San Marino. Ecri durissimo verso la xenofobia sul web e nei discorsi politici

San Marino. Ecri durissimo verso la xenofobia sul web e nei discorsi politici

L’Informazione di San Marino

Rapporto dell’Ecri durissimo verso la xenofobia sul web e nei discorsi politici

Tra le 17 raccomandazioni adeguamento norme penali e civili, unioni gay e voto residenti

Antonio Fabbri

Seppure il rapporto dell’Ecri sia positivo e riscontri che sono stati compiuti progressi in un certo numero di settori, fissa anche diciassette raccomandazioni ed evidenzia una serie di criticità in diversi ambiti, compreso quello della comunicazione. Dal punto di vista della legislazione penale civile e amministrativa, organismo di monitoraggio in materia di diritti umani del Consiglio d’Europa, sottolinea come le norme siano da adeguare. Da ampliare anche lo spettro dell’articolo 4 della Dichiarazione dei Diritti, in modo che sia reso più efficace nella fissazione dei principi fondamentali contro la xenofobia.

L’Ecri evidenzia infatti che “alcune questioni continuano a destare preoccupazione: San Marino non dispone ancora di una legislazione penale che vieti la discriminazione fondata sulla lingua o il colore della pelle, né di un organismo indipendente per la lotta contro il razzismo, la xenofobia, l’antisemitismo e l’intolleranza a livello nazionale”, pur riconoscendo l’impegno della Commissione per le pari opportunità che proprio di recente è intervenuta per stigmatizzare l’odio razziale in rete.

Rccomandazioni, poi, sul diritto di voto e l’acquisizione della cittadinanza da parte dei cittadini residenti oltre che sulle unioni civili.

“I cittadini stranieri residenti a San Marino non hanno il diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative; i cittadini italiani residenti da lungo tempo a San Marino che non intendono rinunciare alla nazionalità italiana non possono acquisire la cittadinanza sammarinese e le coppie dello stesso sesso non hanno il diritto di sposarsi o di ottenere un’altra forma di riconoscimento giuridico della loro relazione di coppia”, scrive Ecri che su questi punti richiama all’approvazione di provvedimenti ad hoc.

Ecri entra anche nell’ambito della comunicazione politica e dell’informazione, stigmatizzando situazioni riconducibili sempre agli stessi soggetti. 

Prima i discorsi politici. “Sono stati osservati -scrive a pagina 14 al punto 31 del rapporto- solo pochi casi di discorsi populisti e xenofobi durante la campagna elettorale per le ultime elezioni parlamentari. Ciò ha riguardato, ad esempio, la lista elettorale denominata “Lista delle Persone Libere”, comprendente varie liste con nomi piuttosto evocativi come “No-Migranti”, o caratterizzate da un desiderio di riaffermare l’identità nazionale contro l’Italia, come “Prima il Lavoro ai Sammarinesi”, “No multe dall’Italia” o “No Europa”. 

Quindi al paragrafo intitolato “Mezzi di informazione e Internet”, a pagina 15 al punto 36 del rapporto, Ecri  scrive: “Un blog che da tempo si presenta come un giornale on-line chiamato ‟Giornalesm.com news” ha pubblicato una serie di articoli sensazionalistici, ad esempio sui migranti. Questi articoli si sono rivelati successivamente falsi o pesantemente gonfiati.

Un altro quotidiano, “La Tribuna”, ha pubblicato un’intervista con un sacerdote che ha accusato uno “zingaro” di furto, con il rischio di trasmettere implicitamente un’immagine stereotipata dei Rom come persone inclini al furto”.

Il rapporto Ecri, dunque, riscontra e la xenofobia veicolata sul web, cosa che non più tardi di una settimana fa, ha fatto anche la Commissione per le pari opportunità, confermando che il problema è reale e attuale.

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