San Marino. Consiglio Grande e Generale: seduta 25 aprile (mattina)

San Marino. Consiglio Grande e Generale: seduta 25 aprile (mattina)

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 20-28 APRILE

-MARTEDI’ 25 Aprile- Seduta della mattina

In mattinata i lavori consiliari ripartono proseguendo con le nomine previste all’ordine del giorno. Al comma 14, in sostituzione del dimissionario Matteo Sélleri, viene votato all’unanimità Pietro Masiello a membro dell’Autorità Garante per l’Informazione.
Si procede quindi con la nomina- votata all’unanimità- dei 12 membri del Consiglio per la Previdenza dell’Iss: per i sindacati Gianluca Montanari, Francesca Busignani, Enzo Merlino; per le categorie Michela Ottaviani, William Vagnini e Pio Ugolini. Per il Pdcs designati Marco Burgagni e Stefano Pari; per Rete Marino Antimo Zanotti; per Npr Giorgio Felici; per Libera Massimo Roberto Rossini, infine per Repubblica Futura Diego Ercolani.
Segue la nomina della Consulta Sociale e Sanitaria dell’Iss, approvati all’unanimità i 12 nominativi indicati: per i sindacati Milena Frulli, Luciano Scarponi e Antonio Bacciocchi, per le categorie Romina Menicucci, Maria Teresa Venturini e Marcella Michelotti. Per il Pdcs Gabriele Raschi e Paolo Mancini, per Rete Daniela Amici, per Libera Roberta Morrea, per Rf Giuliano Giardi. Npr chiede di posticipare la propria nomina.
Al Comma n. 18, dedicato alla nomina del Presidente e di due membri del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Musicale Sammarinese, interviene il Sds per la Cultura e l’Istruzione Andrea Belluzzi per ripercorrere i risultati dell’ultimo triennio del Cda e del presidente uscente, Giacomo Volpinari, di cui auspica la riconferma da parte dell’Aula. “Nell’ultimo triennio si è innescato un processo di innovazione dell’istituto musicale sammarinese- spiega- aumentando di 100 unità gli iscrizioni a quella che è l’attività peculiare e punto di forza, il progetto musica-giocando, che è guardato con attenzione anche da altri centri italiani e che potrebbe essere una delle traiettorie di sviluppo dell’istituto per il futuro”.Quindi l’attività “alta” del conservatorio che “è cuore dell’istituto- prosegue Belluzzi- e la legge quadro dell’università permetterà anche la riforma dell’istituto per accompagnare questa evoluzione”. Ma anche l’attenzione per la musica contemporanea “ha avuto spazio in questo mandato, con l’attività per l’insegnamento strumenti ma anche di canto”. Infine, il Sds Belluzzi rivela di aver ricevuto una nota di tutto i personale dell’istituto che esprime apprezzamento per il lavoro fatto per la capacità di rilancio dell’istituto, “un merito che va al presidente- conclude- e mi permetto di auspicare che possa trovare riconferma in Aula il suo mandato. Abbiamo bisogno di andare avanti su questa progettualità ed è una risorsa preziosa di cui c’è ancora bisogno”. Alla fine con 21 voti favorevoli e 2 non votanti viene approvata la conferma del presidente Volpinari e dei Cda nelle figure di Noemi Beccari e Boris Casadei. Ultima nomina approvata è quella di Milena Bizzocchi, quale Sindaco Revisore dei Conti dell’Istituto Musicale Sammarinese.
Si procede al comma n.20 “Dichiarazioni di pubblica utilità, permute ed assegnazioni varie”, in cui il Segretario di Stato per il Territorio Stefano Canti presenta due pratiche (e ritira quella relativa all’ampliamento della pista aviosuperficie di Torraccia a Domagnano). La prima pratica che ottiene l’Ok unanime è la Permuta -assegnazione “costituzione di servitù di passo pedonale e carrabile con mezzi agricoli”. per consentire ad accedere, attraverso un terreno pubblico, a un terreno di proprietà privata per esigenze di tipo agricolo. La seconda pratica è il completamento del trasferimento di terreni dell’Ecc.Ma Camera in favore della società Erbozeta. “Si vuole portare avanti un progetto di sviluppo importante da parte della nota azienda che ha sede a Galavotto”, spiega i Segretario illustrando la vendida di 1.520 mq di terreno pubblico nella zona industriale di Gualdicciolo al prezzo di 290 mila euro. La pratica, che richiede una maggioranza dei 2/3 dell’Aula, viene infine approvata all’unanimità con 41 voti a favore.
L’Aula quindi avvia l’esame per la ratifica dei Decreti Delegati al Comma n.21. Dopo la ratifica dei decreti non scorporati, inizia un lungo dibattito sul Decreto Delegato 12/04/2023 n.62 “Nuove disposizioni in materia di credito agevolato in favore del settore alberghiero”.
Lo illustra all’Aula il Segretario di Stato per il Turismo Federico Pedini Amati. “Il presente decreto pone in essere incentivi per la riqualificazione del settore alberghiero di San Marino- spiega- c’erano state più sollecitazioni per il governo sia sulla necessità di aprire nuove strutture ricettive, sia di mettere nelle condizioni le strutture esistenti di riqualificarsi. Mancano in territorio un numero di camere adeguate e c’è davvero necessità di riqualificare anche le strutture esistenti. Questo decreto va nella direzione di creare strutture 3-4 stelle per il pernottamento dei nostri ospiti. E lo dico subito così siamo chiari: il presente decreto non si applica per Alpitour. Non va per strutture ex novo, per cui diversamente ci sarà una trattativa separata con convenzione dedicata.
Nel dibattito emerge una sostanziale condivisione sull’intervento ma anche- sia dalla maggioranza che dall’opposizione- osservazioni critiche sul testo e proposte di emendamento, persino di ritiro per avere più tempo per migliorarlo. Andrea Zafferani, Rf, anticipa a priori la non contrarietà all’intervento, anche se fosse esteso a nuove strutture, ad eccezione del caso Alpitour e dell’area ex Tiro a Volo. Sotto la lente poi l’articolo 2 del decreto che riguarda anche mutui già in essere: “Chi dovete aiutare con questo articolo?”, chiede il consigliere, sottolineando che non è mai successo in passato che “finanziamenti dati con altre regole, siano poi stati sostenuti dal credito agevolato dello Stato”. Maria Luisa Berti, Npr ritiene le finalità del decreto condivisibili ma evidenzia la carenza di dati su cui poter fare proiezioni del costo dell’intervento a carico dello Stato. “Valutate le situazioni attuali e i progetti di riqualificazioni rispetto all’esistente, quali possono essere gli impegni massimi di spesa a carico dello Stato- chiede- per far fronte al credito agevolato?”. Anche Iro Belluzzi, Libera, accende un faro sull’articolo 2 e la possibilità introdotta per chi ha richiesto finanziamenti per ristrutturazioni in passato di ‘rientrare’ in questa nuova norma. Emanuele Santi, Rete, chiarisce che con il decreto lo Stato si impegna a concedere alle imprese più colpite dalla crisi pandemica, e dalle ‘chiusure’, un credito agevolato in cui paga il 70% degli interessi sulle ristrutturazioni. “L’ Articolo 1 è un intervento dovuto- sottolinea- a sostegno di un comparto in seria difficoltà”. Ammette infine perplessità sull’articolo 2, “dove si apre la partita di andare a ristrutturare debiti pregressi”. Anche se gli emendamenti proposti cercano a riguardo di “mettere un limite”: dal tetto di 600 mila euro e alla riduzione al 50% dell’accesso ai crediti pregressi “per evitare possibili effetti distorsivi”. Stigmatizza la ‘genesi’ veloce del decreto Denise Bronzetti, per il Gruppo Misto, il “confronto mancato” e la “necessità di avere quanto meno alla mano dei dati”. Inoltre, “l’articolo 2 potrebbe creare- osserva- non solo disparità grosse di trattamento rispetto altre attività economiche, ma anche perché andiamo a intervenire su mutui pregressi, cosa che fino ad oggi non credo sia mai stato fatto”. Bronzetti motiva così l’emendamento abrogativo all’intero articolo. “Lo ritengo pericoloso- ribadisce infine- in mancanza di dati e concettualmente parlando”. Vladimiro Selva, Libera, vede con favore la volontà di intervento espressa dal decreto, ma elenca alcuni punti da chiarire. In primis, “questo decreto è finalizzato solo le strutture che oggi hanno 3 o più stelle- chiede- o possono concorrere anche strutture che hanno meno stelle e puntano ad averne almeno tre?”. Inoltre, “ci lasciano perplessi i 600 mila euro, un tetto che può andare bene per quest’anno, ma tra qualche anno sarà una cifra da rivedere”. Quindi i dubbi sull’articolo 2: “Capiamo la necessità di dare una mano a chi ha già fatto investimenti, ma così come scritto ci sono perplessità applicative”. Per questo, il consigliere di Libera suggerisce piuttosto di considerare l’emendamento abrogativo sull’articolo 2 “per evitare sviste ed errori” e di riproporre “un emendamento più condiviso, estendendo l’accesso agli incentivi non solo a chi oggi ha hotel a 3 stelle o più”. Alessandro Mancini, Npr, sottolinea l’importanza del decreto per il supporto dell’asset turismo e per il sistema-paese. Ma riconosce che va fatta un riflessione “su passaggi che comunque rimettono in discussione ciò era stato deciso e vanno in qualche modo a cambiare le carte in tavola a chi ha fatto scelte di investimento e chi non le ha potute fare”. Apre quindi una parentesi sul costo del denaro in Repubblica: “Lo Stato in questi anni è intervenuto tantissimo per sostenere gli istituti bancari e per tenere in piedi il sistema- fa notare- oggi però siamo ancora costretti a intervenire con risorse pubbliche a sostegno di aziende private perché il nostro sistema bancario non è riuscito a omologarsi al sistema europeo e di conseguenza l’erogazione di credito al privato diventa pesante, dal punto di vista del tassi”. Quindi Giovanni Maria Zonzini, Rete, chiarisce che l’articolo 1 parla di strutture già esistenti ,“le agevolazioni non riguardano nuove strutture”. Condivide le osservazioni a favore di una estensione a strutture di categoria inferiore, invita infine a rivedere l’articolo 2 in maniera restrittiva. Interviene anche Fabio Righi, Sds all’Industria, per evidenziare come il decreto “ambisca a portare incentivi mirati ad un settore in difficoltà, e non solo per il periodo covid”. Righi ritiene l’intervento “assolutamente auspicabile”. Si concentra quindi sul progetto Alpitour. “Sottolineare che non ci sia stata trasparenza è rappresentare una storia diversa dalla realtà”, manda a dire, ricordando che da almeno 20 anni si discute di investimento per una struttura ricettiva nell’area dell’ex Tiro a Volo. E ancora: “L’unica manifestazione di interessa pervenuta risulta quella di Alpitour con cui è in corso un approfondimento che porterà a una convenzione e non a vendita o cessione”, puntualizza. “E’ un’area che resta dello Stato- conclude- e si avrà cura di tutelarla”.
“Al di là di ogni polemica che non c’è- manda a dire Guerrino Zanotti, Libera- vista l’assoluta trasversalità di sostegno a questo argomento, le chiedo, Segretario, piuttosto che fare un ‘lavoro rimediato’ qua, con emendamenti dell’ultima ora, perché non ritira il decreto e ci ragioniamo magari con qualche dato in più e con il tempo necessario per riscrivere bene anche gli emendamenti? “Siamo a un bivio- ribatte Matteo Rossi, Npr- Zanotti suggerisce dall’opposizione di fermare la bocce e ragionare in modo più dettagliato sulle criticità emerse, oppure l’ Aula è qui per fare il suo lavoro e per fare il miglior decreto possibile”.
In Replica, quindi il Sds Pedini Amati risponde alle richieste di estendere l’intervento anche a strutture di categoria inferiore alle 3 stelle: “Siamo tutti d’accordo- manda a dire- che bisogna riqualificare l’esistente, è vero si potrebbe fare per i 2 stelle, per i B&b e per ‘la qualunque’, ma qui abbiamo scelto di farlo sui 3-4 stelle non a caso, perché abbiamo bisogno di elevare le tipologie di ricettività dell’esistente”. Inoltre, “non stiamo utilizzando risorse di bilancio esistenti- aggiunge- ma risorse degli stessi albergatori”, puntualizza, chiarendo che il capitolo di bilancio derivato dalla Tassa di soggiorno è sostanzialmente una novità. I primi versamenti di tale imposta sono arrivati dal 31 luglio 2022: “In una proiezione annuale si tratta più o meno di un incasso di 600 mila euro- spiega Pedini- tanto che abbiamo messo il limite del finanziamento quota interesse fino a quella cifra e non oltre”. Sul pregresso: “Uno non può arrivare a chiedere un mutuo da 50 mila euro e agganciargliene uno precedente da un milione- chiarisce- quindi abbiamo detto che si può agganciare un mutuo precedente nella richiesta massima del 50%”. E ancora: “Sui nuovi investimenti vedremo, ma è un’altra partita- prosegue- Qui rientra chi esisteva nel periodo del covid”.
In fase di replica i consiglieri tornano a ‘battere’ sull’esclusione dall’incentivo delle strutture a due stelle e sulle osservazioni già sollevate in dibattito, finché Emanuele Santi, di Rete, tira le somme. “La decisione più saggia è di rinviare il decreto- manda a dire- si rischia di fare un pastrocchio se portiamo emendamenti e non siamo sicuri neanche di quello che stiamo scrivendo e rischiamo anche con l’apertura ad altri operatori economici e con i mutui pregressi che il decreto sia inapplicabile”. Il Segretario Pedini risponde amareggiato: “Torno indietro, mi sembra che non siamo più tutti d’accordo. Prima non c’erano tutti questi distinguo”. E ancora: “Dovrei prendere atto che ci sono imboscate qua dentro, io sarei per andare avanti, ci siamo spiegati in tutto, perché i 2 stelle non rientrano e ci eravamo detti che l’importo andava bene, adesso ci fermiamo perché abbiamo un pensiero nuovo”. Eppure, “In 4 anni di questa maggioranza e di questo governo neanche un euro è stato investito nel settore turistico- fa notare- siamo un Paese che si fonda per 19% del suo Pil del turismo e voi venite a fare il giochino del ritiro”.
Infine, i lavori sono sospesi per un confronto dei gruppi sul decreto e riprenderanno nel pomeriggio.

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