dell’Ovo. Se ne parla dal 2015.

Mirko Dolcini, Motus Liberi: occorre affrontare in maniera più organica le riforme istituzionali. Ma essendo cauti. I tempi galoppano e gli organismi istituzionali devono seguire lo sviluppo della società. Sarebbe importante ricostruire il ruolo del consigliere che si sta perdendo. L’attività lavorativa è sempre più impegnativa e specializzata: fare il consigliere e lavorare diventa molto complicato.

Guerrino Zanotti, Libera: non stiamo millantando nulla. Uno dei tanti des che ci saranno a San Marino avrebbe espresso la volontà di fare interventi sull’attuale sede delle scuole superiori. Lo abbiamo sentito dire dal segretario di Stato per le Finanze in un incontro ufficiale. Siamo preoccupati per il destino dell’immobile. Se ci sarà spazio per il confronto in commissione sul riordino scolastico, occorre avere nel giusto tempo il materiale relativo.

Andrea Belluzzi, segretario di Stato per l’Istruzione, replica: auspico che ci sia un confronto per condividere delle soluzioni. Ma serve coerenza, per esempio sulla scuola in Città. C’è un lavoro tecnico ma al centro c’è l’aspetto educativo, dobbiamo giocarci la partita con le risorse che abbiamo e condividere una prospettiva. Siamo andati a vedere varie esperienze e avremo modo di confrontarci. Superiamo certe barricate e affrontiamo le questioni per costruire una prospettiva. Sul des, la vocazione dell’università è la zona Unesco, la sue espansione è nella zona Unesco, al di là degli immobili. Ci sono sedi fuori, ma restino le eccezioni. Se si pensa a un campus serve una progettazione: è un elemento di crescita, se ci sono fondi che ci permettono di investire è un’occasione da non perdere. Ma non ne facciamo solo una questione immobiliare. Quella delle riforme istituzionali è una bella proposta ma è il Parlamento che si deve pronunciare. Una riflessione sulle nostre Istituzioni è doverosa.

 

Confronto sulla situazione e sulle prospettive del sistema universitario sammarinese:
a) Audizione del Magnifico Rettore di Unirsm, Corrado Petrocelli
b) Riferimento del Segretario di Stato per l’Istruzione sugli interventi più urgenti da
apportare, anche a riguardo del perfezionamento dell’iter di adesione di San Marino
allo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore

Andrea Belluzzi, segretario di Stato per l’Istruzione: è una riflessione sul nostro sistema universitario e sul processo di Bologna in particolare. Il temine di un percorso faticoso e le potenzialità del processo meritano il dovuti approfondimento. L’Università ha bisogni, obiettivi e problemi, condividere il terreno di gioco ci farà comprendere meglio dove l’università ha bisogno di andare e cosa significa fare parte del Processo di Bologna.

Corrado Petrocelli, rettore: in otto anni molto è stato fatto e molto c’è da fare. I primi anni abbiamo lavorato per irrobustirci e per un ateneo di livello internazionale. Con l’iscrizione alle principali realtà europee e non solo, all’area di alta formazione del Processo di Bologna. Abbiamo superato tutti gli esami e facciamo parte delle associazioni internazionali e siamo dentro il Processo di Bologna. Manca ancora qualcosa, tra cui l’autonomia. C’è attenzione soprattutto sulle modalità di nomina del rettore e a San Marino c’è una tradizione che intendiamo accogliere. Anche su scelta del cda c’è una tradizione e stiamo cercando di equilibrare, contemperare le esigenze della Repubblica con quelle della normativa internazionale sulle università, ma sull’autonomia effettiva non si può mediare. Si deve aprire per due ragioni: avvicinare San Marino all’integrazione europea e alla libera circolazione di studenti e docenti. Serve però un corpo docenti stabile. E stiamo provvedendo. Molti di loro sono già sammarinesi ed è un successo notevole, si sono formati nella nostra università.

Abbiamo svolto un’opera di risanamento e di incremento rispetto al passato. Da 240 studenti a 1.100, tutti i corsi di laurea hanno la magistrale, compresa Ingegneria gestionale che va molto bene con 60 iscritti. Dopo il covid sono tornati a oltre 100 gli iscritti a Design con scambi di studenti con Bologna e Parma. Abbiamo un accordo paritario con la Sapienza. Abbiamo fatto due piani strategici triennali e siamo andati al di là di quanto progettato. Ora il terzo con una situazione di bilancio florida, incrementiamo i servizi agli studenti, con l’accesso a tutte le mense.

Andrea Belluzzi, segretario di Stato per l’Istruzione: condivido l’aspirazione a crescere ancora per l’Università. Il passaggio negli organismi internazionali apre delle potenzialità. La prospettiva è di non rimanere in queste dimensioni qualitative e quantitative ma proseguire il processo di crescita.

Giuseppe Maria Morganti, Libera: l’Università è un progetto molto condiviso. E risultati si vedono. La situazione è positiva. Dalla relazione del rettore emergono alcune criticità da risolvere con la riforma. In particolare la stabilità del corpo docente. Si devono trovare elementi di autonomia dirimenti. La nostra amministrazione non è abituata a elementi che di espandono. Se ci fosse la disponibilità per prendere visione del progetto di riforma e discuterne in tempi rapidi potremmo dare risposte alle criticità. Il percorso del Progetto di Bologna punta all’autonomia ed è molto importante, con la possibilità di vedere riconosciuti tout court i nostri titoli. Intendo autonomia dalle Istituzioni. Da noi c’è piena disponibilità a sostenere il progetto e ben venga lo sviluppo in zona Unesco. L’obiettivo dei 1.000 studenti è superato e ora si può puntare a 2.000. Siamo di fronte alla scadenza di incarichi in Università. E di solito squadra che vince non si cambia.

Pasquale Valentini, Pdcs, presidente: è importante che la Repubblica cresca nella consapevolezza che l’Università è qualificante. Forse non ci rendiamo conto della nostra particolarità: l’autonomia del sistema italiano è diversa, noi abbiamo una sola Università, per cui dobbiamo porci il tema dell’autonomia in rapporto a quali Istituzioni. L’Europa ci chiederà altre autonomie. Non abbiamo strutture nelle segreterie di Stato che rimangono al cambio di governo. C’è poi il tema della stabilità dei docenti. Stabilizzarli qui ma senza che possano lavorare altrove sarebbe un problema. I passaggi non sono semplici ma, anche nella logica di integrazione europea, devono essere reali, non di facciata.

Corrado Petrocelli, rettore: con il network delle Università dei Piccoli Stati ci siamo confrontati con situazioni analoghe. L’autonomia è prendere atto di una diversità, non si può essere considerati come tutto il comparto del Pubblico impiego. Per esempio nelle assunzioni di figure tecniche. Dobbiamo avere una classe docente tale che sia riconosciuta e possa circolare. Abbiamo perso sette docenti formati qua e non ne vorrei perdere altri, bensì attrarne di nuovi. Si tratta di codificare quanto abbiamo fatti, dalle lauree alla ricerca.

Mirko Dolcini, Motus Liberi: le cose stanno migliorando. Si è arrivato all’obiettivo di diventare un’Università di studenti e non di studiosi. E si può crescere ancora.

Paola Barbara Gozi, Pdcs: è difficile reclutare personale, essere autonomi e portar avanti gli obiettivi. Non è per lusingare l’operato del rettore e di tutta l’equipe. Ci sono stati grandi risultati, siamo riconosciuti ed entreremo nel Processo di Bologna. Manca ancora qualcosa: agli studenti è già stato dato tanto ma dobbiamo dare di più. Mancano servizi. Per la Capitale cittadella universitaria servono trasporti, servizi, palestre aperte la sera. L’Università è il nostro fiore all’occhiello, dà lustro alla Repubblica, ma dobbiamo darle più risorse. E cerchiamo di tutelare di più il monastero di Santa Chiara.

Marica Montemaggi, Libera: attendiamo l’incontro con la delegazione del Processo di Bologna. Siamo in una ottica di circolazione degli studenti e i titoli di studio devono comunicare con l’estero, fuori e dentro l’Europa. Il percorso non è più rinviabile. L’Università da sola si è dotata di statuti e codice etico, ha guardato sempre più in là e seguito principi di equità, trasparenza ed efficienza. Per l’accordo di associazione con l’Europa non si può prescindere dalla circolazione di professionalità, anche perché non potremo avere tutti docenti sammarinesi. Serve un passo di consapevolezza e responsabilità. Per gli studenti servono poi servizi, dallo studentato alla collaborazione fra segreterie di Stato. Vogliamo perseguire la strada dell’internazionalizzazione ma ci sono tanti mattoncini da mettere in fila.

Andrea Belluzzi, segretario di Stato per l’Istruzione: per metà budget il finanziamento dell’Università è pubblico, per metà privato, dalle rette e da partner esterni che finanziano progetti di ricerca. L’Università da due anni finanzia 15 progetti di ricerca, ha un primo spin off in costruzione e sta trovando finanziamenti privati per la ricerca, di cui uno eclatante con la Ferrari. L’Università è anche nella Biennale di Architettura e di Arte. Si basa su delle eccellenze che le danno credito, abbiamo docenti di grande qualità. Alcuni non li abbiamo più e con l’intervento normativo potremmo richiamarne e averne altri.

Serve un intervento normativo. Dovete nominare delegazione per incontrare il Processo di Bologna il 14 febbraio. Lo statuto necessita di essere aggiornato, con una delega non per stravolgere ma per precisare e dare le risposte che servono. Sono disposto a condividere il decreto delegato prima della seconda lettura della legge quadro. Ci sono da percepire alcune cose e dare un contributo migliorativo. Il riconoscimento dell’Università e i servizi per gli studenti sono connessi: l’Ateneo rappresenta il sistema Paese.

 

Riferimenti sulle Istanze d’Arengo

Andrea Belluzzi, segretario di Stato per l’Istruzione: la segreteria di Stato per gli Affari esteri ha chiesto di valutare l’impatto dell’adesione alla convenzione. Il gruppo di lavoro incaricato sta terminando l’elaborato e la segreteria di Stato per gli Affari esteri  procederà all’adesione ovvero riferirà in commissione sulle criticità che non dovrebbero essere particolari.

Durante l’estate nel 2020 abbiamo accolto nei centri estivi 11ragazzi dell’infanzia, 10 delle elementari e due delle medie con disabilità. Nel 2021 abbiamo accolto 14 bimbi dell’infanzia, 14 delle elementari e due delle medie; in più sono state avviate collaborazioni con le Federazioni. Impegni confermati nel 2022 e nel 2023.

L’8 febbraio 2024 ricorre l’anniversario della morte Domenico Maria Belzoppi e gli istituti culturali stanno elaborando un progetto. Si vuole inoltre fare un’emissione filatelica e creare una giornata di studi coinvolgendo le scuole. Se ci sono contributi li riferirò.

 

San Marino News Agency

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