San Marino. Commissione Finanze, seduta pomeridiana di lunedì 24 luglio 2023

San Marino. Commissione Finanze, seduta pomeridiana di lunedì 24 luglio 2023

COMUNICATO STAMPA

 COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE FINANZE, BILANCIO E PROGRAMMAZIONE; ARTIGIANATO, INDUSTRIA, COMMERCIO; TURISMO, SERVIZI, TRASPORTI E TELECOMUNICAZIONI, LAVORO E COOPERAZIONE

-LUNEDI’ 24 LUGLIO_Pomeriggio- 

           

I lavori della commissione Finanze, concordata la sospensione del comma 2 “Riferimento in merito alla presentazione del Programma Economico 2024” da parte del segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti, partono nel pomeriggio dal comma 3 e dunque dall’esame in sede referente del progetto di legge “Disposizioni sul noleggio di veicoli” presentato in Aula dal segretario di Stato per l’Industria Fabio Righi. Dopo di che scatta il dibattito.

            Dai banchi dell’opposizione, Rete critica in particolare l’eliminazione di una serie di vincoli sul settore dell’autonoleggio, dal nulla osta del Congresso di Stato al capitale sociale minimo, dal subnoleggio alla possibilità di lasciare le auto all’estero. Da chiarire ci sono anche diversi aspetti fiscali, che riguardano tanto la monofase che l’Iva. Libera e Repubblica futura si informano anche sul confronto sul progetto di legge con gli altri uffici, l’Aif e a livello bilaterale con l’Italia. Il Gruppo misto infine propone l’introduzione del rating di legalità.

            Tra le file della maggioranza il Partito democratico cristiano sammarinese avanza alcuni interrogativi, mentre Motus liberi e Noi per la Repubblica  precisano che le criticità vengono risolte attraverso gli emendamenti. Il segretario di Stato Righi sottolinea che “tutti i soggetti sono mappati e gestiti. Il controllo sarà penetrante quando implementeremo il registro unico delle attività economiche”. Dunque “l’eliminazione dei vincoli è stata approfondita ed è legata alla tracciabilità di mezzi e soggetti”. Inoltre “il confronto con gli Uffici c’è stato. Abbiamo sburocratizzato dove si poteva e abbiamo allineato tutto alle norme italiane ed europee, anche dal punto di vista dei controlli”. Subnoleggio compreso, tra gli argomenti più dibattuti, che viene limitato ai soli operatori della Repubblica.

            Concluso il dibattito generale si passa all’esame dell’articolato e degli emendamenti presentati.

            All’articolo 1 “Contratto di noleggio” viene presentato un emendamento del governo e quelli interamente soppressivo e modificativo di Rete, che riguarda in particolare il sub noleggio. A un certo punto il presidente di commissione Gaetano Troina sospende la seduta per alcuni minuti per permettere un confronto in merito sui vari interrogativi espressi dai commissari ma non si arriva a una proposta condivisa. Il segretario di Stato Righi ribadisce che il subnoleggio è possibile esclusivamente tra operatori sammarinesi, mentre limitarlo al breve termine “non colmerebbe il picco di mercato” per cui viene previsto. Sarebbe una limitazione all’operatività, chiosa, anche prevedere una percentuale massima di subnoleggio rispetto alle auto immatricolate. “La garanzia la dà la tracciabilità di contratti e mezzi”. I due emendamenti di Rete sono respinti, quello del governo accolto.

            Sempre Rete presenta prima un articolo 1 bis per evitare che il noleggio a lungo termine permetta di eludere il pagamento della monofase. La proposta viene respinta perché, come spiega il segretario di Stato, “non ottiene quel risultato”. Poi un articolo 1 ter per limitare alle società srl, spa e in forma individuale, con l’ateco autorizzato, la possibilità di registrare auto a noleggio. La proposta di modifica non viene però messa in votazione dallo stesso movimento. Ancora, un articolo 1 quater per reintrodurre una durata massima del contratto di noleggio a lungo termine a 48 mesi. A questo punto la seduta viene sospesa e riprenderà alle 21.

           

Di seguito un riassunto dei vari interventi

Comma 3 Esame in sede referente del progetto di legge “Disposizioni sul noleggio di veicoli”

Fabio Righi, segretario di Stato per l’Industria: il testo è formato da 10 articoli. Non è una riforma strutturata dell’ordinamento, ma anche a seguito degli approfondimenti con gli operatori economici, sono emerse alcuni aspetti da migliorare. Questo è uno degli aspetti. La segreteria di Stato ha imbastito, con tecnici e consulenti professionali, il testo di legge.

Dal 2011 in avanti è impossibile cogliere al meglio lo strumento dell’autonoleggio. Le caratteristiche cono completamente mutate dal punto di vista interno che esterno, per la normativa europea con la direttiva del 2014 e la riforma italiana. Si sono inoltre create delle distorsioni sul mercato e ora sono azzerate con una serie di registrazioni. Tutti i soggetti sono mappati e gestiti. Il controllo sarà penetrante quando implementeremo il registro unico delle attività economiche. Le registrazioni richieste sono caricate sul portale e perfettamente tracciate. Non abbiamo giocato sulla leva fiscale, non ci sono agevolazioni e recuperiamo una monofase che oggi perdiamo. Ci sono alcuni emendamenti per dare sicurezza in più, la possibilità per il subnoleggio per l’operatore per esempio è stato tenuto chiuso sul territorio della Repubblica.

Emanuele Santi, Rete: già quando eravamo in maggioranza l’intervento aveva sollevato perplessità. Il decreto nel 2011 è stato fatto perché c’erano storture ed erano stati fissati dei paletti. Ora si toglie un serie di tutele importanti che dovrebbero rimanere. Si toglie il nulla osta del Congresso di Stato, servirebbe un organismo di controllo che dica che le nuove società di noleggio non si prestano a storture. C’è una liberalizzazione, viene tolto il capitale minimo di 77.000 euro, tolti i limiti sui mezzi; si dà la possibilità di detenere i mezzi in Italia; vengono tolti alcuni presidi amministrativi. Alcuni emendamenti limitano queste problematiche ma permangono delle criticità. Quella più grossa è la possibilità di concedere il subnoleggio. C’è poi l’aspetto della vendita del veicolo noleggiato. Il progetto di legge andrebbe calmierato bene anche sulle esigenze del nostro Paese, non vorremmo che questa apertura ci riporti alle dinamiche del 2011. Il settore è ancora attenzionato, il business deve essere legale e legato, senza storture: a fronte di questa liberalizzazione non abbiamo gli anticorpi e gli strumenti sufficienti. Ci riserviamo di presentare degli emendamenti.

Rossano Fabbri, Noi per la Repubblica: è un progetto di legge importante che ci permette di comare un gap importante. Un’attività importante è praticamente azzerata a causa di distorsioni che oramai fanno riferimento a un paio di lustri fa. Tutti gli operatori della Repubblica si devono rivolere all’estero per noleggiare autoveicoli che fanno riferimento ad attività che si svolgono in Repubblica. Le preoccupazioni del commissario Santi sugli abusi del passato sono le preoccupazioni di tutti, anche dell’intera maggioranza. Non so se i rilievi emersi sono stati superati, ma si va in quella direzione. Occorre disquisire sui singoli emendamenti per verificare se si tratta di criticità effettive, superate o problematiche che possono destare sospetti che in realtà non ci sono. Il settore degli autonoleggi è lasciato ad altri Paesi e la sua attività può regalare grandi soddisfazioni, senza arretrare di un millimetro su controlli e trasparenza.

Matteo Ciacci, Libera: c’è da concretizzare una serie di progetti e mi sarei aspettato dal segretario di Stato un’attività più forte e concreta. Ci si è concentrati su norme che possono avere degli spunti importanti per l’economia ma non sono risolutive. Tra società benefit e noleggio, mi chiedo politicamente cosa non sia andato in porto. Comunque l’attività della segreteria di Stato è ricca di spunti. Sul tema del noleggio, il decreto 2011 dell’allora segretario di Stato Marco Arzilli mise un freno rilevante a un settore che rischiava di sporcare la credibilità del Paese. La priorità è non tornare a scrivere brutte pagine, è stata posta tutta la necessaria attenzione a questo progetto di legge? Che tipo di confronto c’è stato con l’Italia? E che relazione con le Forze dell’ordine? Sui controlli siamo convinti che i passi in avanti fatti non vanno dimenticati.

Pasquale Valentini, Partito democratico cristiano sammarinese: quando parliamo dell’economia e del mercato sammarinese è inevitabile che siano in un contesto aperto. Ed  è importante superare le limitazioni. Ma le possibilità di lavoro vanno misurate con il fatto di non creare distorsioni. Abbiamo dimostrato di avere delle peculiarità, ma sempre nel rispetto delle regole riconosciute a livello internazionale. Se fosse solo il noleggio a breve termine non ci sarebbero problemi. Sul lungo temine è diverso. Il noleggio diventa un sostitutivo dell’acquisto. Già dall’impianto della licenza si deve porre bene la questione. Faccio una serie di domande: sulla sede si parla di sede amministrativa ma può essere l’unico requisito? Il noleggiatore deve indicare nel portale i veicoli non oggetti contratto non presenti sul territorio, che significa?

Andrea Zafferani, Repubblica futura: la finalità del progetto di legge è anche comprensibile. Il noleggio a lungo termine è già regolato? Sulla necessità di rendere più fattibile per le aziende e i privati sammarinesi utilizzare il meccanismo del noleggio siamo favorevoli, ma ci sono delle cose da chiarire come la rimozione dei limiti per le imprese sammarinesi di noleggio. I requisiti del capitale sociale minimo, del dipendente, del numero di auto e il nulla osta del governo sono spariti. I paletti per costituirsi vanno tenuti più alti. Mi preoccupa meno il tema dello spazio. Le auto devono stazionare a San Marino, a parte alcuni necessità documentate. Quali sono oltre alla manutenzione? Occorre chiarire anche l’articolo 6 lettera c e il tema fiscale. Cosa succede ai mezzi quando vengono venduti e come agisce la ritenuta fiscale del 10%? C’è tempo un giorno per registrare i contratti e ci sono passi indietro sugli aspetti informatici finché la procedura non verrà implementata. Che confronti ci sono stati con gli uffici e l’Aif?

Roberto Ciavatta, Rete: il tema degli autonoleggi è caldo. E riguarda anche le segnalazioni della commissione Antimafia. Certo siamo rimasti indietro e le imprese sammarinesi sono obbligate ad andare fuori. Questa legge toglie tutti i presidi, ma vedere auto targate a San Marino, specie se sono di lusso, accende un alert in Italia. Qualche mese fa un’operazione internazionale ha coinvolto la Guardia di Rocca per are emergere un giro di vetture illegale legato alla malavita campana. Poi ci sono le segnalazioni della Commissione Antimafia, e poi arriva la circolare italiana di maggio sull’Iva. Anche l’Italia sulla tematica dell’auto mette in atto controlli preventivi. I noleggi possono servire a imprese e privati, ma si devono impedire casi di evasione della monofase e dell’Iva. Dovendo fare molto attenzione alla questione reputazionale, serve una norma che garantisca agli operatori di operare in maniera più snella senza creare problemi all’Italia. E da questo punto di vista la legge fallisce. Il capitale sociale deve essere in linea con le immatricolazioni; la richiesta di un’autorimessa è logica. È nota la lettera della Polizia civile che solleva perplessità. Almeno un dipendente o un amministratore ci deve essere. Il tema dei 36 mesi dopo i quali il bene non è più assoggettato a monofase non va nell’interesse dello Stato.

Michela Pelliccioni, Motus liberi: il dibattito è costruttivo. Anche se ho delle perplessità su qualche intervento. Nel progetto di legge c’è una visione di Paese che si vuole aprire alle dinamiche di mercato per cambiare l’immagine. Si è lavorato sodo in questi 20 anni per portare l’immagine di San Marino in una dinamica di Paese che ha controllo e reagisce alle criticità. La normativa antiriciclaggio è più stringente di quella italiana. San Marino deve viaggiare a un passo digitalizzato, riscontando anomalie in qualsiasi attività. Ci sono le tutele necessarie e gli emendamenti vanno in questa direzione. Per esempio per la necessità di un’idonea rimessa e per l’impossibilità per le auto non noleggiate di essere fuori territorio; mentre il subnoleggio è possibile solo fra operatori economici che svolgono attività di autonoleggio.

Alessandro Rossi, Gruppo misto: il settore dell’autonoleggio in passato è stato oggetto di situazioni non positive. Proporre un testo di legge che non traccia l’evidenza di queste difficoltà è ottimista. Il noleggio a lungo termine è uno degli elementi innovativi sull’utilizzo dell’auto, è un servizio utile per le imprese. Autocastrarci per vicende successe anni fa è una grossa limitazione, ma intervenire senza tenere conto di questi elementi non è utile. Come Gruppo misto chiediamo di ragionare sul fenomeno della criminalità contrastandolo attraverso la politica. Con il rating di legalità le attività potrebbero essere premiate se sono virtuose e si limitano quelle non etiche. Questa è la nostra proposta. Spero ci sia la volontà di confrontarci.

Fabio Righi, segretario di Stato per l’Industria, replica: il rating di legalità è stato individuato con la legge sulle società benefit. Per noi c’è qualcosa che è legale e qualcosa che è illegale. Si premiano le attività eticamente corrette. Ci fu lo scontro con l’Italia sulle auto di lusso targate San Marino, ma la storia è cambiata. L’eliminazione dei vincoli è stata approfondita ed è legata alla tracciabilità di mezzi e soggetti. I veicoli non in territorio, per manutenzione o altre situazioni, vanno documentati. Con l’implementazione digitale a tracciabilità sarà in tempo reale. È prevista l’autorimessa. Sull’eliminazione del nullaosta del Congresso di Stato, il settore non deve sottostare a una volontà politica e il percorso con l’Ue vieta lo strumento. Resta l’adeguata verifica. Sul capitale sociale abbiamo mantenuto un’impostazione internazionale, un vincolo di 70.000 euro sarebbe assurdo, una barriera all’entrata. Sul fronte dei controlli. Il sistema va sempre perfezionato e si va in questa direzione ma sul settore dell’auto Aif dice che non è né critico né sensibile. Sulla monofase i controlli preventivi sono un processo alle intenzioni, dobbiamo implementare gli strumenti che permettono di ridurre i tempi tra l’emergere di una anomalia e l’intervento dell’ufficio. Quanto sta emergendo in alcuni settori lo si deve agli organi di controllo. Il confronto con gli Uffici c’è stato, per esempio sul vincolo di cilindrata e sul numero dei mezzi. Abbiamo sburocratizzato dove si poteva e abbiamo allineato tutto alle norme italiane ed europee, anche dal punto di vista dei controlli.

Alessandro Rossi, Gruppo misto, replica: il concetto del rating di legalità è premiare che si nuove in maniera virtuosa e trasparente. È uno strumento di fiducia che contrasta le attività elusive e criminali. Siamo a disposizione per eventuali integrazioni, ma usciamo dall’Aula in positivo senza creare ulteriori polemiche.

Emanuele Santi, Rete, replica: per il segretario di Stato il settore non è critico. Non la pensiamo diversamente. Ci sono alcune attività, solo le nuove, che lasciano buchi dopo avere chiuso. Il problema è chi apre le nuove società. Lì dobbiamo concentrare gli sforzi. Se la ratio del provvedimento è che si noleggia fuori San Marino, allora i non residenti non facciano noleggio a lungo termine. Il subnoleggio non esclude le storture. Si deve dare da una parte una possibilità agli operatori dall’altra servono le cautele che vengono tolte. Permangono molte questioni non risolte.

Rossano Fabbri, Noi per la Repubblica, replica: esaminando l’articolato molti dubbi saranno risolti. Il problema sono le nuove attività che aprono e chiudono in tre mesi? Ogni attività è a sé stante, attività come queste per lavorare devono avere intestate dei beni non indifferenti. E mi fanno meno paure di altre.

Pasquale Valentini, Partito democratico cristiano sammarinese, replica: è giusto che sul territorio ci sia la possibilità di questa attività ma ci dobbiamo domandare cosa rende appetibile farla. San Marino non può essere appetibile per cose che non sono trasparenti.

William Casali, Partito democratico cristiano sammarinese: si dà l’opportunità a un settore e dobbiamo farlo nella massima trasparenza, anche attivando strumenti innovativi. In commissione possiamo in futuro esaminare u dati del settore e discutere come stanno andando le attività.

Michela Pelliccioni, Motus liberi, replica: non dobbiamo vergognarci del differenziale fiscale.

Roberto Ciavatta, Rete, replica: nessun se ne vergogna, ma è problematico confrontare San Marino con realtà incommensurabili come l’Italia. Dovremmo chiederci perché il noleggiatore decide di insediarsi a San Marino piuttosto che altrove. Non è solo il differenziale fiscale, infatti cambiamo la legge e togliamo una serie di spese. Se sono solo interessi aziendali ben vengano, il punto è avere gli anticorpi forti per evitare che un’opportunità si trasformi un boomerang. I controlli sulla vendita e l’aggiornamento in commissione sono positivi, ma non possiamo fingere che sul tema non ci sia una dinamica molto delicata.

Fabio Righi, segretario di Stato per l’Industria, seconda replica: il tema non è sottovalutato. Un soggetto apre l’attività a San Marino perché siamo attrattivi a livello generale. La norma sugli autonoleggi è neutra dal punto di vista fiscale verso l’Italia e le condizioni di apertura sono simili a quella per gli altri operatori. Servono almeno nove mesi per vendere il mezzo che è tracciato. La filiera è più che protetta, le preoccupazioni sono le stesse e la direzione è quella dell’implementazione dei controlli e degli strumenti. Le distorsioni sono comunque state segnalate dai nostri organi di controllo.

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