San Marino. Consiglio Grande e Generale, lunedì 13 marzo

San Marino. Consiglio Grande e Generale, lunedì 13 marzo

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 13 – 17 MARZO 2023

-LUNEDI’  13 MARZO- Seduta  Pubblica  

Europa, giustizia, Giornata dei giusti: sono alcuni dei temi discussi oggi in comma comunicazioni, oggetto anche di quattro ordini del giorno, presentati nel corso del dibattito all’avvio della settimana di lavori del Consiglio Grande e Generale. 

In particolare, due Ordini del giorno riguardano l’accordo di associazione con l’Unione europea. Il primo Odg di Libera è stato presentato dal consigliere Giuseppe Maria Morganti e chiede al governo di “relazionare al più presto e dettagliatamente in aula consiliare, specificando quale sia lo stato dell’accordo di associazione con l’Unione Europea e quali i principali nodi ancora aperti su cui sarà chiamato ad adottare decisioni”.  Il secondo Odg in tema di negoziato con l’Ue è presentato da Gerardo Giovagnoli, Npr, ed è sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza per chiedere al governo di “proporre all’Unione Europea l’istituzione di un Comitato Parlamentare Unione Europea – San Marino nel quale permettere lo scambio di vedute ed esigenze, avanzare proposte da portare nel Parlamento Europeo e valutare in maniera anticipata le questioni che potrebbero incidere direttamente sulla Repubblica di San Marino”.
Quindi il consigliere Matteo Rossi, Npr, presenta un terzo Ordine del giorno, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, per istituire anche nella Repubblica di San Marino la Giornata dei Giusti dell’Umanità. Infine, Gian Nicola Berti, Alleanza Riformista-Npr, presenta un Odg sulla giustizia, sottoscritto da Npr, Rete, Dml e Gruppo misto di maggioranza,  affinché l’Esecutivo riferisca in Aula sugli interventi volti ad aggravare le pene dei reati di appropriazione indebita e amministrazione infedele commessi ai danni dello Stato e a introdurre il reato di traffico delle influenze.  

La seduta si è interrotta a dibattito ancora aperto, i lavori consiliari riprenderanno domani  in mattinata, sempre dal Comma comunicazioni.

Di seguito un estratto della prima parte del dibattito odierno.

 

Comma n.1 . Comunicazioni
Sara Conti, Rf
La maggior parte di noi dà per scontata l’istruzione, tuttavia l’educazione è il modo per portare a opportunità uniche di generare pace e per spezzare cicli di fondamentalismo, per liberarsi da pregiudizi culturali, superstizioni, stereotipi. Contribuisce ad abbassare il tasso di criminalità. L’istruzione primaria è un ponte per aiutare le persone a fare scelte, è un punto di passaggio necessario per offrire a tutti le stesse opportunità. Il diritto allo studio dovrebbe essere garantito a tutti i bambini e le bambini del mondo, per un paese investire nell’istruzione è un modo diretto per promuovere il proprio benessere economico e sociale, per la propria base democratica. Possiamo considerare l’istruzione un’arma potentissima per lo sviluppo e per la pace.
Questa è la premessa per comunicare che ho nominato l’organizzazione “Still I rise” per il Premio Nobel per la pace. “Still I rise” è un’associazione nata per chiedere l’affidamento di minori non accompagnati, sulla spinta del fenomeno della loro presenza nei campi profughi dei migranti.  Still I rise nacque nel 2018 da un’idea di tre giovani convinti che attraverso l’istruzione avrebbero potuto cambiare tanti destini, con il cambiamento di ‘un bambino alla volta’. Ad oggi “Still I rise” ha aperto 4 scuole, una di emergenza a Samos, in Gracia, poi le scuole internazionali per minori in condizioni di vulnerabilità in Siria, in Congo, mentre in Kenia la scuola ha raggiunto un livello straordinario, con un percorso educativo di altissimo livello, in grado di dare un futuro ai ragazzi. Credo nella mission di questa associazione e di chi lavora per cambiare il mondo ‘un bambino alla volta’. Alla mia richiesta si è unito anche il collega di Libera Giuseppe Maria Morganti, e siamo lieti di dare questa notizia al Consiglio Grande e Generale.
Giuseppe Maria Morganti, Libera
Vado in continuità a quanto detto dalla collega, abbiamo deciso di nominare per il 2023 l’associazione ‘Still I rise’ per il premio Nobel, nella meritevole opera di dare istruzione ai bambini del mondo. “Still I rise” è riuscita ad aprire scuole in Siria de nord, Congo, Kenia e Grecia. Nelle scuole di emergenza gli studenti sono seguiti affinché possano venire in possesso delle conoscenze per accedere poi alle scuole pubbliche. “Still I rise” ha dimostrato di sostenere percorsi formativi e ha l’obiettivo di aprire scuole anche in Colombia e India el’ obiettivo di formare giovani in Italia per partecipare alla sua mission di fornire un riscatto per popoli che vivono in condizioni di  sottosviluppo, Still I rise interviene affinché i popoli possano rialzarsi.
Quindi presento un Odg di Libera sulla tematica dell’accordo di associazione Ue.
Le problematiche aperte dall’accordo di associazione con l’Unione Europea sono di notevole rilevanza per il Paese. L’accordo che non prevede la partecipazione politica della Repubblica di San Marino alle scelte che l’ Europa adotterà e quindi la esclude dalla possibilità di esprimere un parere in merito, consentirà tuttavia l’ inserimento del Paese a pieno titolo nel mercato unico europeo aprendo notevoli opportunità per le imprese, per i giovani e per le professioni, ma contemporaneamente, condurrà ad una limitazione delle scelte strategiche che la Repubblica ha fino ad oggi adottato per tutelare la propria sovranità e per consolidare la propria economia. Delle opportunità e delle limitazioni ancora la cittadinanza non è stata adeguatamente informata, e non è possibile rifarsi al percorso di adesione che ha riguardato gli altri Paesi condotto su canoni comuni, si tratta invece di una specificità che prevede scelte che devono essere negoziate fra le parti.Lo stato della negoziazione non è noto, dei 25 dossier aperti poco si è sentito parlare non solo in pubblico, ma anche nell’aula consiliare, dove le decisioni dovranno essere adottate, ci auguriamo, consapevolmente. Le notizie che trapelano indicano però che la firma dell’accordo sia imminente dovendosi concretizzare entro l’anno in corso, mentre le problematiche aperte, almeno le più rilevanti, non paiono ancora definite e certamente non sono conosciute le soluzioni.
Con il presente ordine del giorno il Consiglio Grande e Generale chiede al Governo di relazionare al più presto e dettagliatamente in aula specificando quale sia lo stato dell’accordo di associazione con l’Unione Europea e quali i principali nodi ancora aperti su cui sarà chiamato ad adottare decisioni. 

Noi seguiamo con attenzione i lavori della Commissione consiliare Esteri, in cui alcune questioni rilevanti dell’accordo sono discusse, ma ci rendiamo conto che notevoli sono ancora le decisioni che devono essere adottate e la totalità di queste decisioni influiscono molto sulla realtà economica e sociale della Repubblica di San Marino e i suoi abitanti. Abbiamo sentito l’Alto commissario dire che non sarà necessario che tutti i paesi Ue ratifichino l’accordo, ma i dettami e le norme che si prevedono, diventeranno operative nel momento della sottoscrizione stessa. Quindi questo grande cambiamento  è dietro l’angolo, ma la Repubblica di San Marino ne è poco a conoscenza. Il  governo fa la sua parte con interventi pubblici programmati, ma ci rendiamo conto che non emerge con convinzione la specificità dell’accordo stesso.
Oscar Mina, Pdcs
Intervengo per riferire della nostra partecipazione, come delegazione, all’assemblea parlamentare Osce, tenuta il 23-24 febbraio scorsi a Vienna, con i colleghi Muratori e Rondelli. I lavori sono iniziati con interventi di presidente, segretario generale dell’organismo e del presidente del parlamento austriaco. Si sono svolti i lavori delle commissioni Affari politici e sicurezza, Affari economici e Democrazia e diritti umani, dove i lavori si sono concentrati sul tema del conflitto russo-ucraino e sugli effetti prodotti in questo anno di guerra, esaminati dalle tre commissioni competenti. I lavori delle varie assemblee sono stati molti intensi e accesi per la partecipazione della delegazione russa e bielorussa, è stato un fatto molto contestato in questa sessione. Il segretariato ha fatto appello a tutti i membri dell’assemblea parlamentare perché la considerassimo una opportunità per esprimere uno schiacciante sostegno all’Ucraina e una ferma condanna nei confronti della  Federazione russa, sfruttando appieno questo incontro. A tal proposito segnalo che la nostra delegazione ha mantenuto un rapporto di neutralità in merito alla partecipazione o meno dei parlamentari russi e bielorussi alla sessione invernale e non ha abbandonato i lavori, quando alcuni parlamentari occidentali hanno lasciato l’Aula durante gli interventi delle due delegazioni. Abbiamo ritenuto che l’Osce sia una organizzazione che ha come missione principale quella di favorire il dialogo e, se non c’è dialogo, non può esistere la cooperazione per la sicurezza e la diplomazia parlamentare, che incide sugli schieramenti politici dell’organizzazione. Segnalo infine l’incontro informale richiesto dalla leader di un movimento democratico in Lituania contro il regime della Bielorussia, in cui ci  è stato illustrato un progetto per la Bielorussia democratica, su cui vi saranno approfondimenti nei futuri lavori di questa assemblea.
Michele Muratori, Libera
La scelta di San Marino di presenziare e ascoltare le delegazioni russa e bielorussa in una sede internazionale, data la nostra posizione di neutralità attiva, è mossa dalla convinzione che con l’ascolto si promuove il dialogo. In questo momento condannare va bene, ma credo sia arrivato il momento del dialogo e San Marino, nel suo piccolo, può fare la sua parte. Anche in mezzo ad organismi con Paesi da milioni di abitanti, noi possiamo portare la nostra voce e farci protagonisti di una posizione che, con una guerra che ha superato l’anno, riteniamo necessaria per un ritorno al clima di normalità.
Sul tema della sanità e della prevenzione, tema centrale e accantonato giocoforza nel periodo del covid. Oggi noi abbiamo bisogno di potenziare tutti quei servizi che vanno nella direzione di una prevenzione e ciò significa aumentare la forza lavoro. In questo momento investire sulla prevenzione può portare un grande risparmio in termini di salute per la nostra cittadinanza, un investimento sulla salute è anche risparmio di denaro.
Quindi una piccola considerazione sul caso delle “Iene”. Non entriamo nella dinamica terribile dell’uccisione dell’animale, ma vorrei soffermarmi su quanto emerso quando il comico della trasmissione ha fatto una battuta particolarmente infelice verso un altro Paese. Noi ci abbiamo messo tanti anni, dopo varie black list e attacchi vari, con un percorso fatto, anche grazie a chi attualmente è al governo, verso l’ottica della trasparenza e per cercare di uscire dal luogo comune del ‘paradiso fiscale’. Mentre l’idea che attraverso le residenze sportive che danno vantaggi fiscali, fatta passare dalla trasmissioni televisive porta a ritenere San Marino ancora un ‘paese dei furbetti’ e non è una immagine che mi piace. E noi dobbiamo portare avanti politiche che facciano uscire da queste idee all’esterno eserve uno sforzo importante in questa direzione. Il problema delle residenze elettive, legittime, di chi viene a risiedere a San Marino per una fiscaliltà leggermente più leggera ha portato anche al problema degli affitti e della casa. Noi come partito abbiamo avviato proposte per la mancanza di abitazioni e di edilizia sociale. Come Aula abbiamo il dovere di intervenire su questa problematica che resterà negli anni a venire.
Fernando Bindi, Rf
Oltre alle fantasiose interpretazioni su stato delle nostre finanze pubbliche in stato di grazia, riteniamo sia dovere del governo- e soprattutto di chi ha delega degli Affari politici e di chi sovraintende alle pubbliche finanze- uscire allo scoperto con documentazione certificata sulla situazione dei debitori dello Stato. Ne parlano molto ed è bene farlo senza scandalismi e pruderie. C’è che si chiede chi c’è dietro alle società fallite al momento giusto e come il nostro sistema generi debiti verso lo Stato che nessuno si incarica di riscuotere e quali sono i presidi giuridici a difesa dell’interesse generale. E’ normale questo?
Su crediti inesigibili: si tratta non di perseguitare, ma di indagare sui motivi di un atteggiamento passivo dello Stato, di conoscere le direttive del governo agli uffici, tempi e risultati. Se poi ci sono atti da fare a livello normativo e applicativo, si facciano, ma prima bisogna conoscere il comportamento degli attori. Chiedo che il governo, con i segretari competenti, sollecitamente riferisca in modo documentato e verificabile sullo stato almeno dell’anagrafica pubblicata da Banca centrale nella Commissione finanze. Non indico una data, ripeto ‘sollecitamente’ e ‘opportunamente’.
Luca Beccari, Sds per gli Affari Esteri
Intervengo sul tema sollevato dall’Odg di Libera e dal consigliere Morganti, così approfitto per aggiornare sull’incontro avuto con tutti gli ambasciatori Ue avuto a Roma la scorsa settimana. E’ una iniziativa che facciamo circa una volta all’anno e con loro abbiamo modo di discutere del percorso di associazione con l’Ue, ed è un elemento per creare quell’amalgama politica fondamentale in questa fase che deve tenere legate tutte le parti al tavolo. Alla fine della fiera, l’accordo può essere il più vantaggioso possibile per San Marino, ma deve essere approvato dal Parlamento europeo, in cui sono presenti tutti i paesi. Ho ricevuto con molta soddisfazione due importanti sostegni per noi, con il presidente in corso, svedese, e con quello prossimo spagnolo. I rispettivi due ambasciatori hanno ribadito infatti l’impegno affinché la Commissione organizzi i lavori per rendere possibile questo risultato di concludere il negoziato entro l’anno.
Consigliere Morganti, prima di tutto sgombriamo il campo dagli equivoci: non firmeremo niente finché non siamo pronti a farlo. L’obiettivo di concludere il negoziato entro l’anno ce lo siamo dati con la Commissione per non portare i risultati ulteriormente avanti, considerando che il prossimo  anno sarà anno di elezioni sia per il Parlamento europeo, sia a San Marino, per scadenza elettorale, e questo rischia di allungare i tempi di un negoziato che dura ormai da 7 anni, con i rischi che ne derivano di cambiamenti di volontà.
Quando ho iniziato il mio mandato, uno dei temi ‘rossi’ era quello del lavoro, perché portava tutta una serie di criticità. Oggi le criticità sul negoziato legate al lavoro sono diminuite perché è cambiata l’impostazione di San Marino rispetto ai frontalieri, impostazione che di fatto ha avvicinato molto San Marino all’aquis comunitario. Rispetto all’Odg, io non mi sottraggo al confronto, ma non facciamo passare il messaggio che ci sono segreti inconfessabili, legati al negoziato, e non calchiamo la mano sulla disinformazione sul negoziato, quando sapete benissimo- questo è il 4° governo che si occupa di questo dossier- che c’è un equilibrio tra quello che si può discutere pubblicamente e quello che è in corso di discussione e si porta all’attenzione al momento giusto. Certo, se poi in una commissione mi chiedete di affrontare 35 allegati, questo non è possibile…
Le iniziative si stanno mettendo in campo, nessun problema ad affrontare la discussione in Consiglio, faremo una ulteriore commissione Esteri sul tema, faremo un primo incontro con la commissione mista, abbiamo serate pubbliche: quello che umanamente è possibile fare, lo stiamo mettendo in campo. Su ‘referendum sì o no’: nessuna preclusione per un referendum confermativo dell’accordo. Spero solo che il referendum non diventi, proprio perché siamo incastrati in anno  e mezzo di commissione- che ci possa far perdere questo treno, al di là del risultato. Sono convinto che come in tutte le cose, non sarà difficile far capire alla cittadinanza, che da un lato ci fa presente i limiti dell’essere Stato terzo, i vantaggi dell’accordo.
Sul tema dei debiti sempre tema attuale: non é vero che il governo non se ne interessa. Le iniziative messe in atto da sempre rendono San Marino un Paese unico. Trovatemi un Paese con l’anagrafe dei debitori. Però anche su questo si possono fare tutte le riflessioni del caso, ma non facciamo passare il concetto che siamo fermi al palo come 15-10 anni fa. Abbiamo fatto scelte strategiche, proprio per evitare il ripetersi delle problematiche del passato.
Maria Katia Savoretti, Rf
In merito all’episodio imbarazzante e sgradevole, avvenuto in una trasmissione televisiva: parole così forti  sono sinonimo di ignoranza verso uno Stato come il nostro, ma anche espressione di mancanza di rispetto e scortesia. Sappiamo di non piacere a tutti, ma questo non giustifica che si possa beffeggiare tutto e tutti solo per far ridere e ottenere applausi. Se la satira è una forma di critica da sempre esistita, in questo caso è stata fuori luogo, offensiva e anche quando si parla di guerra, c’è poco da ridere.
Sulla sanità il governo ancora non ha le idee chiare e non ci dice che sanità vuole per il domani e va avanti a step. Qua nessuno, tanto meno Rf, denigra il lavoro di medici e infermieri, al contrario,  qua si vuole criticare la gestione di tutta la sanità, che nel tempo ha solo complicato tutto e reso l’utente insoddisfatto. Se ora si può andare nei centri sanitari, come ha detto in commissione il direttore Bevere, perché mantenere la Cot? Se la volete mantenere, deve funzionare bene, come servizio per i cittadini e non solo sulla carta. Non è accettabile che per un esame diagnostico con il Cot sono previsti 4 mesi. C’è qualcosa che non funziona. Se si vuole garantire una migliore qualità delle cure e l’universalità, si deve garantire una sanità diversa.
Matteo Rossi, Npr

Nelle scorse settimane mi ha ispirato un messaggio delle Loro Eccellenze, in occasione della Giornata europea in memoria dei Giusti. Mi sento di sottolinearne l’importanza. Nella storia dell’umanità si fanno celebrazioni solo dei momenti brutti, si ricordano guerre e disgrazie, mentre il Giorno dei giusti ricorda persone che si sono distinte per aiutare l’umanità. I giusti si sono contraddistinti non solo durante la Shoà, anche durante il genocidio degli Armeni a inizio secoli, durante il conflitto nella ex Jugoslavia… I sammarinesi si possono contraddistinguere anche in questo: di fronte alla recente querelle sull’uscita a livello di satira, anche un po’ troppo esagerata, che ci ha fatto tutti quanti sobbalzare, va riproposto proprio questo. Nel solco di quanto detto dai colleghi Conti e Morganti, mi sento di proporre un Odg che va nel solco di una maggior civilizzazione della nostra comunità, condiviso da tutte le forze politiche,per istituire la Giornata dei Giusti a San Marino.

IL CONSIGLIO GRANDE E GENERALE condividendo appieno le considerazioni svolte dalla Ecc.ma Reggenza nel messaggio formulato lo scorso 6 marzo in occasione della “Giornata dei Giusti dell’Umanità”; in particolare ritenendo doveroso, da una parte ricordare tutti coloro che si sono adoperati per salvare la vita di donne e uomini nelle varie situazioni di conflitto, violenza e di ingiustizia e per tutelare la dignità e i diritti umani nel corso dei tanti genocidi, olocausti e pulizie etniche che hanno interessato la storia passata ma anche quella recente; e dall’altra far sì che il ricordo diventi esempio vivo al quale ispirarsi per affermare i valori della tolleranza, della solidarietà, del rispetto dell’altro, del dialogo e dell’accoglienza;
facendo propria la proposta dei Capitani Reggenti istituisce il 6 marzo di ogni anno “Giornata dei Giusti dell’Umanità”; invita gli organi istituzionali, le varie realtà sociali e culturali della Repubblica e principalmente le Scuole ad intraprendere ed organizzare in occasione di tale ricorrenza tutte le iniziative più opportune, in particolare in campo educativo e culturale.
Manda al Congresso di Stato per quanto di competenza ed invita la Reggenza ad emettere proprio decreto ai sensi dell’articolo 5, comma 1, della Legge Costituzionale 16 dicembre 2005 n.18
Nicola Renzi, Rf
Oggi ho sentito temi molto interessanti, ma ho sentito poco parlare di politica, su cui invece si legge tanto nei giornali della Repubblica. Stiamo vivendo un clima pre-elettorale, questa è l’impressione. Ci sono chiavi di lettura avveniristiche su nuove alleanze nate o in evoluzione…tutto questo oltre che essere per qualcuno simpatico, credo sia però molto poco utile per il nostro Paese.
Sta accadendo che un gruppo consiliare presentato in un’unica lista- Npr- molto probabilmente alle prossime elezioni non si presenterà più in maniera unitaria. Si è visto l’abbandono del consigliere Belluzzi, poi di Bronzetti.. di oggi è la notizia che il Psd si sta riorganizzando con i socialisti ed Elego, e dall’altro lato una nuova forza politica che nasce con consiglieri che provengono da varie direzioni diverse. Tutti sono costantemente alla ricerca di un luogo, una lista, una possibilità di candidatura e rielezione magari per la prossima volta. Credo sia un atteggiamento che rischia di scoraggiare l’opinione pubblica.
Ci sono invece 5 punti inderogabili e imprescindibili per il momento che stiamo vivendo e spero ci si possa confrontare su questo scorcio finale di legislatura, se il governo e la maggioranza, piuttosto che perdersi in giochi politici, affrontassero argomenti seri. Il primo è quello dell’Unione europea. Qua il Sds Beccari ha risposto all’Odg di Libera. Noi crediamo sia un tema da affrontare coralmente, anche in Aula consiliare, al netto delle diatribe politiche. L’Accordo è necessario, ma lo dobbiamo cercare di fare al meglio, con il contributo di tutti. Siamo assolutamente convinti della necessità di attivare una task force internazionale, per studiare gli sviluppi per il nostro sistema finanziario. Poi c’è il tema della sanità, servo risposte vere. Altro tema, la crisi sociale e demografica. 

In pochi anni abbiamo perso 100 nascite all’anno e bisogna dare risposte. Oltre a ciò, abbiamo varie famiglie che si sentono oppresse dal carovita, poi c’è il tema dell’approvvigionamento energetico, e del tendere sempre di più a una maggiore indipendenza, rispetto alla totale dipendenza di oggi verso al paese vicino. Poi ultimo tema, quello del debito pubblico. Sentire dire oggi che i nostri conti pubblici stanno molto meglio rispetto qualche anno fa, mi lascia perplesso. Oggi la crisi di alcuni istituti Usa hanno fatto crollare borsa italiana. Il nostro paese è sempre più esposto ai rischi del mercato internazionale.
Iro Belluzzi, Libera
Come ridare dignità alla politica? Le promesse e le posizioni che si fanno quando non si è al governo vengono deluse e diminuisce l’appeal verso le persone, per  la mancanza di coerenza per chi prometteva determinate cose e poi cambia posizione. Ed è quanto avvenuto con questa esperienza di governo e in coerenza, rispetto alle promesse non mantenute, mi sono dovuto allontanare dalla maggioranza in cui credevo, e come me altri hanno fatto lo stesso.
A riguardo, voglio rimarcare un elemento che mi sta a cuore: la vicenda Asset, per quanto è stata tradita dall’attuale maggioranza. Quando eravamo all’opposizione no c’era Consiglio Grande e Generale in cui non si interveniva coralmente su quanto stava avvenendo. Oggi ci sono beni di Asset che sono stati venduti, ci sono sul mercato ancora strutture importanti completate quando  la banca fu commissariata e messa in liquidazione, come l’auditorium di Asset e la sede di Dogana che sembrano negli interessi di qualche investitore del Des. Poi ci sono le società che facevano riferimento alla banca in liquidazione. Con il Sds Gatti c’erano interlocuzioni per arrivare alla ridefinizione di una struttura, ma c’è mancanza di operatività anche da parte di Banca centrale. Oggi mi sembra che per la maggior parte se ne siano dimenticati e non vogliano dare rimedio a una situazione, avendo utilizzato soci e correntisti della banca a cui sono state fatte promesse che ancora languono. E’ un cado di mancanza di stato di diritto e anche un caso di mancanza di credibilità della politica. Dopo tante parole spese forse serviva più attenzione.
Adele Tonnini, Rete
Intervengo per riferire sull’assemblea Pam avvenuta in Marocco, in cui si sono evidenziati gli sforzi dei Paesi del Mediterraneo nel contrasto dell’azione russa in Ucraina e nella lotta ai gruppi di terroristi che minano la sicurezza dei territori, non solo del mediterraneo. Ha tenuto banco poi il tema della risoluzione delle tensioni in Palestina e dell’aumento dei profughi siriani dopo il terremoto. Quindi si è parlato di sicurezza idrica e alimentare che saranno sempre più critiche nel futuro. Tutti i temi hanno prodotto un vivo dibattito in assemblea, con le risoluzioni adottate si è ribadito l’impegno contro il finanziamento al terrorismo. Sono stati poi esposti dei rapporti sul cambiamento climatico e si è sollevata la necessità per un maggior contributo e collaborazione tra i paesi. San Marino ha sottoposto alla plenaria la dichiarazione Unece, per rendere le città neutrali dal punto di vista climatico. Si è parlato di sicurezza energetica e apertura del mercato dell’energia. Il 21 marzo prossimo sarà la giornata dedicata al Mediterreneo incentrata sul tema dei crimini ambientali. Le risoluzioni adottate sono andate nel senso di incoraggiare i parlamenti e i governi Pam nel fornire risorse adeguate per aumentare la capacità di contrastare la criminalità organizzata transazionale.
Gerardo Giovagnoli, Npr
Il tema dell’Ue sarà anche il fulcro del mio intervento. Con evidenza ci stiamo avvicinando a una fase cruciale del negoziato in cui è evidente ed importante per tutti avere piena cognizione di quanto si va a trattare, dell’assorbimento dell’acquis comunitario. Sappiamo che il mercato europeo non ci vede riconosciuta la posizione di Paese equivalente per cui scontiamo discriminazioni e sconvenienze che saranno superate dall’accordo che comporterà anche aggiustamenti al nostro modo di funzionare, anche sui punti delicati, come lo scambio della libertà di circolazione delle persone e di stabilimento. Dovrebbe essere chiaro come anche altri Paesi hanno concordato condizioni favorevoli, come il Liechtenstein, per avere posizioni di favore. Tra fattori di svantaggio: non c’è partecipazione politica e presenterò un Odg a riguardo. Sulla richiesta dell’Odg di Libera: mi stupisce che sia sfuggito proprio a Libera che in questa sessione si discuterà un decreto che introduce il Comitato misto di valutazione dell’accordo, ovvero uno specifico ambito istituzionale dove ragionare esattamente di queste cose. Mi sembra volontà di maggioranza e governo di confrontarci ci sia, e quello è lo strumento giusto. Quello che manca invece è una relazione politica con l’Ue. Non si aderisce all’Ue con l’accordo di associazione, è un accordo di natura diversa che ha possibilità, ma anche svantaggi. Si entra nel mercato unico, ma non si ha rappresentanti istituzionali e il livello di interazione tra parlamenti e con i paesi rimane deficitario. All’uopo abbiamo predisposto -e tutti i gruppi di maggioranza hanno firmato- un Odg che chiede di inserire nel negoziato la possibilità di avere, insieme all’accordo di associazione, un ambito istituzionale tra parlamenti europei e parlamentari di San Marino di scambio di opinioni, per  far valere anche le nostre proposte e per sapere anticipatamente questioni che possono riguardare anche San Marino.

IL CONSIGLIO GRANDE E GENERALE
Rilevando l’importanza dell’Accordo di Associazione di San Marino all’Unione Europea, che differentemente dall’adesione tout court, non prevede la rappresentanza diretta nel Parlamento Europeo e nella Commissione Europea; ribadendo la centralità nella vita pubblica del paese ma anche della rappresentanza politica esterna del Consiglio Grande e Generale; sottolineando l’importanza di un rapporto istituzionale a livello di parlamenti tra l’Unione Europea e la Repubblica di San Marino; a mente del Rapporto Finale sull’Accordo di Associazione tra San Marino, Andorra e Monaco, altrimenti noto come “Rapporto Aguilar” votato a grandissima maggioranza nel Parlamento Europeo nel marzo 2019 nel quale si enuncia che “il Parlamento Europeo ritiene che il Parlamento dovrebbe promuovere periodici scambi di opinioni con le delegazioni parlamentari nazionali di Andorra, Monaco e San Marino durante i negoziati;
ritiene che il Parlamento europeo dovrebbe intrattenere scambi di opinioni con le delegazioni parlamentari nazionali di Andorra, Monaco e San Marino anche sulle questioni di sua competenza che potrebbero incidere direttamente sull’economia di questi paesi, sul loro rapporto con l’UE o sull’efficacia dell’accordo di associazione”. facendo proprio l’indirizzo suddetto al fine di inserire nel negoziato una precisa richiesta
invita il Congresso di Stato a proporre all’Unione Europea l’istituzione di un Comitato Parlamentare Unione Europea – San Marino nel quale permettere lo scambio di vedute ed esigenze, avanzare proposte da portare nel Parlamento Europeo e valutare in maniera anticipata le questioni che potrebbero incidere direttamente sulla Repubblica di San Marino o sul funzionamento dell’Accordo di associazione.
Carlotta Andruccioli , Dml
Sull’aumento del tasso di interesse sui mutui: è una problematica che colpisce tante famiglie e vorrei esprimere preoccupazione, c’è chi rischia di non pagare più il mutuo della propria casa. A qualcuno il mutuo è raddoppiato e c’è chi è disperato. Il costo della vita è aumentato, dai carburanti all’energia, beni di prima necessità, e ora anche per i mutui si pone un problema che non possiamo ignorare. I sindacati hanno chiesto degli incontri. E’ un tema per cui vale la pena mettersi al tavolo per trovare soluzioni celeri. Ci sono esigenze di tenuta dei conti pubblici e non si possono fare promesse irrealizzabili, né mettere in difficoltà il contesto bancario sammarinese. Ma si possono mettere in campo soluzioni non troppo onerose per lo Stato e che vadano incontro alle famiglie. In Italia, per esempio, è stata inserita la possibilità di rinegoziare il proprio mutuo a tasso fisso calmierato. Almeno è una proposta che si può valutare, come quella di una dilazione..io non so quale possa essere la soluzione tecnica più idonea, ma posso sollecitare il governo perché ci si metta attorno al tavolo con il mondo bancario e sindacale. 

Esterno infine la mia indignazione per le parole andate in onda in prima serate alla trasmissione “Le Iene”. Sono state dette parole gravi e fatti paragoni indecenti, non è la prima volta che San Marino è vittima di diffamazione da parte di trasmissioni televisive italiane. Si è veramente superato il limite. Paolo Rondelli, Rete
Mi riferisco a una notizia letta oggi, su Rtv vedo pubblicato l’allarme di un gruppo di genitori perché avremmo le ‘carriere alias’ nelle scuole sammarinesi. Allora, ‘carriera alias’ è definita dal vocabolario Treccani come una procedura amministrativa che, sulla base di un accordo di riservatezza tra scuola/ateneo  e studente/famiglia prevede la possibilità di cambiare il nome anagrafico dello studente con un nome scelto dallo studente, nel caso sia transessuale e abbia avviato un percorso di transizione. La carriera alias nasce nel 2003 dall’Ateneo torinese che aveva avviato politiche di inclusione per consentire il proseguimento della carriera scolastica a ragazzi discriminati costantemente. Spesso questi ragazzi arrivano anche al suicidio. Laddove c’è la carriera alias, può aiutarli. Mi accaloro quando leggo queste cose. Io sono rispettoso verso quanto questa associazione- che è vicina a posizioni estremiste pro-vita- in genere sostiene, perché ogni idea è valevole di discussione e confronto. Ma in questo caso non lo accetto. Conosco diversi ragazzi che hanno aderito a carriere alias e bisognerebbe pensare bene ai danni che si possono fare e alla compromissione della volontà di vivere di questi ragazzi, senza che vi sia un rispetto maggiore, anche da parte degli insegnanti. Chiedo a questa associazione ‘Uno di noi’ e a chi dietro questa associazione manifesta o invoca la ‘grazia di Dio’ su alcune manifestazioni della società comune, di mettersi veramente una mano sulla coscienza. In questo caso non parliamo di mettere in pericolo la società, ma di rispetto di ragazzi che hanno il diritto di studiare in un contesto loro favorevole, in un momento di travaglio interno legato alla propria identità sessuale che va accompagnato e affrontato con serietà, non con oscurantismo medioevale. Si deve parlare di rispetto anche per le famiglie che affrontano da sole queste situazioni estremamente laceranti, perché non supportate dalla società, rispetto per persone quindi, non discriminazioni legate a fantomatiche teorie-gender.
Gian Nicola Berti, Alleanza Riformista-Npr
Spesso ci troviamo di fronte ad attività di ‘bancarotta preferenziale’ da parte di aziende che non hanno pagato lavoratori e contributi previdenziale, anche se hanno pagato fornitori. Il sindacato ci esorta a intervenire, sono cose importanti, ma non ci si può limitare a questo. Le recenti cronache giudiziarie hanno parlato su queste truffe. Non dobbiamo interferire sull’attività di individuazione delle responsabilità, ma non c’è solo l’aspetto penalistico. C’è anche l’attenzione dei sindaci di governo. Questi sono ‘l‘erario sammarinese’ che ha diritto e dovere di andare a recuperare somme truffate allo Stato. E non sono una carica solo rappresentativa. Tutelano lo Stato. Noi per la Repubblica abbiamo presentato un Odg già sottoscritto da  gruppi di maggioranza, ma aperto anche all’opposizione. Se si cerca di colpire il profitto del reato, forse si riesce a fare una prevenzione importante, ma si deve essere inflessibili sul recupero delle somme.
Il Consiglio Grande e Generale,
Alla luce delle recenti notizie pubblicate sugli organi di informazione in riferimento ai diversi dibattimenti dei processi in corso, che indubbiamente hanno segnato una delle pagine più buie della storia recente di San Marino – con particolare riferimento alle gravi vicende originatesi nella legislatura passata relativamente alla galassia Banca Cis.
preso atto della relazione conclusiva della commissione di inchiesta Commissione sulle banche del 20 ottobre 2020 composta da membri di tutto il Consiglio Grande e Generale, votata all’unanimità ed in particolare del capitolo “LA CADUTA DEL GOVERNO ADESSO .SM” – con l’escalation di eventi descritti che hanno minato la fiducia delle componenti della maggioranza di governo dell’epoca e che, nella seconda parte della scorsa legislatura, aveva portato a diverse prese di distanza di una componente di maggioranza dell’epoca; considerato che vista la legge sulle risoluzioni bancarie n. 102 del 14 giugno 2019 “STRUMENTI DI RISOLUZIONE DELLE CRISI BANCARIE A TUTELA DELLA STABILITA’ DELSISTEMA FINANZIARIO” e che la legge N.l71 del23 dicembre 2022 “BILANCI DI PREVISIONE DELLO STATO E DEGLI ENTI PUBBLICI PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2023″ all’art. Art.26 (Interventi a tutela del patrimonio dello Stato) recita: ” 

  1. È dato mandato al Congresso di Stato di elaborare entro il 31 marzo 2023 un progetto di legge per effetto del quale la commissione dei reati di cui agli articoli 197 e 198 del Codice Penale, se commessi in danno dello Stato, di società da esso partecipati o di enti pubblici o di istituti bancari e finanziari, costituisca aggravante punita con aumenti da uno a due gradi della prigionia, da applicarsi in considerazione della gravità del danno economico arrecato.
  2. Il progetto di cui al comma 1 deve altresì prevedere l’inserimento nel Codice Penale della fattispecie di “traffico di influenza”, in virtù di quanto previsto dalla Convenzione penale sulla corruzione del Consiglio d’Europa del27 gennaio 1999, ratificata dalla Repubblica di San Marino, con particolare riferimento a quanto previsto all’articolo 12″. invita il congresso di stato a riferire in tempi brevi sulle problematicità che avevano indotto il Consiglio Grande e Generale a reputare necessari i suddetti provvedimenti legislativi, con particolare riferimento alle iniziative eventualmente assunte a tutela degli interessi dello Stato, in un’apposita seduta della commissione finanze; impegna altresì l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale a predisporre apposito comma in seduta pubblica entro luglio 2023
    Gian Matteo Zeppa, Rete
    Associandomi totalmente alle ultime dichiarazioni dei colleghi Rondelli e Berti, si fa fatica a intervenire in un comma in cui si fa sempre bagarre per ‘buttarla in politica’, sentendo parlare di ridefinizioni sullo scacchiere politico e si scopre così l’acqua calda. Il ‘mio’ comma comunicazioni verte su qualcosa che ho cercato in diversi verbali degli anni passati delle sedute, ma mai risulta affrontato. Parlo del fenomeno delle frodi su carte di credito e su una entità strana e giuridicamente riconosciuta “Bkn301” che gestisce il sistema delle carte di credito sammarinesi, dopo tutte le problematiche di tutti questi anni, e lo fa in modo molto superficiale, soprattutto rispetto al tema di controlli e truffe. Siamo abituati a leggere comunicati di associazioni di consumatori e sindacati su chi viene frodato e si crea biasimo verso chi va a frodare delle famiglie.
    In Commissione Esteri ci sono diverse richieste di residenza per professionisti da parte di questa società. Vi racconto un caso: proprio la scorsa settimana quando c’è stato un attacco di fishing, una persona che conosco inavvertitamente ha toccato il link da cui partiva la truffa. Chi lo ha richiamato indietro, lo ha chiamato da un numero cliente della società e questo ha indotto il mio conoscente a una ‘scena’ fatta ad hoc: chi ha hackerato il numero, è riuscito a risalire anche all’ultima operazione effettuata dal cliente in modo da carpire la sua fiducia. Tante persone sono state così raggirate. Non è normale che non vi siano filtri e controlli preventivi.
    Non escludo di fare una interpellanza nella prossima sessione consiliare. Al netto di chi fa emergere queste cose, ci deve essere una presa di posizione chiara sul rischio che c’è di essere derubati senza che ci sia un organismo di controllo in modo che qualcuno debba risponderne.
    Giovanni Zonzini, Rete
    I sindacati hano sollevato un problema importante sulla difficoltà di riscuotere crediti da parte di aziende che chiudono, portandosi via il malloppo. Sono fatti che si intrecciano con la cronaca giudiziaria. A breve arriverà la sentenza di primo grado sul furto di fondi pensione in Banca Cis. E’ un segnale positivo di un Stato che intende reagire nei confronti di chi lo ha depredato per oltre 10 anni. Con questi processi che stanno partendo nei confronti della ‘banda Cis’ penso ci possa essere l’inizio della ripartenza e questi possano ridare fiducia ai cittadini sul fatto che il clima di impunità sta venendo incrinato e si possa rendere giustizia allo Stato e ai cittadini. E’ importante anche dal punto di vista simbolico perché il nostro Paese dimostra che non si fa calpestare da chi non rispetta le leggi. Sui debiti è evidente che lo Stato ha difficoltà nel recupero, è da vedere se la normativa ci consente di essere adeguatamente tutelati. 
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