San Marino. Condominio litigioso, condannato per aver rotto un dito con un calcio al vicino

San Marino. Condominio litigioso, condannato per aver rotto un dito con un calcio al vicino

Rapporti tesi nello stabile di edilizia sovvenzionata di Fiorentino Pena di sei mesi, sospesa, per l’imputato

ANTONIO FABBRI. E’ un condominio litigioso, quello di Fiorentino, almeno stando a quanto emerso durante le udienze che hanno trattato un caso di lesioni personali, seguite a una lite fra condomini. Litigioso soprattutto per il comportamento attribuito anche da alcuni testimoni, dell’imputato che infastidirebbe i condomini. Ieri l’ultima udienza di primo grado del processo a carico di Guillaume Frederic Christophe Hennecart, 25enne ieri presente al processo.

I fatti risalgono al 29 marzo 2019 quando vista la situazione litigiosa all’interno del condominio era stata convocato un incontro tra le parti presso la segreteria di competenza per gli alloggi dell’edilizia sovvenzionata, dove i rapporti di buon vicinato non sono esattamente una costante. In quella sede erano volate delle offese e, in seguito, la parte lesa si era recata dal vicino per chiedere delle scuse. Per tutta risposta, però, aveva ottenuto un pugno e un calcio ad una mano che gli aveva causato la frattura del dito di una mano con una prognosi di 20 giorni.

Era scattata la denuncia, quindi l’indagine e il rinvio a giudizio. Ieri l’ultima udienza di primo grado nella quale le parti hanno rassegnato le loro conclusioni. Per la parte civile l’avvocato Rossano Fabbri sussistono gli elementi che integrano il misfatto di lesioni. Ha quindi chiesto la condanna dell’imputato e il ristoro del danno patito dal proprio assistito oltre alle spese di costituzione e una provvisionale di mille euro.

Anche la Procura fiscale ha riscontrato al sussistenza degli elementi di reato: “Con un calcio l’imputato avrebbe causato la frattura composta del dito mano, ferita guaribile in 20 giorni. Prima del calcio un pugno, sulla soglia di casa dell’imputato dove la parte civile si era recata per pretendere delle scuse. In quel condominio sono frequenti litigi – ha ribadito il procuratore del fisco Giorgia Ugolini – così come emerso dalle udienze. Litigi che spesso necessitano di arrivo di forze dell’ordine”.

In quell’edifico, ha ricostruito il Pf, “l’imputato sarebbe solito battere il muro per infastidire i condomini, dinamiche che spesso sfociano in diverbi”. Quindi ha chiesto la condanna dell’imputato a 6 mesi di prigionia più le spese di giustizia.

Dal canto suo l’avvocato Pietro Menicucci, difensore dell’imputato, ha affermato: “il fatto è avvenuto ed è innegabile, ma bisogna tenere conto delle dinamiche all’interno del condominio. Anche alla luce delle testimonianze. Se è vero che imputato si è reso responsabile dell’accaduto, è anche vero il contrario, ne è stato vittima anche da parte di questa parte civile. Nella stessa colluttazione ci sono state offesa e difesa reciproche. Non è provato – ha aggiunto – chi abbia iniziato la zuffa”. Ha quindi invocato anche il principio di legittima difesa, sulla base del quale ha chiesto l’assoluzione. In subordine ha chiesto la pena nel minimo tenuto conto dell’entità dei fatti e i benefici di legge. Alla fine il commissario della legge Simon Luca Morsiani ha condannato l’imputato a 6 mesi di prigionia concedendo il beneficio della sospensione condizionale della pena e della non menzione.

Intanto si è appreso durante l’udienza che la litigiosità continua all’interno dello stabile, dato che risulta presentata una denuncia in tribunale, questa volta da parte dell’imputato alla parte lesa, per il danneggiamento di una tapparella.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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