San Marino. Frode nel pignoramento e riciclaggio da 411mila euro. Due casi prescritti

San Marino. Frode nel pignoramento e riciclaggio da 411mila euro. Due casi prescritti

Rassegna Stampa – I casi sono stati affrontati dal Commissario Vico Valentini

ANTONIO FABBRI. Due casi discussi dal Commissario Vico Valentini, entrambi prescritti, “prima che arrivassero al ruolo di questo giudice”, ha specificato in apertura delle due udienze. La prima vicenda riguardava una contestazione di frode nel pignoramento che vedeva imputati Stefano e Gemmino Guerra.

Secondo l’accusa avevano trasferito un veicolo da una società ad un’altra di nuova costituzione, quando la prima aveva pendenti delle cartelle esattoriali dell’ufficio tributario in funzione delle quali era stato emesso un ordine di pignoramento dei beni.

Secondo l’Avvocatura dello stato, parte civile nel procedimento con l’avvocato Alessandra Belardini, e secondo il procuratore del Fisco Roberto Cesarini, il termine di prescrizione è decorso il 29 maggio 2023. Conteggio al quale si sono associate le difese che, tuttavia, con gli avvocati Maria Francesca Bacciocchi, Rossano Fabbri e Simone Sabattini, hanno chiesto in via principale l’assoluzione nel merito, ritenendo che dal fascicolo emergesse come il pignoramento fosse stato disposto solo pochi giorni prima del passaggio di proprietà del bene da una società all’altra e che quindi gli accusati non fossero a conoscenza del pignoramento stesso. Di qui la richiesta di assoluzione.

Il giudice Vico Valentini, non ravvisando evidentemente la sussistenza degli elementi per un proscioglimento più favorevole nel merito, ha dichiarato non doversi procedere per intervenuta prescrizione.

Stessa sorte per l’altro procedimento, questa volta per riciclaggio. Il processo a carico di Maurizio Lucchesi (73 anni) e Alessandra Lanzoni (59 anni), entrambi di Forlì si era aperto davanti al Commissario della legge Simon Luca Morsiani nel febbraio 2021, poi in stallo fino a ieri. I due, amministratore e socia della Bobo srl, società sammarinese con sede a Dogana, erano accusati di avere movimentato e occultato, attraverso questa società, somme per 411.403 euro. Denaro che per l’accusa era appunto frutto di una serie di reati commessi da Lucchesi assieme ad altri, tra cui associazione a delinquere truffa a danno di banche italiane, bancarotta fraudolenta e ancora appropriazione indebita, riciclaggio e reati tributari. Movimentazioni in un arco di tempo tra il 2006 e il 2014.

L’udienza di ieri è arrivata a oltre 9 anni dal fatto, dunque, tanto che il Procuratore del Fisco ha calcolato l’intervenuta prescrizione al 6 ottobre 2023. “In questo caso – ha specificato il Pf Cesarini – il processo dovrebbe procedere laddove vi fossero importi ritenuti di provenienza illecita già posti sotto sequestro, allo scopo di accertarne appunto la provenienza.

Nel caso specifico, risulta che sul conto indagato vi fossero 1.400 euro. Una cifra irrisoria che, peraltro, non è stata mai posta sotto sequestro nella fase istruttoria. Pertanto chiedo di dichiarare non doversi procedere per intervenuta prescrizione”.

Il difensore di Alessandra Lanzoni, l’avvocato Antonio Belloni, associandosi in via subordinata alla richiesta della Procura fiscale, ha però chiesto per la sua assistita l’assoluzione nel merito, ritenendo già dimostrata allo stato degli atti la sua estraneità all’accaduto.

L’avvocato Marco Martines, affiancato ieri dall’avvocato Pietro Menicucci, per il suo assistito, Lucchesi, ha sottolineato: “Avevamo una lunga lista di prove testimoniali, ma visto il decorso del termine non è stato possibile né provare la responsabilità, né l’innocenza. Pertanto ci rimettiamo alla decisione sulla prescrizione”.

Prescrizione che il giudice ha dichiarato per entrambi gli imputati.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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