ANTONIO FABBRI – Si era affidato a persone mai viste alle quali aveva dato addirittura le credenziali dell’accesso on-line al proprio conto corrente e alle operazioni di trading. Proprio da queste operazioni fatte da sedicenti consulenti, che però non aveva neppure mai visto e con i quali aveva solo parlato al telefono, sperava di ottenere investimenti che fruttassero circa il 5%, interesse ben superiore a un qualunque investimento proposto dagli istituti di credito.
Anziché ottenere quanto promesso, però, in poco tempo si è visto svuotare il conto corrente presso Cassa di Risparmio. I sedicenti consulenti con la vittima avevano avuto colloqui solo telefonici e contatti tramite e-mail, però, dopo aver svuotato il conto, si sono dileguati. L’indagine ha potuto appurare che il denaro è finito su un conto corrente lituano che la vittima, un sammarinese, credeva a sé intestato.
Ma come è avvenuto il raggiro? I presunti consulenti avevano proposto in prima battuta alla vittima il trasferimento di 300 euro sul conto lituano, appunto, che credeva a sé intestato. Da questo primo “investimento” avevano fatto credere all’uomo che quella somma avesse fruttato interessi pari a 14 euro. Questo ha aumentato la fiducia della vittima che si è convinta a investire ulteriori 5000 euro. Anzi, per agevolare l’operazione, i “consulenti” hanno convinto l’uomo anche a farsi dare le chiavi di accesso al proprio home banking.
A quel punto tutto il denaro del conto corrente è stato trasferito sul conto lituano che però è risultato intestato non già alla vittima, che tuttavia non si è costituita parte civile, ma a una donna rumena di 49 anni che è stata rinviata a giudizio.
Ieri l’udienza di questo caso sul quale, però, il Pf Roberto Cesarini ha chiesto un supplemento di indagine con la remissione degli atti in istruttoria. Richiesta alla quale non si è apposto il difensore, l’avvocato Pietro Menicucci. Il commissario della legge Simon Luca Morsiani ha così disposto di trasmettere nuova- mente il fascicolo all’inquirente.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo