San Marino. Consiglio Grande e Generale, 20 dicembre, seduta del mattino. Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale, 20 dicembre, seduta del mattino. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 10-23 DICEMBRE

 VENERDI’ 20 DICEMBRE – MATTINA DALLE 9.00

Dopo avere proseguito per tutta la notte, alle 9 di mattina l’Aula affronta l’esame dell’articolo 53 bis, “Regime transitorio fiscale”, emendamento presentato dal governo. Il testo viene integrato con un emendamento presentato da Intesa per il Paese, che così viene ritirato, con la previsione che gli introiti siano destinati a interventi strutturali e per lo stato sociale.  Si apre il dibattito.

“Questa intesa non è il bene comune per il Paese- commenta Ivan Foschi di Su- è un vero e proprio condono. La cultura della sanatoria non ci piace”. Marino Riccardi del Psd chiede invece che si precisi che la sanatoria è facoltativa e di escludere tutti quelli che hanno un accertamento in corso: “La sanatoria non è nel mio modo di pensare, ma nel passaggio da un sistema all’altro può essere accettata”. Lo sarebbe, fa notare Andrea Zafferani di C10, se la riforma mettesse in campo una vera lotta all’evasione. “Senza specificare la percentuale per chi ha procedimento in corso, si fa un regalo agli evasori. E’ un condono tombale o ha limiti temporali?”. Luigi Mazza capogruppo Pdcs sottolinea che “si tratta di una situazione nuova”. Si poteva “o destinare risorse all’accertamento sugli anni precedenti o concentrare le forze sulla nuova legge. Abbiamo optato per la seconda opzione. Può essere un momento di svolta”. Francesca Michelotti (Su) è laconica: “Si nasconde con un’allocuzione il significato vero, si vuole fare passare qualcosa per virtuoso pensando che non lo è”. Dura Elena Tonnini di Rete: “Si gioca con le parole ma questa è una presa in giro. Non è uno strumento per recuperare risorse ma per insegnare alla gente che è più facile rubare”. Il collega Roberto Ciavatta “dà il benvenuto a Riccardi tra i consiglieri che non sono ascoltati. Mi vergogno per i pianisti, i ritardi, per una concezione della democrazia che non è la mia. Ma a essere sbagliato sono io”. Franco Santi di C10 esprime tutta la sua “amarezza”. Mentre Nicola Renzi di Ap sottolinea che “si basa la discussione su presupposti non validi, inaccettabili. Stiamo voltando pagina con la riforma, niente sarà come prima. L’impostazione è aperta e i contenuti saranno discussi in Aula”. Dello stesso avviso Andrea Belluzzi (Psd): “Si deve dire la verità, non fare disinformazione e confusione”. Luca Santolini di C10 chiede se “l’Ufficio tributario sia stato coinvolto nella scelta e perché non ci sono le percentuali”, mentre Massimo Cenci ribadisce che “per 2011 e 2012 diamo la possibilità di chiudere il contenzioso pagando una percentuale. Non si deve confondere l’avviso di accertamento con una condanna”. Per Tony Margiotta di Su “emendamento e metodo del governo sono inaccettabili. Il testo è blindato e tutelate i soliti noti furbetti”. Vladimiro Selva del Psd non nasconde che “l’argomento è spinoso. Ma si parte da ipotesi sbagliate, pregiudiziali. Io non voglio fare regali a nessuno, il Paese è sull’orlo della bancarotta e servono sacrifici da tutti. Prima di adottare il decreto confrontiamoci sui criteri”. Gian Matteo Zeppa di Rete attacca “chi vuole fare il professorino. Siamo su due navi differenti a pretendo di essere rispettato se non condivido il condono, pur con tutte le spiegazioni della maggioranza. Non mi avete convinto su quasi nessun emendamento di questa finanziaria di lacrime e sangue”. Gli replica duramente Gian Nicola Berti di Ns: “Il rispetto deve essere a 360 gradi. In Aula qualcuno usa metodi nazifascisti. Fa rabbia per chi ama questo Paese. Cerchiamo di rispettare la dignità dei rappresentanti del popolo”. Il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, non condivide la lettura di “marcare sempre e comunque la differenza. Stiamo facendo un lavoro complicato. Prima si disegna la nuova concezione a regime, abbiamo sentito molti uffici per fare in modo che l’amministrazione possa organizzarsi per interpretare al meglio le nuove regole. Per fare funzionare il nuovo occorre affrontare il passato, studieremo le varie convenienze, non c’è nessun blitz. Ho un’integrazione sul decreto delegato che fissi sanzioni per il contribuente in fallo che non ha aderito”. L’emendamento viene approvato.

All’articolo 54 Intesa per il Paese presenta una serie di emendamenti aggiuntivi. L’articolo 54 bis “Piano di rilancio e riqualificazione del comparto turistico”. Per Paride Andreoli (Ps) occorre infatti “prevedere l’inserimento di alcuni punti previsti nell’ordine del giorno approvato nei mesi scorsi e che imponevano al Governo di intervenire in maniera prioritaria sul comparto turistico”. Replica il titolare del Turismo Teodoro Lonfernini: “Ritengo non necessario approvare l’emendamento dato che c’è già un ordine del giorno approvato nei mesi scorsi, come ha ricordato lo stesso consigliere Andreoli”. L’emendamento viene respinto.

Stessa sorte per l’articolo 54 ter che chiede al congresso di Stato di presentare al Consiglio Grande e Generale, entro il 30 settembre 2014: 1) un progetto per il reinserimento di prodotti artigianali, artistici e tradizionali sammarinesi nel circuito dell’attività commerciali del centro storico e turistico, con lo scopo di garantire la continuità della tradizione storica dell’artigianato tipico sammarinese, formare le nuove generazioni e favorire le attività artigianali. 2) un progetto per la realizzazione di un parco tematico a soggetto medioevale, considerata la presenza di molteplici associazioni e/o gruppi di rievocazione storica, presenti in territorio, e per ricordare le origini della nostra Repubblica. 3) uno studio di fattibilità per il recupero del percorso ferroviario su rotaia Borgo Maggiore-Città”. Il segretario di Stato Lonfernini sottolinea di condividere “lo spirito questo emendamento ma sono tutti elementi già inseriti all’interno del Piano Strategico e perciò ho già assunto un impegno ben preciso su rispetto tempistiche e messa in esecuzione”. L’emendamento viene respinto.

La discussione sull’emendamento aggiuntivo dell’articolo 54 quater “Misure di incentivazione dei consumi interni” proposto da Intesa per il  Paese è posticipata.

Infine l’articolo 54 quinquies, “Giochi della Sorte” chiede che “L’Ente di Stato dei Giochi, attraverso il Segretario di Stato competente, è impegnato a presentare al Consiglio Grande e Generale entro il 31 marzo 2014 un progetto completo e dettagliato per ampliare e rafforzare l’attività dei giochi della sorte attraverso la Giochi del Titano S.p.A. Al fine di sostenere il comparto tale progetto dovrà prevedere:1) il reperimento di nuove sedi di prestigio collocate in diversi punti del territorio tenendo conto del progetto di riqualificazione dell’offerta turistica commerciale, 2) l’allargamento della propria attività anche a settori del divertimento e dell’intrattenimento non strettamente legati ai giochi della sorte, 3) la regolamentazione del gioco on-line, la realizzazione di una lotteria nazionale sammarinese e la revisione della composizione societaria della Giochi del Titano S.p.A. portando il capitale sociale al 100% di proprietà dello Stato”. L’emendamento viene respinto.

All’articolo 55, “Parco scientifico tecnologico”, ci sono tre emendamenti di Rete, i primi due per abrogare i circa 90 mila euro di stanziamento tra consulenze e arredi, il terzo per eliminare il ricorso al decreto delegato. Vengono tutti respinti.

All’articolo 56, “Finanziamento soggetti gestori Parco scientifico-tecnologico e dell’Aeroporto Rimini-San Marino”, sono due gli emendamenti, uno di Rete, l’altro di Intesa per il Paese, totalmente soppressivi. “E’ troppo che in un articolo si istituiscano due società per azioni.

Quanto ci è costato il fallimento di Aeradria e quanto costa l’investimento”, chiede Ciavatta di Rete. “Che area abbiamo in affidamento se l’aeroporto è in fallimento? Ci prepariamo al dopo?”, aggiunge Andreoli (Ps). Tonnini di Rete chiede “se è possibile rendere i dati sulle partecipazioni pubblici”. Il segretario di Stato Arzilli spiega che “costituiamo due società per azioni da 77 mila euro circa ciascuna. L’affidamento delle aree dell’aeroporto non c’entra nulla con Aeradria. L’accordo internazionale mette in condizione l’Italia di fare funzionare lo scalo. La situazione di Aeradria ci preoccupa. Enac sta preparando il bando europeo per chi sostituirà Aeradria i cui soci di maggioranza hanno fatto ricorso. Per noi il percorso inizia con questo articolo. Dobbiamo creare opportunità di sviluppo su tre settori: aviazione generale business, voli charter e privati; manutenzione aerei e zona cargo con dogana sammarinese. Queste società hanno bisogno di trasparenza, come dice Tonnini. Mettiamo a verbale che sui siti Internet ci sarà la compagine societaria”. I due emendamenti vengono bocciati.

L’articolo 57, “Finanziamento di opere infrastrutturali”, viene ritirato dal governo.

L’emendamento 57 ter di Rete chiede di individuare “le risorse finanziarie e stabilire gli stanziamenti di spesa per installare una centralina di rilevamento della qualità dell’aria per ogni castello e per effettuare studi di epidemiologia inerenti al rapporto tra qualità dell’ambiente e incidenza di malattie oncologiche. Tutti i dati pervenuti dal monitoraggio serviranno per l’aggiornamento del registro tumori, per indirizzare le strategie sanitarie nei confronti delle malattie oncologiche e per favorirne la prevenzione”. Tonnini di Rete sottolinea che “c’è una crescita esponenziale delle malattie tumorali a San Marino. I dati sulla qualità dell’ambiente permettono di agire sulla prevenzione”. Per Marco Podeschi dell’Upr “l’emendamento è molto interessante. Il monitoraggio dell’aria va ampliato, siamo un territorio di passaggio”. Santolini di C10 auspica “si possa ragionare sulla questione. Siamo favorevoli all’emendamento”. Selva del Psd spiega che sarebbe interessante indagare le relazioni tra malattie e zone del territorio. “L’emendamento esprime un’idea importante e va approfondito. Così non può essere accolto.

Demandiamo all’Ufficio  prevenzione un piano per implementare gli attuali sistemi di rilievo”. Da governo e maggioranza è necessaria “una linea di indirizzo” sul tema, sottolinea Zeppa di Rete. Gerardo Giovagnoli del Psd sottolinea che “il tema è fondamentale per la nostra comunità, c’è il massimo impegno a valutarlo. Una mappatura delle zone pericolose va fatta”.

Il segretario di Stato per il Territorio, Matteo Fiorini, chiude il dibattito sottolineando che “non è la procedura più corretta quella dell’emendamento. Una centralina per Castello non è la soluzione ottimale. Occorre un progetto economico per capire cosa ci serve”. L’emendamento viene respinto. 

All’articolo 58, “Progetto San Marino Card”, sono presenti un emendamento di Intesa per il Paese e due di Rete.  Ps-Upr propongono l’abrogazione del comma 3 e 4. Marco Podeschi (Upr) spiega che  “la nostra richiesta di abrogazione è stata supportata dallo stesso consigliere Selva”. Rete, spiega il consigliere Ciavatta, “crede che anche le farmacie dovrebbero essere inserite nel circuito Smac perché sarebbe un’occasione in più per aumentare la circolazione della Smac card. Per rilanciare il commercio interno pensiamo inoltre di destinare il 5% dello stipendio lordo dei dipendenti del settore pubblico sulla Smac card dei dipendenti stessi”. Si schierano a favore Selva (Psd), “voterò l’emendamento di Rete aggiuntivo del comma 5 anche se direi che dovrebbe entrare in vigore più avanti e non il primo gennaio 2014” e Riccardi (Psd) “anche io lo voterò. Anzi il 5% è poco si può osare di più”. A Zafferani di C10 “piacerebbe che prima di discutere di questioni così delicate ci si confrontasse con l’Aula piuttosto che con le categorie”. Per l’indipendente di maggioranza Denise Bronzetti “la Smac è strumento dalle grosse potenzialità. Forse fino ad oggi poco considerato. Approvo l’emendamento di Rete”. Cenci (Ns) dice di condividere 2il primo emendamento di Rete perché credo che le farmacie debbano rientrare nel circuito Smac card”.

Invece  Luca Beccari (Pdcs) è “favorevole al primo emendamento di Rete, contrario al secondo, Renzi (Ap) “contrario al secondo emendamento presentato da Rete: non capisco perché si debba includere una sola categoria”. E per Berti (Ns) “sono chiari a tutti i vantaggi di acquistare mediante la scontistica della Smac card. L’unico interesse per non applicarla è quello di non essere controllato perché è un evasore fiscale. Controlliamo controlli Uffici Tributari su quelle attività commerciali che non applicano Smac Card”. Chiude il segretario di Stato Felici: “Il progetto Smac card è un progetto sistemico che poggia su pilastri come la scontistica e la tracciabilità tra poco”. L’emendamento di Intesa per il Paese è ritirato. Rete ritira gli emendamenti. E’ approvato a maggioranza l’emendamento presentato dal Governo integrato con il testo dell’emendamento di Rete modificativo del comma 3.

Cittadinanza attiva propone poi un articolo 58 bis. Prevede che “entro 2 mesi dall’entrata in vigore della presente legge il congresso di Stato è tenuto a predisporre un decreto delegato che disciplini gli aspetti tecnici e applicativi dell’estensione dell’utilizzo della Smac Card in territorio secondo i seguenti criteri direttivi: 1)l’obbligatorietà della Smac Card per tutti coloro che vendano prodotti e servizi a persone fisiche.2)  la previsione che ai consumatori che paghino con la Smac Card i beni e i servizi che acquistino possa essere ricaricata una percentuale fra il 3% e il 5% della spesa effettuata, a carico dello Stato. 3) l’utilizzo della Smac Card contemporaneamente come carta di credito legata ad un conto corrente posseduto in Repubblica, come carta d’identità, come tessera sanitaria, come tessera elettorale, come firma elettronica per interfacciarsi con la Pubblica Amministrazione, la previsione di estrazioni settimanali di premi in denaro per gli utilizzatori della Smac Card, l’attuazione delle necessarie modifiche normative allo scopo di evitare usi impropri del dispositivo elettronico ovvero violazioni alle regole di utilizzo previste”. L’emendamento è respinto mentre quello successivo articolo 58 ter viene ritirato.

San Marino, 20 dicembre 2013/01

dalle ore 9.00

 

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