San Marino. Di Vizio passa alla storia, libro di Lionello Mancini

San Marino. Di Vizio passa alla storia, libro di  Lionello Mancini

Il Procuratore della Repubblica di Forlì, che ha dato l’assalto alla Repubblica di San Marino fin dai primi di gennaio del 2008 (senza ancora processi conclusi nemmeno al primo grado), viene immortalato in un libro di Lionello Mancini, collaboratore di IlSole24Ore.

Macini, buon conoscitore di cose sammarinesi e del sistema Rimini – San Marino.

Donatella Stasio di IlSole24Ore: Giudici straordinariamente normali / Le storie di cinque magistrati «con l’anima» e un forte senso di giustizia

(…) Colpiscono le storie di cinque magistrati raccontate da Lionello Mancini nel bel libro in uscita oggi per Rizzoli, con il titolo «L’onere della toga» (282 pagine, 11,00 euro). Lucia, Marco, Fabio, Alessandra, Cuno sono magistrati “con l’anima”, così lontani dagli stereotipi che la “cronaca vera” ci rimanda attraverso giornali, tv, talk show da farci quasi dubitare che siano personaggi reali. Le loro sono vicende umane, prima che giudiziarie, e l’empatia ne è la chiave di lettura, così come per quei magistrati è la chiave per entrare nelle “vite degli altri”. Del resto, in un’indagine o in un processo, nella vita o in un buon libro, bisogna saper entrare “dentro” per poter andare avanti e comprendere. Ecco perché l’autore (giornalista e ora collaboratore del Sole 24 ore) sceglie sapientemente di raccontare così la complessità di un mondo altrimenti impenetrabile e incomprensibile, persino ostile a chi vi si imbatte, imputato, vittima o semplice cittadino.
Empatia, nausea, sofferenza, pregiudizio, dolore, pianto, ambizione, passione civile, entusiasmo, delusione sono gli ingredienti con cui Lucia, Marco, Fabio, Alessandra, Cuno impastano il loro lavoro quotidiano. Paradossalmente, gli strumenti “tecnici” ne sono solo il condimento, anche se essenziale.

(…) Fabio Di Vizio, un Carneade per la stampa locale di San Marino, dove quel magistrato di Forlì
ha osato sfidare il collaudato sistema dello Statocassaforte, vìola la sua
ferrea concezione di gerarchia e con un guizzo scrive al governatore della
Banca d’Italia per ottenere la collaborazione che il suo apparato sembra
negargli
. (…) 

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