San Marino. La riforma della giustizia infiamma il Consiglio

San Marino. La riforma della giustizia infiamma il Consiglio

Ieri pomeriggio è proseguito in Consiglio il dibattito sulla riforma della giustizia.

Durante i lavori parlamentari di ieri pomeriggio a Palazzo Pubblico, spiega nel proprio report San Marino News Agency, l’opposizione ha rimarcato le accuse per una mancanza di volontà di confronto da parte del segretario di Stato per la Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, sul testo e sulle proposte di emendamento e ribadisce le richieste di rinvio dell’esame dell’articolato.

Alessandro Cardelli (Pdcs) ha espresso dubbi sul fatto che tali richieste non siano invece un pretesto: “Questo è un pdl che porterà sicuramente benefici per la giustizia sammarinese. Dovremmo vedere piuttosto collaborazione da parte dell’opposizione”.

Ma anche dalla maggioranza c’è chi ha invece provato a tendere la mano: Pasquale Valentini (Pdcs) ha infatti evidenziato la necessità di arrivare all’esame del Greco uniti.
Sono arrivate a Strasburgo molte denunce da parte di San Marino su questo tema – ha ricordato Valentini – e gli organismi internazionali sono allertati da tutti noi”.
Di qui la raccomandazione: “Se tra la fine di questo dibattito e l’inizio dell’esame dell’articolato ci fosse disponibilità reciproca a vedere gli emendamenti e a vedere di superare in positivo questa vicenda- manda a dire- faremo il bene di tutti veramente”
.

E anche Iro Belluzzi (Npr) ha ammesso di sentirsi un po’ come Don Chisciotte: “Se non c’è volontà di giungere a una maggioranza ampia, malgrado si abbia il compito trovare mediazioni, richieste anche dalla stessa maggioranza, si ha voglia di fermarsi”.

Alla fine del dibattito, Vladimiro Selva (Libera) ha anticipato la presentazione di una mozione “per richiedere al Consiglio grande e generale  il non passaggio al voto di questa legge”.
Non perché non si reputi il provvedimento importante, motiva, ma “perché delle modifiche a nostro avviso sono essenziali  e ci vuole tempo per mettersi a un tavolo”.
L’opposizione ha chiesto dunque  di rimettere al voto la riforma “nella prima seduta utile del Consiglio grande e generale, dopo che ci sia stato qualche altro sforzo per avere un pdl condiviso”. E questa, ha infine detto Selva, è “l’ultima offerta che facciamo al segretario”.

Con il suo intervento sono terminati i lavori del pomeriggio, il Consiglio ha ripreso i lavori in seduta notturna.

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