L’Informazione di San Marino. Comunismo
Marino Cecchetti
Domenica 11 aprile Papa Francesco ha celebrato nella chiesa intitolata da Giovanni Paolo II alla Divina Misericordia.Nell’omelia ha citato un passo degli Atti degli Apostoli dove si legge: «Nessuno – fra gli Apostoli – considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune». E ha commentato: condividere proprietà e beni “non è comunismo, è cristianesimo allo stato puro”.
L’affermazione – rivoluzionaria – giunge a trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, simbolo di un comunismo considerato l’anticristo anche da Giovanni Paolo II che, di tale evento, è stato protagonista molto attivo.
Mai ai politici cattolici che hanno il dovere di tradurre in concreto la dottrina sociale della Chiesa era giunto da un Pontefice un così chiaro e forte appello affinché nel mondo si affronti la questione delle disuguaglianze. Occorre. Una cinquantina di ‘capitalisti’ messi assieme possiedono quanto, cumulativamente, 3 miliardi di coetanei meno fortunati.
Pure nel nostro piccolo le disparità sono enormi. Con l’aggravante della corruzione pubblica. Su 34mila abitanti, 100-150 persone hanno depredato il Paese di 800-1200 milioni di euro. E le stesse persone, attraverso i vari governi, continuano a garantirsi la immunità, dopo avere creato un debito pubblico “insostenibile”, pur di non restituire il mal tolto.
In queste settimane di aprile i giovani del Partito Democratico Cristiano Sammarinese hanno programmato una serie di incontri di autoformazione col contributo di relatori anche di altri paesi. L’augurio è che le parole del Papa trovino – a partire da detti giovani – un terreno fertile affinché si rimetta al centro la ‘questione sociale’, con la forza e la chiarezza di prospettiva di cui Papa Francesco ci sta facendo dono.