San Marino. Dossier aperti con l’Italia e Des i temi al centro dei lavori della Commissione Esteri

San Marino. Dossier aperti con l’Italia e Des i temi al centro dei lavori della Commissione Esteri

Il report della seduta svolta questa mattina.

I dossier aperti tra la Repubblica di San Marino e l’Italia, oggetto del confronto della Commissione Mista dei due Paesi, prevista a fine mese, sono stati tra i temi del riferimento del segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, nelle Comunicazioni della Commissione consiliare Affari Esteri, riunita oggi a Palazzo Pubblico.

Così il report di San Marino News Agency, che precisa come, a tenere banco nel dibattito tra commissari, è stata la convocazione, prevista per la prossima settimana, della Commissione consiliare Finanze che all’ordine del giorno prevede l’esame del Progetto di Legge sul Des.
Dalla stessa maggioranza, Gian Matteo Zeppa di Rete, boccia la convocazione come “passo azzardato”, critica la mancanza di un confronto preventivo sul provvedimento con i sindacati e condivide la preoccupazione sollevate dai commissari di opposizione rispetto al tema delle residenze fiscali e a come potrebbe essere accolto il progetto dall’Ue, in sede di negoziato. In replica il Sds Beccari assicura che con l’Unione Europea “la materia fiscale non è oggetto di negoziato”, per cui “non vedo perché San Marino- osserva- deve sottoporre a livello preventivo una misura fiscale”. Mentre “sul fronte delle residenze, l’Ue ci pone un problema di residenze in senso stretto, ovvero residenze permanenti- chiarisce- non su periodi temporanei di dimora che non maturano neanche requisiti per la residenza ordinaria”. Il Sds Beccari “bacchetta” quindi la politica che si approccia a progetti di investimento con un “atteggiamento incredibile”. “Non stiamo parlando di mettere in mano a una persona servizi essenziali del paese- manda a dire- ma di creare un contenitore per l’attrazione di investimenti che io- da quando sono nato- non vedo a San Marino in certi settori”. Altro tema su cui si è tornati a discutere in Commissioni sono i rapporti con la Federazione Russa.

Concluse le comunicazioni, si è passati alle nomina di agenti diplomatici e consolari, con le prime nomine fatte a seguito della recente riforma in materia. Il Sds Beccari sottopone all’attenzione dell’Aula due nomine, quella di  Gianfranco Vento, Amministratore delegato Carisp, ad  Ambasciatore accreditato in Arabia Saudita,  e di  CarloAlberto Giusto, Presidente Carisp, quale Consigliere d’Ambasciata presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna . Da parte di Denise Bronzetti, Alleanza Riformista, e Nicola Renzi, Rf, viene rilevata l’inopportunità di nominare dirigenti di istituti a partecipazione statale, quale Cassa di risparmio.  “A meno che- chiosa Bronzetti- si vogliano fare in previsione di un cambiamento della dirigenza”. Renzi in particolare evidenzia  la “forte inopportunità nell’affastellare su persone una pletora di ruoli per San Marino”. Inoltre “per l’Arabia saudita- osserva- sarebbe stato meglio la nomina di un ambasciatore di carriera”.  Il Sds Beccari risponde alle osservazioni: esprime l’esigenza di potenziare in termini di risorse umane le missioni strategiche, a fronte delle difficoltà a distanziare diplomatici di carriera nel momento di intensa attività legata all’accordo di associazione.  “Ci è impossibile coprire tutti i Paesi con funzionari diplomatici di carriera”, spiega. Sull’opportunità di nominare dirigenti di Cassa di Risparmio, cita l’esistenza di precedenti.  Inoltre“Il tema se gli ambasciatori onorari possono avere altre attività e possibili conflitti di interesse- pensiamo avvocati e professionisti che svolgono attività fuori dal paese-  si pone sempre- osserva-  e non è risolvibile a monte”. “Se dovesse esserci confusione tra i ruoli di rappresentanza del nostro Paese o di Cassa- assicura -si prenderanno provvedimenti”.  Con la presa d’atto delle due nomine, è terminata la seduta della mattina. I lavori della Commissione riprenderanno nel pomeriggio.

 

Di seguito un estratto degli interventi della mattina.

 

Comma n .1 Comunicazioni  

Paolo Rondelli, Rete, Presidente
Domani inizierà “L’Europa a San Marino, San Marino in Europa”, festival cinematografico dedicato all’Ue, realizzato con la collaborazione degli Istituti culturali e della Segreteria Affari esteri. Da domani pomeriggio inizia una rassegna di 19 film, fino al 27 aprile, ma la settimana ‘clou’ sarà fino 31 marzo, con due proiezioni giornaliere di film, le pellicole sono messe a disposizione da altrettante ambasciate e rappresentanze di Paesi Ue presenti a San Marino. L’ingresso è gratuito. I film sono sottotitolati in Italiano e, se non c’è disponibilità, in inglese. Vi chiedo di dare una rappresentanza della Commissione Esteri al seminario che si terrà domani mattina al teatro Titano fino dalle 11 alle 13.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri
La comunicazione più rilevante è riferita all’incontro avuto con il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Roma, lo scorso 22 febbraio. E’ stato il primo incontro ufficiale, in presenza con le rispettive delegazioni, con il ministro degli Esteri italiano di questo governo, con cui ho avuto un dialogo operativo e pratico relativo a una serie di temi che sono rimasti sul tavolo, rispetto la gestione precedente, e che andiamo ora a lavorare per concludere nei prossimi mesi-settimane. In particolare, a seguito dell’incontro, si è convenuta l’immediata convocazione- come risposta italiana- della Commissione mista a fine mese a Roma. Guiderò la delegazione sammarinese che sarà composta da tecnici delle varie Segreterie e andremo a trattare diversi temi. In ambito dei trasporti si affronterà la richiesta sammarinese di formalizzare una corretta impostazione applicativa della Convenzione del ‘39, per la normativa relativa al ‘noleggio taxi con conducenti’, avremo anche un confronto con il Ministero degli Interni e dei Trasporti  per far sì che, rispetto la Convenzione del ‘39, siano risolte problematiche derivate da interpretazioni discutibili poste in essere da polizie locali dei territori limitrofi, in particolare di Rimini.
Poi la ‘questione targhe’, abbiamo richiesto l’emissione di una serie di circolari, una sulla definizione di ‘collaboratore’, per chiarire le figure professionali che vi rientrano nel settore delle imprese, e poi su alcuni aspetti pratici sulle persone fisiche.
Poi apriremo un dialogo di prospettiva sull’Aeroporto di Rimini. Sapete che San Marino è assegnatario di alcune aree di proprietà Enac, che sono riservate a San Marino- ma sono aree che, da un punto di vista pratico, risultano difficilmente fruibili, perché sono impiegate dai militari e dall’Aeroclub di Rimini. Attualmente c’è un progetto di sviluppo dell’Aeroporto in altre direttrici e l’idea sarebbe di partire da una diversa assegnazione di aree che ci permetta di partecipare a questo progetto di sviluppo dell’aeroporto, indicando aree di business per incrementare sinergie. È stato espresso in più sedi interesse per questo, sia dalla Regione Emilia Romagna che dal Comune di Rimini. Inoltre lunedì è stato sottoscritto un accordo tra congresso di Stato e governo degli Emirati Arabi che permetterà di sviluppare fin da ora alcuni servizi aeroportuali di linea riferiti agli Emirati. Ma stiamo lavorando anche con Qatar e Arabia Saudita e potrebbe dare uno sviluppo importante a tutta l’area di Rimini. San Marino è un ‘buon vicino’ ma può essere anche un asset internazionale di investimenti. Si apre la strada di avere un’area aeroportuale di Rimini effettiva da parte di San Marino.
Altro tema trasversale da trattare con l’Italia  riguarda alcuni aspetti pratici sull’Accordo sulle doppie imposizioni: ci sono temi che riguardano le pensioni sociali e alcuni temi di applicazione della convenzione, poi il tema delle previsioni di disposizioni della convenzione del ‘39 che limitano la mobilità di professionisti del settore medico, ma anche giudiziario. Sapete che c’è un problema di maturazione delle progressioni di carriera e cumulo pensioni nella mobilità di San Marino e vorremo risolverlo per non precluderci la possibilità di avere specialisti, soprattutto in ambito sanitario, che oggi incontrato difficoltà nel venire nel nostro Paese per questi motivi.
In generale, nell’incontro con il ministro Tajani si è discusso della collaborazione dei nostri Paesi  in diversi settori, inizieremo a parlarne in modo operativo della partecipazione di San Marino all’Expo 2023 di Roma,  nel caso vada a buon fine stiamo.
Ho già riferito in Consiglio sull’incontro con il corpo diplomatico dei paesi Ue avuto a Roma, serviva per aggiornarlo sullo stato di avanzamento dell’accordo con l’Ue e sui punti di vista di San Marino, per creare accordo politico sull’accordo con i 27. Forte sostegno è stato espresso da tutti, in particolare dai due Paesi ‘di presidenza’- Svezia e Spagna, per il secondo semestre 2023.  La Spagna proprio ieri ha confermato la volontà di fare il possibile affinché si possa addivenire alla firma di accordo entro l’anno, qualora si giunga a un’intesa, con la volontà di inserire questo punto nell’agenda della Presidenza spagnola.

Infine, da Tajani si è avuta disponibilità ad una visita a San Marino nel primo semestre 2023, dove appunto avremo modo di continuare le discussioni su quelli che sono più temi di prospettiva.  

Andrea Zafferani. Rf
Avrei una domanda sul Des, visto che sarà all’ordine del giorno nella Commissione Finanze per la prossima settimana. La volta precedente abbiamo avuto una seduta segreta sull’andamento del negoziato Ue. Anche se c’è stato un passaggio su questo specifico tema, senza dire quanto è stato detto, volevo chiedere al Segretario di dirci ufficialmente: se l’argomento è stato trattato in qualche modo nel negoziato o se i temi fiscali sono stati completamente esclusi finora dal negoziato. E se oggi può dirci che questa scelta del Des non ci porterà problematiche dal punto di vista fiscale, se all’interno del negoziato è stato trattato il tema delle residenze fiscali rispetto al Des e in quale maniera. Sono degli elementi decisivi ed è bene siano noti al di là commissione esteri.

Paolo Rondelli, Rete, Presidente
Abbiamo trattato dell’argomento in seduta segreta e ora siamo in seduta pubblica.

Andrea Zafferani, Rf
Non ho detto cosa è stato detto, il Segretario saprà cosa può dire in una seduta pubblica, ma se è eccessivo, mi fermo qua.

Paolo Rondelli, Rete, Presidente
Già fare l’elenco degli argomenti discussi in seduta segreta induce al disvelamento.

Gian Matteo Zeppa, Rete
Anche io non mi addentrerò sulla seduta segreta, ma avendo visto la convocazione della commissione Finanze, in cui verrà trattato il Pdl sul Distretto economico speciale, pongo- mal volentieri- riflessioni sulla metodologia. Un mese fa tutti i consiglieri hanno avuto una mail delle sigle sindacali per chiedere un approfondimento sul Des. A un mese di distanza non c’è stato un incontro organizzato da parte del congresso di Stato con queste parti ‘intermedie’, che sono quelle che giustamente pongono all’attenzione dell’intera Aula, alcune latitanze. In primis la latitanza del dialogo: c’è stato lo sciopero e ci sono state richieste su diversi temi, tra cui l’approfondimento sul Des. Richiesta che faccio mia totalmente. Anche a fronte di un negoziato con l’Ue, credo che 1) a un mese di distanza dalle richieste, e 2) in virtù del fatto che potrebbe rappresentare un cambiamento epocale, mi chiedo quale sia l’idea del congresso nel portare in sede referente questo Pdl che dalla scorsa Finanziaria non è stato più approfondito, malgrado le discussioni e le polemiche. Non credo sia stato opportuno convocare e inserire questa cosa nell’odg della Commissione, non solo perché maggioranza e minoranza non sono a conoscenza di sviluppi, ma anche perché non sono stati aperti tavoli con chi chiede approfondimenti da un mese. E’ una questione di metodo su una cosa non residuale,che va a creare un sacco di difficoltà a chi dovrà subire una legge del genere. In comma segreto è stata posta l’attenzione anche a una questione emersa nella Commissione contro le infiltrazioni malavitose, ovvero c’è una questione di controlli che devono essere inseriti. Visto che all’interno del negoziato per forza dovrà essere approfondito anche questo Pdl, che diventerà legge presuno nella seduta consiliare di aprile-maggio- non credo sia stata una mossa geniale inserire in commissione questo tema, soprattutto in merito ai controlli. E’ stato un passo azzardato e deve avere una spiegazione.

Giuseppe Maria Morganti, Libera
I temi sollevati sono molto importanti e riguardano il futuro e le sorti del Paese. Dare un’impostazione fiscalista alla Repubblica non riguarda solo la Commissione finanze, in particolare coinvolge anche la Commissione Esteri che ha, tra gli altri, il compito di tutelare l’immagine e il buon nome della Repubblica e di dire al resto del mondo che è un Paese virtuoso. La Commissione esteri ha pieno diritto di discutere la legge sul Des perché riguarda funzioni sue proprie.
Con il Pdl si mettono grosse fette del Paese in mano di un soggetto terzo e immagino il governo poterà forti cambiamenti al testo perché, così presentato, è una oscenità. Ma anche se fosse riformato, l’approfondimento con le forze politiche e sopratutto con le forze sociali ritengo vada fatto fino in fondo. Tre cose quindi: 1) completa modifica di un testo ignobile, 2) forze sociali e politiche si rendano conto dove si vuole portare il Paese, 3) non può essere esclusa la Commissione consiliare Affari esteri dalla discussione sul Pdl perché riguarda le residenze che sono sua competenza.

Paolo Rondelli, Rete, Presidente
Il pdl sul Des non viene in Commissione Esteri perché l’Ecc.Reggenza in Consiglio, al termine della prima lettura, ha proposto l’assegnazione alla Commissione consiliare 3^ e nessun gruppo ha posto contrarietà a tale assegnazione, neanche il vostro. Ecco perché non viene in Commissione 2^. Su altre considerazioni posso o meno essere d’accordo con lei consigliere, ma a livello procedurale devo spiegare perché non é assegnato a questa commissione.

Gerardo Giovagnoli, Npr
Qualche giorno fa la Corte penale internazionale ha messo sotto stato di accusa il leader della Federazione Russa, Putin. Senza entrare nel merito, vorrei ricordare che 4 anni fa, in quest’Aula, proprio in questi giorni, era presente il ministro degli Esteri di quella Federazione e dal nostro palcoscenico utilizzò parole già all’epoca di scherno e accusa verso i Paesi Occidentali e verso l’Ue. Allora non c’era la guerra in corso in Ucraina, benché fosse accaduta già l’invasione della in Crimea. Noi ci prestammo a questa volontaria sceneggiata, dando un palcoscenico a quell’intervento.
C’è stata poi l’unanime posizione del Consiglio sull’invasione russa in Ucraina, però ogni tanto continuano a succedere cose strane. Da ultimo è un servizio sul sito della nostra Tv pubblica, con la visione dell’ambasciatore russo in Usa che lancia le sue banali e facilmente prevedibili accuse contro l’Occidente. Non si capisce perché la nostra Tv dovrebbe ospitare dichiarazioni estemporanee, tra l’altro non ribattute da nessuno, e mi chiedo perché il nostro giornalismo, e anche alcuni rapporti generati negli anni precedenti alla guerra, continuano ad avere influenze disallineate, o per lo meno ritengo l’informazione debba sempre riportare una “doppia posizione”. Dopo la condanna, è stato messo il parere delle autorità russe che la dichiaravano carta straccia. In questo caso invece nessuna contro risposta alle parole del diplomatico russo.

Lorenzo Bugli, Pdcs
Parto facendo i complimenti alle comunicazioni del Sds Beccari che ha sottolineato il lavoro importante compiuto con il ministro e vice premier Tajani, andando a sviscerare dossier ancora aperti, tra cui la questione Ncc, su cui sono fiducioso si possa concludere al più presto. Il ministro Tajani da sempre si è occupato, anche da europarlamentare e vice presidente del Ppe- della nostra Repubblica, anche nell’aiutare nei processi dell’accordo di Associazione europea e anche con la presentazione di emendamenti per l’approvvigionamento farmaceutico. C’è un grande rapporto di amicizia instaurato con Tajani e tutta la squadra del Partito popolare europeo che sta aiutando la nostra piccola Repubblica a raggiungere òa chiusura dell’accordo Ue.
Il Sd Beccari ha portato avanti un cammino virtuoso per far entrare San Marino in un panorama di economia reale e trasparente che apre a nuove opportunità con l’Ue e l’Italia. Questo cammino virtuoso auspico non venga sporcato. A volte vediamo dichiarazioni altalenanti su iniziative che possano sporcare il percorso, invece San Marino deve guardare alla trasparenza e all’economia reale e pulita delle nostre piccole e medie imprese e dei lavoratori che si impegnano in serietà e trasparenza. In questi giorni, mi sto trovando a studiare interventi di personaggi che hanno fatto la storia di San Marino e nei loro interventi ci sono riflessioni sull’importanza del riconoscere il limite entro cui muoversi. Solo lungo questo tracciato possiamo infatti portare- ritenevano- il nostro esempio storico, senza snaturare quello che siamo. Dobbiamo prendere questi insegnamenti e farne il nostro agire quotidiano. Auspico si continui lungo questo cammino, senza divagare in operazioni che possano sporcare questo senso del limite.

Nicola Renzi, Rf
Io non posso accettare che la visita del ministro degli Esteri russo Lavrov sia visto come un teatrino o uno schierarsi della Repubblica di San Marino. La Russia giocava un ruolo allora e certo, aveva invaso la Crimea, e allora avevamo deciso di non adottare sanzioni unilaterali, adottate invece dall’Ue- e mi sembra che non cadde il mondo. La Federazione Russa tesseva rapporti con tutto il mondo, compresa l’Europa, c’erano partiti italiani che avevano rapporti strettissimi con la Federazione russa e in quell’occasione esplicitai quale era la nostra politica, in continuità con il passato. La nostra linea era che San Marino doveva tenere rapporti privilegiati con Italia, Ue e poi doveva guardare anche a tanti altri attori della politica estera mondiale e i suoi principali stakeholders. Poi è cambiato il mondo con gli atti di guerra e la nostra Repubblica, di fronte a quegli atti di guerra, non si è sottratta dal prendere misure drastiche. Dovremmo citare non noi, ma chi in questo parlamento è molto più indulgente, anche ora, con la Federazione Russia. E’ anche vero che io mi sarei sforzato per spiegare alla controparte Russa che eravamo contrari a quanto stavano facendo, ma eravamo sempre disponibili ad ascoltarli. E questo da San Marino ci deve essere anche di fronte ad eventi abominevoli.
L’intervento di Zeppa è un intervento politico che non può passare in cavalleria. Il discorso di ‘mister preferenza’ in questo Consiglio, nonché esponente di spicco di Rete, ci dice che è molto contrariato alla convocazione della commissione Finanze. Noi abbiamo detto la nostra posizione: a ragionare sul sistema di Des siamo disponibili anche domani, ma permangono grossi dubbi sulle tipologie di residenze che hanno finalità fiscali. Secondo me, per noi è cosa pericolosa. Ma se dall’Ue e dall’Italia  – e non sveliamo segreti- ci hanno detto che è un testo che possiamo adottare tranquillamente, benissimo. E se è così, noi a un Segretario di Stato crediamo. Però vogliamo vedere i documenti che attestano che non si tratta di un progetto distorsivo. Si è voluto fare questo Des e imprimere un’accelerazione, non capisco il perché, ma sono convinto sia comunque un atto di chiarezza. Si affronti perciò questo Des e si vedrà chi lo vota e chi non lo vota. Non cito il parere che un altro consigliere di Rete aveva dato in Aula consigliare, ma io sono più vicino al parere di Zeppa.

Marica Montemaggi, Libera
Sulla visita del ministro degli Esteri Lavrov a San Marino e su quali dovevano essere oggi le interpretazioni da assumere. Vorrei capire da questa commissione quale è la posizione da portare avanti come San Marino. Ci siamo sempre distinti per la ricerca del dialogo- dagli Odg, alle posizioni ufficiali che riportiamo nelle sedi internazionali. Il ministro Lavrov è stato ricevuto all’epoca in Repubblica, come l’attuale Segretario Beccari nel settembre 2021 era stato in visita nella Federazione russa alla vigilia degli sviluppi sull’invasione, per la questione dei visti.
Come Paese partecipiamo agli organismi internazionali costituiti e istituti dopo la 2^ Guerra mondiale proprio per evitare il ripetersi di scenari di guerra mondiale e ritengo che per mantenerli, isolare gli interlocutori, sebbene non ne condividiamo la linea politica, diventa difficile. Così il fine di quegli organismi a mio avviso si impoverisce. Così come parimenti abbiamo incontri con Paesi a mio avviso che poco hanno a che fare con il rispetto dei diritti umani. Mi riferisco agli incontri del Segretario avuti con Arabia saudita o altri Paesi mediorientali per interlocuzioni e fini comuni, ma che non si distinguono per il rispetto dei diritti umani. Io invece vorrei che una linea di coerenza il mio paese la mantenesse, anche legata a investimenti e rapporti economici.
Sul Des: vedere che c’è una convocazione alla vigilia di Pasqua su questo critico settore è davvero inopportuno. Non è poi conciliabile con gli impegni presi di approfondimento con le forze sociali e tra di noi.

Alessandro Bevitori, Libera
Ancora una volta ci troviamo a discutere del ruolo della Repubblica e ci deve guidare un solo obiettivo: ciò che è meglio per il nostro Paese. Si può criticare tutto, ma se lo si fa per partito preso, credo non sia corretto, né onesto. Fare il giochino di ‘chi ha incontrato Putin’, come avviene anche in altri Paesi, non è l’obiettivo che dobbiamo porci. In quel momento lì, vi assicuro quella visita ha portato benefici anche all’Accordo di associazione con l’Ue. Questo deve essere chiaro. Perché l’atteggiamento di Giovagnoli ‘dobbiamo entrare in Europa, se no siamo morti’ è da incapace nel gestire un negoziato. Giovagnoli fa anche le reprimende a Rtv che al contrario fa sempre approfondimenti equilibrati. Per una pace effettiva bisogna che ci sia una politica che impronti il dialogo anche verso chi ha sbagliato.
Sul Des avevamo chiesto di non fare forzature, invece state tirando dritto. E non solo contro l’opposizione, ma addirittura verso esponenti della maggioranza e forze che esprimono le loro preoccupazioni, e proprio per questo si era detto di approfondire. Probabilmente l’egemonia democristiana si sta facendo valere sui suoi alleati. Spero che qualcuno non abbassi la testa ancora una volta, noi faremo la nostra parte.

Francesco Mussoni, Pdcs
Mi sembra che stiamo parlando tanto per parlare. Siamo in comma Comunicazioni e ci stiamo dando i segnali l’uno all’altro, mentre qui dovremo comunicare delle cose. Il governo ha comunicato interlocuzioni importanti e noi ci perdiamo nella rissa e nel dare messaggi politici, mi sembra non facciamo il nostro lavoro. Sul Des c’è un progetto di legge in commissione Finanze, insieme ad altri due pdl e all’audizione di Banca centrale, come previsto. Nessuno è buono o cattivo, sono fiducioso che si troverà una sintesi sostenibile su un Pdl che evidentemente è innovativo e può destare preoccupazioni, ma nelle finalità di chi lo sta portando avanti non ha obiettivi negativi. Perché dobbiamo usare questo spazio di democrazia che è la commissione per creare panico tra di noi e nel paese? Non mi piace questo buttarlo sul tema Ue e compliance. La domanda sulla compatibilità tra Ue e Des al consulente Baratta in commisisone l’ho fatta io, tra l’altro, e non ho colto nella risposta questa contrarietà, visto che si parla di residenze, e criticità rispetto a parametri Schenghen. Che poi si debba avere cautela, per non inficiare percorsi che si stanno portando avanti, siamo d’accordo. Non facciamo qui un dibattito che dovremo fare in commissione Finanze. Cerchiamo di essere operativi  e non fare un ragionamento strumentale. Volevo fare un richiamo all’ordine, parliamo di temi che abbiamo all’Odg.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri, Replica
Partiamo dalla questione ‘Russia’. Sono legittime tutte le riflessioni sulla politica estera, ma quello che noi facciamo, non vale per me o per questa legislatura, dipende anche dai tempi e dai momenti. Ieri avevamo qua l’ambasciatore dell’Iraq, Paese con cui abbiamo relazioni diplomatiche. Fino a tempi recenti era un Paese in guerra praticamente controllato da Al Qaeda e Isis  era un Paese che probabilmente non aveva prospettive. Oggi è invece un paese che si sta aprendo e sta diventando addirittura un mediatore nell’area mediorientale, favorendo il dialogo tra iraniani-sauditi. Quello che è vero in un anno, non è vero l’anno dopo. Mi viene da dire che probabilmente, quando il ministro Lavrov è venuto a San Marino, c’erano le condizioni di base, al di là delle considerazioni geopolitiche di altri Stati, per la natura delle relazioni che il nostro Paese aveva con la Federazione Russa, che son sempre state alla luce del sole, ed era legittima la sua visita, come legittima è stata la mia visita in Russia. Ricordo poi il fatto che tutti noi abbiamo usato un vaccino russo per uscire dal covid. Non c’erano quindi questioni di politica internazionale grave che ci mettevano nelle condizioni di evirare il dialogo. Quello che è avvenuto dopo, ha invece avuto una risposta della Repubblica di San Marino esemplare. Perché San Marino ha fatto quello che doveva fare, ha condannato pratiche che non riconosciamo, però non ha assunto posizione di attacco o contrapposizione alla Federazione russa, mantenendo il suo approccio di politica internazionale. Non dimentichiamoci che abbiamo relazioni consolidate di amicizia con tanti altri paesi, che sul piano delle violazioni dei diritti umani hanno avuto e hanno parecchi problemi. San Marino ha una  storica relazione da 50 anni con la Cina. Se vale quanto dice Montemaggi, non dovrei incontrare l’ambasciatore cinese, non dovremmo avere relazioni con la Cina e neanche, a dirla tutta, con gli Stati uniti che ancora hanno la pena di morte. Se parliamo di violazioni di diritti umani, lo spettro dei paesi con cui avere relazioni si stringe tantissimo. E anche con i Paesi mediorientali non mi sembra di aver inventato nulla, anche per l’Expo Dubai, con il Qatar, mi sembra che anche lo scorso governo abbia fatto qualcosa a livello di relazioni. Serve una relazione di dialogo trasparente con tutti . Io non vado a incontrare ambasciatori ed emissari di nascosto, tutto quello che facciamo, lo comunichiamo, stiamo negoziando accordi in linea con le nostre direttive di sviluppo. Poi la famosa attenzione ‘a non superare limiti’ controproducenti è un mantra che ognuno cerca di portare avanti al meglio. Ma non strumentalizziamo questo tipo di relazioni perché diamo un segnale sbagliato all’esterno.

Sul Des, intanto parto dal commissario Zafferani che fa una domanda tecnica e non ho problemi a rispondere, entro certi limiti. E’ una domanda che mi pongono anche alle serate pubbliche sull’Eupa. La risposta è che la materia fiscale non è oggetto di negoziato. Nessun elemento fiscale viene trattato nel negoziato. C’è un principio generale nell’accordo che prevede, nel rispetto del buon funzionamento di mercato, che San Marino si impegni a mantenere comunque un atteggiamento di good governance fiscale. E chi lo decide? L’Ocse, da cui siamo monitorati.

Considerati che in Europa non esiste un’aliquota fiscale unica, tutti i Paesi lottano in termini competitivi su aliquote e sull’attrazione di soggetti passivi…non vedo perché San Marino deve sottoporre a livello preventivo una misura fiscale. E’ un atteggiamento sbagliato: questa cosa di essere contrari a un pdl- che è legittimo- non deve però essere usato a livello strumentale per andare a chiamare ‘il fratello maggiore’ e sottoporgli le nostre diatribe per trovare soluzione. E’ un errore che abbiamo fatto con l’Italia da anni. Sul fronte fiscali abbiamo impegni di altro tipo con Ue. Sul fronte delle residenze, l’Ue ci pone un problema di residenze in senso stretto, ovvero residenze permanenti, non su periodi temporanei di dimora che non maturano neanche requisiti per la residenza ordinaria. Come sempre, su un progetto di investimento si possono fare tutte le valutazioni possibili e viene digerito dall’ambiente politico nella maniera più sbagliata. Noi usiamo sempre l’atteggiamento più roboante e quello che viene fuori sul Des è incredibile. Non stiamo parlando di mettere in mano a una persona servizi essenziali del paese, ma di creare un contenitore per l’attrazione di investimenti che io- da quando sono nato- non vedo a San Marino in certi settori. Per questo si discute di Des, non per delegare la gestione del Paese a qualcuno. E’ lo stesso approccio che c’è stato sul debito pubblico.  A inizio legislatura le proposte erano di andare a chiedere soldi a ‘paesi amici’, come se non avesse avuto conseguenze sulla nostra sovranità e autonomia, però se ragioniamo del Pdl sul Des, ‘ALT’,  perché il paese viene messo in mano a qualcuno. Cosa che non è  Il problema è molto più ampio del Des e la tenuta del governo non si misurerà su di esso. Sarà invece rilevante che questa legislatura, al netto delle criticità affrontate, ci darà lo spettro di quello che vogliamo fare sul futuro del Paese. Non vogliamo investimenti esteri, Vogliamo entrare in Ue e ci sono un sacco di questioni sollevate, in primis dalla politica. Bisogna che iniziamo a capire. Se faremo un buon accordo di associazione, non lo facciamo per me o per chi ha curato questo dossier, ma ne beneficeranno i nostri figli e le future generazioni. Così come un investimento come il Des produrrà effetti non domani, ma in future legislature.

 

 

Repubblica di San Marino,  23 Marzo 2023/01

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