Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Comodità e convenienza
SAN MARINO. Sulle poltrone ci si siede per due motivi: comodità e convenienza. Se tali presupposti vengono meno ci si alza e si toglie il disturbo. (…) E allora un po’ di retropensieri bisogna pur farli, dato che negli ultimi tempi ad essere lasciate sono state poltrone prima ambite e poi diventate scomode. Prendi Pasini: dal caso staminali-Vannoni alla vicenda Berti, dalla questione eterna e mai risolta dei farmaci regalati a chiunque, anche a chi non è assistito Iss e risiede fuori, fino alla vergognosa bega della pioggia nelle sale operatorie, di motivi per andarsene anzitempo il Direttore generale ne avrebbe avuti a iosa. Decide, invece, di lasciare adesso, quando mancano poco più di sei mesi alla fine del suo mandato, visto che per questa volta il suo incarico era stato rinnovato per un anno e mezzo lo scorso agosto. Contraendo il periodo contrattuale, quindi, si era accorciato inevitabilmente anche un po’ l’onorario. Primo principio della sconvenienza. Andarsene adesso, poi, è comodo. Diventa difficile, infatti, fare la sanità senza soldi. I tagli, d’altra parte, pesano su tutti e pesano ancor di più dove le proteste della gente cominciano a montare. Dalla seduta imbottita della poltrona iniziano a spuntare spine. Non è più così comoda. Quella di andare a presiedere il Rotary come scusa principe andrebbe spiegata meglio, dato che organizzare un paio di cene al mese con un relatore per farsi i complimenti a vicenda, non pare proprio un impegno da rendere impossibile tutto il resto. (…)