Riparte in mattinata la sessione consiliare al Comma 17, con l’esame del Progetto di legge “II Variazione di Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2020, modifiche alla Legge 19 novembre 2019 n.157 e successive modifiche” in seconda lettura, presentato dal Sds per le Finanze, Marco Gatti.
In particolare, l’esame dell’articolato si concentra sugli emendamenti.
Con l’emendamento del governo ‘articolo 4 bis’ viene introdotta la riduzione dell’aliquota agevolata del 3% sull’imposta monofase per le imprese per l’importazione dei beni necessari per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid – 19 (mascherine, guanti in lattice, vinile e nitrile, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione, calzari e sovrascarpe, camici, termometri, detergenti disinfettati….). L’emendamento trova anche il favore dell’opposizione. Da parte di Nicola Renzi, Rf, si chiede se c’è una stima sui mancati introiti per lo Stato. Mentre da parte dei consiglieri di Rete e di Eva Guidi di Libera si chiede se è possibile assicurare una ricaduta dell’abbassamento dell’aliquota anche sul consumatore finale. Il Segretario di Stato Gatti risponde che, non essendo stata prevista la ‘seconda ondata’ della pandemia, non c’è una stima relativamente a minori entrate rispetto a se fosse stata mantenuta aliquota al 17%. Difficile invece attuare controlli rispetto al prezzo per il consumatore finale: “Il rapporto costo-benefici nell’andare a cercare la ricaduta sul consumatore finale è complesso- spiega- quando passeremo al sistema Iva sarà più semplice, suggerirei di mantenere l’articolo così, tenendo conto che c’è un regime di mercato, grazie alla concorrenza il mercato si livella, per cui il rischio che il beneficio non venga trasferito sul consumatore finale è limitato”.
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