San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta mattutina di lunedì 21 agosto 2023

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta mattutina di lunedì 21 agosto 2023

  COMUNICATO STAMPA

  CONSIGLIO GRANDE E GENERALE,  21- 29 AGOSTO

-LUNEDI’  21 AGOSTO  –   Seduta della mattina

              La sessione consiliare di Agosto si apre in mattinata con interventi che, a livello bipartisan, anticipano il ‘muro contro muro’ tra maggioranza e opposizione e confermano la ferma contrarietà da parte dei gruppi di minoranza sulle Residenze  fiscali non domiciliate, e quindi sull’Assestamento di bilancio.
Due gli ordini del giorno presentati: il primo, firmato da Rf, per l’istituzione di una Commissione Speciale per elaborare una Riforma delle principali istituzioni, a partire dal Consiglio grande e generale e il congresso di Stato. Il secondo, presentato da Libera, ma firmato da tutti i gruppi di opposizione, perché il governo riferisca in Commissione consiliare Finanze su tre temi in ambito finanziario: la possibile cessione di Cassa di risparmio e Banca di San Marino  a soggetti esteri, l’avanzamento del progetto Npl e la relativa cartolarizzazione dei crediti deteriorati delle banche; infine la riforma dello statuto di Bcsm, come da impegni consiliari presi.
Tra gli altri temi affrontati in comma Comunicazioni in mattina: le nomine del Consiglio direttivo di Banca centrale, la proposta di settimana corta per la scuola media, l’uso della calunnia come ‘arma’ antidemocratica, le reazioni alla relazione del segretario politico del Pdcs, Gian Carlo Venturini, a chiusura della Festa dell’Amicizia, infine le proposte di modifica del sistema di autovelox sul territorio, da parte del Segretario di Stato Gian Nicola Berti.

Di seguito un estratto  degli interventi della mattina. Il dibattito in Comma Comunicazioni riprenderà nella seduta del  pomeriggio.

Comma n.1. Comunicazioni

Andrea Zafferani Rf
Avevamo preannunciato una iniziativa sulle riforme istituzionali, una proposta che si colloca all’interno di un contesto politico sempre più ‘buffo’, c’è una maggioranza che vuole continuare a lavorare ma senza avere le condizioni minime per farlo, come ad esempio la capacità di garantire il numero legale alle sedute. Anche oggi abbiamo iniziato quasi un’ora dopo perché mancava il numero legale. Con questo prosieguo di legislatura, è difficile pensare che non ci sia una sorta di accanimento terapeutico, non c’è infatti la capacità minima di affrontare temi rilevanti del Paese. Proprio in questa situazione confusa, c’è però la possibilità di dare un senso a questo finale di legislatura, visto il clima in Aula e l’auspicio per un ritorno alla capacità di dialogare in maniera, per lo meno civile, tra forze politiche, avviando un ragionamento sul tema delle riforme istituzionali. Queste riforme  da più parti vengono richiamate periodicamente in Aula, ma oltre questi auspici, non si arriva mai a un punto di ragionamento complessivo. Noi pensiamo che un ammodernamento del sistema istituzionale sia doveroso e che non ci si deve ragionare a colpi di maggioranza, come è avvenuto ad inizio legislatura con il Regolamento consiliare. Non ci spiacerebbe avviare quindi un ragionamento, istituendo anche commissioni speciali su singoli temi e sarebbe un’attività da fare da qui, almeno preparando il terreno per la prossima legislatura. Pensiamo sia da agire sia sul lato del Consiglio, sia sul lato del congresso di Stato, sia sul tema del controllo dei conti pubblici, dove non abbiamo un ente terzo che ci dica quale è la situazione. Nel 2004 è stata fatta una legge che istituì la Corte dei conti, mai attuata. Sono passati 20 anni e l’esigenza ancora c’è. Abbiamo perciò pensato a un Odg che lasciamo alla valutazione dell’Aula per avviare una commissione speciale su questi argomenti. Ne do lettura.

Il Consiglio Grande e Generale, 1) tenuto conto della necessità di un ammodernamento del funzionamento degli organi del potere legislativo ed esecutivo dello Stato, considerate anche le recenti riforme avvenute nel campo di quello giudiziario; 2) vista la necessità di garantire un maggior coordinamento dell’azione del Congresso di Stato, evitando che le Segreterie di Stato si muovano in maniera non coerente e coordinata, e di garantire altresì l’assunzione di una responsabilità individuale, oltre che collegiale; per l’attività di governo; 3) considerata la necessità che i Consiglieri possano svolgere al meglio il proprio ruolo di controllo e di indirizzo politico sull’attività del Congresso di Stato, nonché l’attività legislativa a cui sono deputati, potendo godere di risorse materiali, ausili e tempo adeguati per tali attività; 4) analizzata la necessità dell’istituzione di un organismo indipendente per il controllo dell’andamento della finanza pubblica, che riporti direttamente al Consiglio Grande e Generale ed abbia compiti informativi, consultivi e di segnalazione rispetto all’utilizzo delle risorse dello Stato; 5) valutato necessario un coinvolgimento di tutte le forze politiche per lo sviluppo di proposte utili a dare soluzione ai punti sopra indicati;

Dispone l’istituzione di una Commissione Speciale col compito di elaborare una o più proposte di legge costituzionale e/o qualificata per raggiungere gli obiettivi indicati nei punti da 1 a 4 di cui alla premessa. Il Presidente della Commissione riferirà, periodicamente, al Consiglio Grande e Generale in ordine all’andamento dei lavori ed ai punti in discussione, recependone eventuali proposte e mandati.  E’ un testo aperto alle modifiche e valutazioni dei gruppi.

Matteo Ciacci, Libera
Siamo in un Consiglio Grande e Generale straordinario di agosto, che deve essere considerato come straordinario sempre, se convocato in questo mese. Penso anche in questo caso ci sia stato un incaponimento da parte della maggioranza, legato a un metodo e a una gestione politico-istituzionale inspiegabile, alla luce dei numeri oggi presenti in Aula. Dal momento che Rete ha abbandonato la maggiorana, questo fatto doveva dar vita ad un approccio diverso nei lavori consiliari. E’ assurdo che in questi giorni noi parleremo quasi esclusivamente di residenze fiscali non domiciliate, su cui c’è stata chiusura a riccio da parte della maggioranza, quando nel paese le priorità sono differenti, riguardano per esempio le difficoltà di imprese e famiglie, alle prese con l’aumento degli interessi dei mutui e delle bollette, con le difficoltà nel ricercare immobili e un Piano casa che non è all’ordine del giorno, con lo sviluppo rispetto cui la Repubblica di San Marino dovrebbe avere chiaro il suo collocamento internazionale.
C’è stato un tentativo con la Commissione mista che ha cercato un atteggiamento di confronto allargato sul tema dell’accordo Ue e mi appello al governo: cosa continuiamo a fare muro contro muro su due articoli della Finanziaria su cui anche recentemente i movimenti giovanili di maggioranza dicono che avranno un impatto economico limitato e avranno invece effetti sul fronte della credibilità? Vi incaponite su un passaggio che rende immobile il Paese, quando invece ci sono temi importanti su cui dibattere e da condividere.
Altro tema: i nostri istituti di credito da sempre bloccati per la limitazione nella circolazione dei servizi, i nostri prodotti bancari non possono essere venduti oltre i confini di dogana. Ora abbiamo una prospettiva europea che ci potrà consentire di allargare il confine finanziario e sono costanti le voci insistenti sulla potenziale vendita di Cassa di risparmio. C’è stato un tentativo anche di cedere una parte di Banca di San Marino. Premssa: noi siamo aperti a investimenti interessanti . Ma come opposizione, tutta, chiediamo con forza di avere chiarimenti, mi riferisco n particola al Segretario per le Finanze Marco Gatti, proprio rispetto a quello che sta accadendo con i nostri istituti di credito e sui rapporti con soggetti esteri. Oggi sono un tema troppo succulento perché dopo l’accordo con l’Europa si potrà trovare un prodotto più interessante. Parimenti vogliamo anche capire il progetto Npl che si lega alla riqualificazione degli immobili e al piano casa, come si sta andando avanti, e infine un ragionamento sulla gestione di Banca centrale e le novità da adottare con lo Statuto. Presentiamo l‘Odg sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione:

Il Consiglio Grande e Generale, considerata l’importanza strategica del settore bancario e finanziario della Repubblica di San Marino che deve essere rafforzato, riorganizzato complessivamente al fine di renderlo pienamente operativo a livello internazionale;

Considerato che l’Eccellentissima Camera ha sostenuto, in maniera diretta ed indiretta, il nostro sistema bancario e finanziario al fine di salvaguardare i risparmiatori e la stabilità del sistema, per più di un miliardo e mezzo;

Considerato il percorso oramai avanzato, intrapreso dal nostro Paese per sottoscrivere l’accordo di Associazione con l’Unione Europea, che porterà la Repubblica di San Marino ad aderire alla libera circolazione dei servizi e dei capitali, consentendo ai nostri istituti di credito di poter così accedere al Mercato unico europeo, garantendo loro una grande opportunità, in termini di sviluppo e di prospettiva economica, incrementando di fatto il valore reale del nostro comparto bancario finanziario rispetto ad oggi;

Preso atto Delle insistenti notizie, anche pubbliche, circa le presunte trattative di vendita dei due più antichi istituti bancari del Paese – Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino e Banca di San Marino – a soggetti stranieri;

Ritenuto che, con particolare riferimento alla Cassa di Risparmio interamente detenuta dall’Ecc.ma Camera, simili trattative – se in corso – non possono avvenire nel segreto e che sia indispensabile un coinvolgimento del Consiglio Grande e Generale;

Tenuto conto  del rilievo strategico che il possesso, ovvero la cessione di tali istituti bancari, ha sul sistema Paese;

Tenuto conto che, in tale contesto, vi sia la necessità di una vigilanza e di una Banca Centrale nel pieno delle sue funzioni e con organismi operativi;

Dà mandato al Congresso di Stato di riferire alla Commissione Consiliare Permanente Finanze e Bilancio in merito:

-alla possibile cessione dei detti istituti bancari a soggetti esteri, anche alla presenza di esponenti tecnici di Banca Centrale entro il 15 settembre 2023;

-all’avanzamento del progetto Npl e la relativa cartolarizzazione dei crediti deteriorati delle banche;

-all’avanzamento della riforma dello statuto di Bcsm, come da impegni consiliari presi.

 

Nicola Renzi, Rf
Il tema che a mio avviso merita di essere trattato riguarda il Consiglio direttivo di Banca centrale. E’ una questione annosa e spero tutti i consiglieri possano averne contezza, sorta nel momento in cui un soggetto si è dimesso e mi riferisco non ad Antonella Mularoni ma a Giacomo Volpinari. Il Consiglio Grande e Generale ci ha messo diversi mesi a sostituirlo e alla fine è arrivato un nome il 24 aprile scorso. Sono passati molti mesi e allora il Consiglio votò due nomi: il signor Boni, proposto da Rete, e votò anche la rielezione dell’attuale presidente, Catia Tomasetti. Da allora è successo un po’ di tutto. In base allo Statuto vi è una previsione, ovvero che il Consiglio direttivo sia composto da una maggioranza di cittadini o residenti sammarinesi. E’ successo che dal 24 aprile il signor Boni non è mai stato chiamato a partecipare a una riunione del Consiglio direttivo, organismo rimasto ‘monco’ fino ad oggi. Questa  notizia è emersa perché ho posto la domanda in Ufficio di presidenza chiedendo come mai Boni, malgrado la nomina, non sia entrato.
Da allora è iniziato uno psicodramma ancora non risolto, cosa che al mio gruppo desta preoccupazioni, in primis sulla legittimità del Consiglio direttivo, così come è composto, poi per la delicatezza delle questioni che deve affrontare. Ci sono ad oggi due posti vacanti, dopo le dimissioni anche di Mularoni. Il Consiglio direttivo di Bcsm non è costituito nella sua interezza. E dopo le ultime dimissioni nel sito della banca è la stessa Mularoni risulta indicata, perché – dicono- è ‘in prorogatio’. Mentre Volpinari era stato allontanato subito. Insomma si usa un metodo diverso. Altra valutazione: non riusciamo a capire perché, a fronte di una votazione del 24 aprile di una nomina, prima di Boni, poi di Tomasetti, la prima sia stata bloccata, mentre si è avuta la rielezione di Tomasetti subito. Fino all’8 maggio Boni non poteva entrare in Banca centrale perché sarebbe stato ‘ un forestiero di troppo’, in base allo Statuto non ci sarebbe stato un numero di sammarinesi legale. Dopo ‘8 maggio quando ‘scade’ Tomasetti, il Consiglio si trova due posti vacanti e, invece di far rientrare prima Boni, ciò avviene solo per Tomasetti. Questo è un pastrocchio enorme gestito in base ai nominativi di chi si vuole o meno fare entrare. Significa che così anche il Consiglio Grande e Generale viene delegittimato. Noi vogliamo andare fino in fondo a questa vicenda, faremo altre interrogazioni e speriamo si possa avere modo di discuterne in Aula.
Fernando Bindi, Rf
Il Consiglio Grande e Generale dovrebbe avere tempo e cultura per elevare il livello istituzionale della nostra rappresentanza, in modo sempre più rispondente a quello della cultura parlamentare di estrazione liberal-democratica a cui diciamo di appartenere. Occasione di questa riflessione nasce da due vicende, una recente e una del 2020, vicende diverse ma simili nel contesto su un costume politico degradato, in questo caso, la calunnia manifesta, di fronte a cui la parte sana della politica non può restare indifferente. Mi riferisco in primis alla vicenda di poco tempo fa che il Segretario Pedini ha onestamente esposto, conclusasi con l’archiviazione. Non è un episodio da poco. La lotta politica legittima e necessaria può trovare terreno comune nel rispetto regole. Ma ciò che desta preoccupazione sono le affermazioni ripetute del tipo ‘è chiaro che vi siano mandanti politici’. L’Aula ha ascoltato affermazioni gravissime che gettano ombre enormi sul nostro meccanismo democratico. Riteniamo perciò sia necessario ricercare la verità delle cose e ricercare i mandanti e le ragioni per cui hanno agito. Noi saremo sempre accanto a chi, come il Sds Pedini, vuole accertare i fatti. Se ciò non avviene in tempi celeri, la perdita di credibilità della politica è la naturale conclusione. Anche una vicenda di tre anni fa, di una lettera anonima che coinvolse un consigliere, Iro Belluzzi , si conclude con l’archiviazione e restano tuttora anonimi i reali mandanti. Sono passati 3 anni e il costume politico ha metabolizzato la calunnia che allora ebbe conseguenze politiche di peso. E’ interesse di tutti, non solo di una parte, far emergere la realtà che ancora si nasconde, se ciò non accadrà, è  legittimo pensare ci siano cose che si vogliono tenere nascoste. E’ questo l’interesse della Repubblica e della credibilità della nostra rappresentanza politica in Aula?
Giuseppe Maria Morganti, Libera
Di fronte a numerose notizie negative sul nostro Paese, ce n’è una positiva, diramata dal Segretario all’Istruzione, che vede la possibilità, nel 2024, di ridurre a 5 giorni settimanali i giorni di frequenza nella Scuola media inferiore. Su questo terreno sarebbero opportuni confronti per arrivare a miglioramenti organizzativi ma anche quello di una migliore definizione delle attività didattiche.
E’ un elemento positivo ma non ne vedo altri e li ho cercati anche nella relazione del Segretario politico della Democrazia cristiana alla Festa dell’Amicizia. Non abbiamo trovato novità in questa relazione dove si ribadisce l’importanza fondamentale di mantenere il governo per affrontare temi cruciali per Paese e non abbiamo trovato soluzioni che ci permettano di essere d’accordo. Vediamo affrontare un po’ allegramente le problematiche della finanza pubblica e del debito pubblico. La Dc parte dal presupposto che il debito c’è, ma non spaventa, e ci si spertica a parlare di un attivo, nonostante i 90 mln di deficit. Insomma, se il problema non esiste, non sono portate neanche le soluzioni. Si parla giusto di riduzione della spesa pubblica mentre ci sono nuove assunzioni nella Pa, si parla di sviluppo solo con le residenze, il tutto condito in una situazione di incertezza politica. Ci aspetta una seduta impegnativa con la convocazione ad agosto e la straordinarietà di questa convocazione non si capisce quale sia, se non pensando alle famose stanze d’albergo che dovrebbero arrivare dalle  residenze non domiciliate, quando il paese dovrebbe essere orientato diversamente, guardando all’accordo Ue, affrontando con determinazioni obiettivi di una nuova politica economica.
Iro Belluzzi. Libera
Sulle residenze fiscali non domiciliate si conferma una presa di posizione non intelligente da parte della maggioranza, quando si va ‘muro contro muro’ per dimostrare chi è il padrone del vapore non è foriero di buoni risultati e vantaggi per la collettività. Sono gravi le considerazioni dei colleghi che mi hanno anticipato. La situazione della maggioranza e del Consiglio: poche righe ho letto dell’intervento del Segretario del partito di maggioranza relativa, il segnale importante che viene dato è che, una volta caduto il governo, si riparte dall’attuale maggioranza. Con numeri risicati come quelli attuali vorrei vedere dicesse cose diverse… in più, nel periodo ferragostano, si è visto il dibattito interno di Npr, che sfiducia il capogruppo che è il rappresentate del Psd. Tutti gli attacchi interni ai gruppi consiliari dovrebbero essere portati alla conoscenza della politica, per andare a verificare le cose che vanno dette.

Infine sulla vendita di istituti di credito: per le scelte che il paese sta svolgendo, non vorremmo che gli investitori diventino speculatori ‘tout court’. Non ce lo possiamo permettere come paese. Sul richiamo delle vicende da parte del consigliere Bindi: eliminare le parti della politica disposte a tutto per soverchiare la democrazia, credo sia una riflessione che debba essere perseguita per scongiurare il decadimento della democrazia.
Emanuele Santi, Rete
Credo che il prossimo governo dovrebbe ergersi su altri principi rispetto quanto auspicato nell’ultima Festa dell’Amicizia della Dc. Innanzitutto sulla trasparenza. Siamo tutti d’accordo sulle problematiche da affrontare, lo scoglio più grande è come affrontarle. Bisogna mettere nero su bianco le soluzioni. Da 4 mesi il movimento è uscito dal governo e ancora non abbiamo sentito uno straccio di proposta per portare fuori il Paese dalle secche. E deve essere il governo a farle, con il coraggio di mettere in discussione i privilegi esistenti. Sento dire da sempre che bisogna intervenire su Pa, sanità..ma quando poi si vanno a toccare i centri di costo poi si ritira la mano. Anche qui serve chiarezza.
Sono molto preoccupato perché in Aula vedo ci sia una sorta di ritorno al passato: faccio riferimento alla legge scandalosa sui noleggi e ai due articoli sulle residenze fiscali non domiciliate, su cui lo stesso sindacato storicamente vicino a Dc ha avuto una presa di posizione molto dura. Noi continueremo a chiedere il ritiro di questi articoli. Spero non veniamo tacciati di ostruzionismo, quando è il governo che ha portato oltre 50 emendamenti. Ci sono voci di vendita di Cassa di risparmio e che sul sistema bancario sta succedendo qualcosa e abbiamo invece una Banca centrale completamente dormiente. Oggi Bcsm è più concentrata a risolvere problemi su nomine che altro.
Rossano Fabbri, Npr
Aver trascurato la condivisione sul tema dell’accordo Ue ha deluso l’opposizione che allora ha iniziato una battaglia sul numero legale. Perché l’opposizione fa opposizione dicendo che solo la maggioranza è legittimata a formare il numero legale e che è a sua volta legittimo restare fuori dall’Aula. Questa mattina si è tenuto un ufficio di presidenza strumentale per dire che non c’era il numero legale. Eppure gli argomenti su cui vi sarebbe spunto per approfondire ve ne sono. Renzi ha tirato fuori Banca centrale, vedremo di chiarire la questione della legittimità. Ma quando ne parla Rf è come la volpe con l’uva, e infatti da 4 anni non fa che attaccare Bcsm. Se c’è una questione dei legittimità dell’organismo, approfondiremo. Altri argomenti li ha portati il consigliere Bindi e hanno trovato tutta la mia approvazione, perché quando c’è un segretario di Stato che si sente vilipeso nelle sue determinazioni di uomo pubblico, credo il Consiglio non possa girarsi dall’altra parte, ma deve mettere in campo tutte le prerogative possibili. Sento di schierarmi totalmente con Pedini e chiedo all’Aula di approfondire quanto denunciato dal Segretario in Aula. Un plauso infine va al Segretario Belluzzi che ha annunciato una riforma importante di riordino degli orari scolastici alle medie che va aiutata.
Pasquale Valentini, Pdcs
Credo sia inaccettabile vivere questo Consiglio pensando che la soluzione ai problemi sia il ‘muro contro muro’. Voglio partire, siccome è stata citata la Festa dell’Amicizia, dalla frase centrale detta dal Segretario politico Pdcs su cui occorrerebbe essere  conseguenti. Il Segretario ha detto ‘di fronte alla crisi e alla possibilità di andare alle urne o proseguire la legislatura, con quale coraggio ci si sarebbe potuti presentare ai cittadini, destabilizzando il Paese, nel momento in cui vi è necessità di passaggi e soluzioni concrete?!’. Ora l’atteggiamento con cui si sta iniziando questo Consiglio è proprio la destabilizzazione. Il tema principale, considerato come punto per rendere necessaria la continuazione della legislatura, è arrivare alla conclusione dell’Accordo di associazione Ue. Un tema come quello, oltre a tutti gli aspetti tecnici ed economici che richiede, richiede per prima cosa la stabilità politica, ovvero un livello di coesione su un accordo che abbraccia tutti altri temi, guardando in una prospettiva nuova. La condivisione di quella prospettiva è per l’Europa una condizione fondamentale.
In una conferenza sulla politica estera, il sindaco di Rimini ha detto- parlando dei finanziamenti che l’Europa ha prodotto su Rimini- che i finanziamenti arrivano su progetti. Se non abbiamo capacità di progettazione comune dunque non è nemmeno l’accordo di associazione che ci risolve i problemi. Sentire che in partenza siamo già convinti che forse neanche questa volta riusciremo a finire i lavori consiliari è una modalità che a mio avviso vanifica gli obiettivi della stessa maggioranza. Assistere passivamente a questa cosa a me non va bene, perché sento che non posso rappresentare il paese in questa modalità. Se non sentiamo, come maggioranza e opposizione, questa esigenza, significa che ci siamo arresi a non essere nelle condizioni di stabilità che l’Europa ci richiede. Chiunque dice che vuole bene al Paese ma gli va bene logica del muro contro muro dunque non è sincero.
Michele Muratori, Libera
S
ulla stabilità politica: l’uscita di Rete ha determinato una situazione di grande incertezza, noi come forza europeista abbiamo volontà di dare  il nostro contributo sull’accordo, ma dobbiamo mettere sul tavolo e illustrare alla cittadinanza fattori positivi e non. Noi abbiamo bisogno di stabilità e di un nuovo governo che possa dare voce a tutte le istanze su chi ha visione comune verso questa direzione di avvicinamento all’Europa.
In riferimento alla notizia recente riguardo alla settimana corta nelle scuole medie: noi accogliamo con favore questa idea di riforma, è interessante e va nella direzione di dare un’idea diversa di istruzione, ma anche più tempo libero da dedicare alle famiglie, senza intaccare la qualità formativa del nostro sistema. A riguardo, anche l’implementazione dell’offerta scolastica, anche nel periodo estivo, è da portare avanti.  A chi ci accusa solo di disfattismo,  rispondiamo sottolineando la bontà di questa proposta e anche sulla sanità accogliamo favorevolmente la proposta del Segretario Mularoni che ha parlato di abbandono del sistema Cot, una battaglia di Libera. Se non è solo un proclama pre-elettorale, l’abbandono di questo sistema lo accogliamo con favore. E seguiremo con attenzione questa vicenda.
Giovani Maria Zonzini, Rete
Non affronterò il gossip politico, mi auguro possiate fare la pace e non scannarvi. Sulla questione di Banca centrale, ritengo sia compito del governo sciogliere il nodo gordiano che sta mettendo in crisi la legittimità di un organo fondamentale, abbiamo problemi di nomine e il consigliere Mularoni che si è dimessa con motivi anche pesanti. Sono in accordo a chi ha chiesto che la documentazione in merito sia fornita all’Aula, se vi sono calunnie o denunce vere si tratta di cose serie e  non è un problema di poco conto, è da affrontare. Vedo non vi sia stata volontà di un comma apposito, ne sarebbe valsa la  pena.
Viene accolta come una grande notizia la riduzione del numero di giorni settimanali nella scuola media e si parla sempre più del polo museale, questione annosa. Prima di avviare il progetto sul contenitore, sarebbe opportuno definire quali esposizioni si vuole fare. Bisognerebbe fare un censimento sul tesoro di Arte contemporanea disperso tra uffici, corridoi e archivi, se si sono conservati. Prima di spendere soldi per fare un contenitore sarà necessario capire cosa quel contenitore deve contenere, e ritengo prioritario compiere un censimento di opere che il Paese ha. Io non sono né contrario né favorevole di portare la scuola a 5 giorni settimanali, è una scelta come un’altra. Ma la questione non può essere condotta chiedendo prima ai genitori, allora si fa come vogliono loro. Bisogna piuttosto guardare i dati intorno a noi. C’è gente che si matura senza comprendere un testo complesso. Studenti che si preparano a scrivere una tesi di laurea e non sono in grado di farlo correttamente. In base agli obiettivi bisogna modulare la didattica. Se si vuole portare le lezioni fino alle 14, non sono d’accordo, perché l’attenzione tende a calare nelle ultime ore. Bisogna cambiare impostazione, pensare se la  scuola ha un refettorio o rientri pomeridiani. Non vedo male l’idea di ridurre a 5 giorni, tuttavia credo si debba tarare questa decisione su obiettivi didattici che si pone lo Stato e non sui desiderata della famiglie. Il rischio è che si vogliano giovani più ignoranti ma che possano andare a fare una gita fuori porta nel fine settimana.
Andrea Belluzzi, Sds per l’Istruzione e la Cultura
Sono d’accordo con il consigliere Zonzini, prima di parlare del contenitore, bisogna parlare del contenuto, e aggiungo, bisogna parlare del progetto museale in senso lato, della sostenibilità a livello economico, poi dei contenuti, partendo dal patrimonio proprio e poi ragionando sull’offerta espositiva ulteriore. Questo è il lavoro che si sta facendo, non si pensa al contenitore e basta, più di un nano fa si è iniziato a lavorare sul contenuto e progetto gestionale. Invito a non confondere poi sulla scuola il tempo dei tempi a quello della didattica. Il nostro sistema non è paragonabile a quello italiano. In questa legislatura si è già completata la riforma dei curricula. Sull’adozione in via sperimentale od offrendo una doppia opzione della settimana scolastica breve ci arriveremo, insieme a una discussione e messa a fuoco che coinvolge comunque la riforma didattica, a prescindere dall’orario. La nostra scuola deve iniziare ad affrontare queste riflessioni periodiche sul suo lavoro per misurarsi con il sistema esterno. I parametri sono cambiati dal 2006, quando in Italia arrivò la riforma Gelmini delle università. Compito della scuola media inferiore e superiore è di formare e crescere i ragazzi per quel sistema universitario che è in costante mutamento, la sfida è essere sempre al passo con l’evoluzione costante del sistema universitario, sempre più internazionale, questi sono dunque gli aspetti che riguardano il nostro sistema educativo.
Matteo Zeppa, Rete
In risposta agli interventi dei consiglieri intervenuti, io non mi sono mai scandalizzato dei Consigli convocati in agosto, vi sono dei temi su cui i governi devono fare la ‘chiusura del cerchio’. Ma vorrei rispondere al collega Valentini sul fatto che, se ha avuto l’impressione da parte dell’opposizione di avere un muro contro muro, le responsabilità vanno ‘smezzate’. Forse non gli sono arrivate le proposte fatte dall’opposizione ai suoi Segretari, nella passata sessione, a fronte del ritiro di certi emendamenti, per arrivare a fine luglio con la Variazione di bilancio chiusa. Il clima di scontro che emerge ed emergerà deve essere egualmente ripartito, a fronte di un governo che si ostina a ‘cooptare’ una maggioranza in agosto per portare avanti qualcosa che non ha nulla ancora di concreto nella Variazione di bilancio. La maggioranza dovrebbe fare un’analisi di coscienza. Al consigliere Fabbri: non è dare legittimità o meno al numero legale, ma fare capire al vostro governo che sarebbero state possibili altre soluzioni per evitare questo gioco al massacro. Così in questi giorni ci sarà un’opposizione che parla tanto, a fronte di una chiusura a stagno dei Segretari su alcune cose, e su questo voi dovreste porvi delle domande. Bisognerebbe fare autocritica al Segretario Dc che in un messaggio ridonante su questa legislatura, parla di irresponsabilità di Rete per l’uscita dal governo. Lo ripetiamo: siamo arrivati a questo punto perché siete ostaggi di patti e forzature all’interno del governo. Noi le elaborazioni dei lutti le facciamo velocemente, perché siamo dei testoni, lo abbiamo fatto in passato e anche di recente con un consigliere che è venuto con voi. Sapete benissimo perché siamo usciti dal governo a fronte di una vostra irresponsabilità nel tollerare alzate di testa continui da parte di vecchi esponenti della vecchia maggioranza, restando silenti. Non è questo il modo con cui la vecchia Dc ha  fatto la storia del paese. Infine, nelle varie diatribe di sinistra- ma chi è di sinistra e chi non lo è?- e la diaspora che nasce gioco forza dalla situazione italiana, nessuno riesce politicamente ad esiliare chi ha esiliato la rinomanza della politica e dei partiti politici. Nessuno riesce a togliersi quel cordone ombelicale del passato.
Luca Boschi, Libera
Chi sta facendo ostruzionismo qui? Lo sta facendo il Sds Gatti, inserendo due articoli che nulla avevano a che fare con  l’Assestamento di bilancio, con nulla di tecnico, ma di natura politica. Da qui il muro contro muro che solo la maggiorana può evitare. Se non porteremo a conclusione l’Assestamento, noi continueremo a discuterne nel prossimo Consiglio e in quello ancora. Noi, come 20 giorni fa, chiediamo il ritiro dei due articoli 10-11. Continuo a pensare siano solo uno specchietto per le allodole, per nascondere progetti più importanti. A fronte dell’accordo di associazione, vogliamo sapere in tempi brevi se corrispondono al vero voci insistenti sulla vendita dell’istituto di credito di proprietà dello Stato. E’ vero che non si vende in un mese e mezzo una banca, ma sposterebbe davvero gli equilibri  e sarebbe singolare che tale vendita avvenisse a pochi mesi dalla conclusione dell’iter europeo. Ce lo dovrebbero spiegare.
Grazia Zafferani, Gruppo Misto
L’Opposizione sta portando avanti tanti temi sulle problematiche che stanno affrontando le famiglie in questo momento- tasse, mutui, spese del carrello, carobollette- sino a presentare un Odg elaborato da Libera e sottoscritto da tutti i gruppi di minoranza. Ritengo di temi in questo Paese ce ne siano tantissimi, purtroppo abbiamo un governo che ha deciso di proseguire tenendo fermo il paese nelle sue criticità, con un’azione di totale irresponsabilità. Sul riferimento del segretario Dc alla Festa dell’Amicizia, è emerso che il prossimo governo, ancora trainato dalla Dc, porterà avanti politiche di questa legislatura. Agli alleati del prossimo governo democristiano faccio i miei migliori auguri, ma sarò molto preoccupata per la cittadinanza.

Sulla scelta della Segreteria per l’Istruzione della riduzione della settimana scolastica per le scuole medie: sono contenta sia arrivata questa soluzione e concordo, non bisogna mischiare questa proposta con la didattica. Il metodo: c’è il tavolo di lavoro che sta discutendo su questo tema a livello di esperti, il Comitato per nuova scuola, alla presenza di professionisti illustri della cultura e delle istruzioni, il cui manifesto conferma che la scuola deve essere cambiata e non solo nel metodo, per riportarla all’insegnamento delle nozioni educativo-culturali, sociali ed umane.  Mi auguro si sia valutato poi a livello strutturale su come dare libertà di recupero pomeridiano di orario.
Aida Maria Adele Selva, Pdcs
Qualcuno ha detto che la cittadinanza non sa perché sia stato convocato questo Consiglio. Ritengo la cittadinanza sappia e possa leggere la convocazione. Alcune considerazioni sull’intervento del Segretario del mio partito. Bisogna dire tutto non solo parte di un intervento per essere onesti. Rispetto al debito pubblico: lo sappiamo tutti che il debito pubblico era inevitabile. La Dc non mette il coperchio sul pentolone, ma dice come stanno le cose. Ci sono motivi gravi per cui il paese non poteva permettersi una destabilizzazione. La prima è l’accordo con l’Ue, da cui non si può prescindere, su questo Libera è contraddittoria. Detto questo: le battaglie sono difficili da combattere in questa situazione, ma devono combattersi sul campo principale, L’intervento del Segretario politico alla Festa Amicizia è stato opportuno proprio perché le opposizioni sono state deluse. Invito quando si fanno le proprie riflessioni a ponderare meglio ciò che si dice.
Marco Nicolini, Pdcs (Indipendente)
Sentire provenire dal ‘core’ di Libera frasi come ‘il bene del paese…’ suona arlecchinesco. Libera ha forti legami con il fornitore unico di carte di credito che offre un servizio pessimo e oneroso per le banche che servono. A tal proposito, è scioccante che un editoriale di la “Serenissima”, in cui mi si minacciava per quanto ho detto, non abbia ricevuto alcune attenzioni da politica e stampa. A questo punto ne parlerò al Consiglio d’Europa dove vi è sensibilità e volontà di prendere iniziativa.
Mirco Dolcini, Dml
Siamo in una sessione straordinaria di agosto e in questi giorni la cronaca riportata vari interventi. Farò una miscellanea: abbiamo visto il cambio al vertice al Psd, poi le accuse emerse nei confronti di un membro del Consiglio Grande e Generale, non entrerò nel merito, il problema è che spesso i consiglieri sono attaccati da accuse di uso sostanze stupefacenti e mi da molto fastidio. Noi siamo esposti e dobbiamo cercare di essere dei modelli positivi. E’ giusto essere monitorarti su eventuali debiti e lo stesso deve valere anche verso le accuse di abuso di sostanze stupefacenti, sarebbe necessaria una valutazione sui test in Aula, bisogna dare l’esempio ed evitare dubbi, magari in ambito del codice etico, che già esiste, andrebbero valutati anche questi aspetti. Autovelox: io sono a favore, nel momento in cui servono davvero alla sicurezza stradale, e siano deterrenti a velocità fuori limiti. Ma in alcuni casi sembrano messi in posizioni, non per prevenire sicurezza, ma solo perché sono dei ‘denarifici’, nascosti dietro alle curve o al fogliame di alberi. Se vogliamo siano dei deterrenti, propongo di legare poi la sanzione alla cilindrata dell’aula.  Sulla questione dell’orario delle scuole: forse un passaggio in commissione e un confronto in maggioranza sarebbe stato opportuno.
Gian Nicola Berti, Sds Affari Interni
I temi centrali di oggi sono due, quello di Bcsm, e la questione degli autovelox che mi riguarda come Segreteria. Partiamo da questo: abbiamo una viabilità stradale che nel tempo ha aumentato i suoi livelli di insicurezza, proprio perché sono state fatte anche una serie di aperture sulle strade a percorrenza veloce, e abbiamo tutta una serie di difficoltà e pericoli. Chi mi ha preceduto, si è reso parte attiva per l’inserimento di una serie di controlli di rilevamento della velocità e di eventuali infrazioni, sicuramente elementi importanti per il monitoraggio, però è anche vero che questi sistemi autovelox si stanno rivelando null’altro che elementi dissuasori della velocità in un punto particolare della strada, e non elementi a sostegno della sicurezza stradale. Ci sono problemi particolarmente rilevanti, legati al mancato rispetto della segnaletica orizzontale e verticale, e il problema più grosso per la sicurezza stradale è quello dell’uso alla guida dei telefoni. E anche su questi aspetti sono stati fatti approfondimenti e a me sembra che, a livello di infrazioni e contestazioni da parte delle forze di polizia, siano elementi decisamente inferiori rispetto al fenomeno effettivo. Su queste cose possiamo secondo me lavorare. Dal punto di vista degli autovelox è vero quanto detto da Dolcini, ci sono anomalie che vanno corrette in tanti punti e aspetti. In certi punti della strada sono utili, ma non sono utili tutti gli autovelox che abbiamo inserito.  Ve ne sono alcuni con limiti a 50 km/h in strade rettilinee e non abitate, con limiti sproporzionati. Si può fare un lavoro di censimento e analisi. Altro aspetto che sembra colpire per i cittadini, su cui ho interessato informalmente alcuni colleghi, e su cui interverremo successivamente è quello delle sanzioni: se è vero che devono essere efficaci e graduate e altrettanto vero è che le sanzioni per rilevanti infrazioni della velocità devono essere importanti e adeguate. Ma ve ne sono altre che sono inadeguate: una distrazione che porta a una velocità di 56 km/h non è normale sia sanzionata con i livelli di sanzione attuali. Io credo su queste lievi sanzioni dovremo intervenire, riportandole al principio di gradualità e riportarla in logica di effettiva corrispondenza sanzione-gravità della violazione.
Altro aspetto che interessa è quello di un mancato inserimento di un ‘sotto-comma ‘ sulla composizione di Banca centrale, per andare a sistemare una questione che va avanti da mesi sulla composizione del consiglio direttivo. Da mesi si sta cercando di alimentare polemiche del tutto ingiustificate e che non si spiegano, se non quella del desiderio di cercare di distruggere quello che si può distruggere.  Si sta dicendo che Bcsm non potrebbe funzionare, perché mancherebbero dei suoi componenti. Il governo ha proposto l’inserimento in questo odg della possibilità di fare nomine per andare a implementare tutte le persone dimesse da Banca centrale. E la risposta dell’opposizione ha impedito di farlo. E’ la riprova della volontà di alimentare polemiche strumentali inutili e che non portano nulla di utile al paese.
Maria Katia Savoretti. Rf
Sulla sanità non possiamo abbassare la guardia. Non mi sembra ad oggi le cose in Iss abbiano iniziato a funzionare meglio. Dal cambio al vertice in Sanità non si intravvedono cambiamenti, permangono liste lunghe di attesa e difficoltà a dialogare con il proprio medico, l’obbligo di convivere con il Cot, e non riusciamo a capire come questo governo voglia intervenire per risolvere problemi. Il Segretario Mularoni ha sottolineato la necessità di fare squadra ed evitare polemiche: come possiamo condividere e fare squadra quando non sappiamo nulla ? In questi 4 anni cosa avete condiviso con l’opposizione? Niente e siete stati bravi a snobbare ogni suggerimento dell’opposizione, soprattutto se arrivavano da Rf.
Gino Giovagnoli, Pdcs
Non riesco a farmene un ragione della lettera dei cittadini contro un investitore per l’area degradata dell’ex Tiro a volo. Solo oggi quell’area viene presentata come indispensabile per la comunità, con motivazioni infondate, ma solo per creare ostacoli a questa maggioranza e governo, fregandosene dei benefici che quel progetto può portare al settore turistico e alberghiero, dove vi è effettiva mancanza di posti letto. Io sostengo questo progetto all’insegna dei miei 40 anni di esperienza lavorativa nel settore turistico del centro storico. L’economia sta riprendendo bene e noi come maggioranza dobbiamo proseguire questo cammino.
Vladimiro Selva, Libera
Sul bando del nuovo ospedale: noi abbiamo chiarito prima quale è il progetto di sanità del Paese, cosa la sanità pubblica erogherà in territorio e cosa sarà costretta a cercare fuori territorio? Quello che abbiamo oggi è la migliore situazione possibile? Anche io sull’autovelox ritengo una riflessione sia necessaria sulle sanzioni. È necessaria gradualità e proporzionalità, un conto sono 5 km/h o 50 km/h di velocità in più. Se il Segretario vorrà fare approfondimenti troverà anche qualche disponibilità.

 

 

 

 

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