“Il gruppo Arengo Lab, che si è presentato pubblicamente di recente, intende operare come laboratorio per l’analisi della crisi della democrazia delegata, problema ormai all’attenzione di studiosi e dei politici più attenti all’evoluzione dei sistemi democratici in tutto il mondo”.
E’ questa la riflessione contenuta in un comunicato stampa di Arengo Lab. “San Marino è una delle più antiche repubbliche che trova le sue radici nell’Arengo, nella partecipazione re sponsabile dei cittadini ai processi decisionali, quindi nella sovranità popolare, ma il tempo e la trasformazione della società civile ha messo in evidenza i limiti di questo modello di democrazia rappresentativa – delegata. Con l’Arengo del 1906 San Marino ha fatto un passo fondamentale verso i
modelli delle democrazie storiche occidentali, ma negli anni la delega che ne è lo strumento fondamentale relega i cittadini ad un ruolo passivo in assenza di strumenti che ne facilitino un ruolo attivo e non valorizza una democrazia partecipata e consapevole.
Nella situazione sammarinese i segni preoccupanti del distanziamento dei cittadini dalla politica sono molti, in particolare nelle nuove generazioni che, a parte eccezioni, tendono a considerare la politica lontana dalle proprie idee e dai propri sogni, da utilizzare semmai per qualche occasione di opportunità e per ottenere favori che siano legittimi no. Le punte di questo processo negativo arriva alla corruzione e al voto di scambio, una situazione che produce diseducazione alla cittadinanza attiva che è alla base della democrazia.
E’ cresciuto notevolmente l’impegno dei cittadini nel volontariato, aumentando positivamente le articolazioni della società nell’impegno sociale in una realtà politico istituzionale inadeguata al confronto e alla partecipazione in quanto queste istituzioni sono ancora ferme al principio che una volta ottenuta la delega si sentono abilitate a decidere (qualcuno interpreta “a comandare”) senza partecipazione e
confronto con la società civile e con le formazioni sociali la compongono. Nei fatti ormai da molti anni sia le grandi organizzazioni intermedie (sindacati, associazioni economiche e grandi settori dell’amministrazione quali la scuola) come le associazioni culturali e di volontariato lamentano l’incapacità e la mancanza di volontà dei governi di confrontarsi e far partecipare queste realtà intermedie nelle scelte riguardanti gli interessi legittimi di cui sono portatrici.
Gli stessi rapporti fra forze politiche sono imprigionati in questa perversa dinamica: quando sono all’opposizione lamentano la mancanza del dovuto confronto salvo negarlo quando vanno al governo. I rapporti sono così deteriorati da offrire in spettacolo spesso insopportabile e sgradevole da togliere ogni fascino alla politica. Questa preoccupazione, proprio perché diffusa in molti paesi, è stata colta anche dal Consiglio d’Europa che il 22 gennaio 2014 ha emanato una Carta d’Europa sulla condivisione delle responsabilità sociali e dal nostro
Consiglio Grande e generale che il 15 febbraio 2019 ha votato all’unanimità un l’ODG con l’intento di promuovere iniziative di educazione alla cittadinanza. Nella prospettiva quindi di rinnovare e attualizzare lo spirito dell’Arengo storico e le gloriose tradizioni di libertà e di democrazia della Repubblica; per assicurare al paese ed in particolare alle nuove generazioni una prospettiva di crescita sociale civile e democratica, in una collettività capace di garantire una vita solidale fondata sulla responsabilità sociale condivisa, Arengo Lab sta cercando le collaborazioni possibili e le possibili mobilitazioni per realizzare a san marino un ordinamento che riscopra i valori dell’arengo e recepisca la carta del Consiglio d’Europa sulla condivisione delle responsabilità sociali”.
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