Augusto Casali, Segretario di Stato alla Giustizia, corregge il tiro ed abbassa il tono con cui
il Governo aveva commentato nei giorni scorsi la pubblicazione degli
stralci del report della Dna. A breve, inoltre assicura Casali, verrà firmato il contratto con la ditta che dovrà fornire gli strumenti per le intercettazioni, considerate indispensabili per la lotta alla criminalità organizzata.
Ne parla l’Agenzia Dire-Torre1
Il segretario passa a elencare quanto fatto sul fronte della lotta alla
malavita: a partire dalla delibera del 29 novembre 2010 con cui il
governo ha incaricato il magistrato dirigente di compiere una relazione
sulle infiltrazioni criminali a San Marino. Da quella relazione e’
seguita l’approvazione unanime del Consiglio grande e generale di un
ordine del giorno che chiedeva, tra l’altro, una legge per l’istituzione
di una commissione antimafia e un osservatorio per la legalita’. Casali
ricorda quindi la richiesta inviata all’Italia il 2 settembre scorso
per attivare la convenzione di Palermo sulla collaborazione tra le forze
di polizia. Infine, risale sempre a
settembre l‘importante promozione da parte del Moneyval, “ma la relazione- aggiunge- e’ antecedente quella data”.
Infine, il rapporto del Greco, gruppo contro la corruzione del Consiglio d’Europa: “Non e’ stato
ancora
reso pubblico- anticipa Casali- ma e’ sostanzialmente positivo”.
La Dna
toppa invece sulla riforma del segreto bancario: “Secondo la relazione-
chiarisce- non consentirebbe lo scambio automatico tra funzionari
pubblici dei diversi Paesi, ma cio’ non corrisponde al vero”. Perche’,
spiega, l‘articolo 36 della Lisf prevede che il segreto bancario non
possa essere opposto a una serie di soggetti nell’esercizio delle
loro funzioni. Ma “la stessa legge spiega che con l’Italia al momento
cio’ non vale- puntualizza- perche’ ancora non ha firmato il relativo
accordo”. In definitiva “l’Italia non vuole sfruttare questa
opportunita’”.
Il percorso di San Marino contro la malavita e’
comunque appena iniziato, riconosce: sul tavolo restano quattro proposte
di legge, a partire da quella che introdurra’ il reato di mafia.
E a
ieri risale l’ultimo passo in avanti: “Il congresso- annuncia Casali-
ha dato il via libera alla firma del contratto con l’azienda che deve
predisporre e fornire l’apparato per le intercettazioni“. E’ stata
scelta una ditta consigliata dalla procura di Torino, assicura il
segretario di Stato. Gli strumenti troveranno sede all’interno del
Tribunale e l’auspicio e’ che il progetto vada a regime “dopo la pausa estiva”.
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