L’Articolo 56 della Finanziaria riguardante i lavoratori frontalieri, continua a far discutere anche nella vicina Italia, suscitando clamore in entrambi gli schieramenti politici. Infatti dopo l’intervento dell’on. Pizzolante e del consigliere regionale Marco Lombardi, sponda Pdl, ieri Elisa Marchioni (Pd), insieme ad altri due colleghi, è tornata sulla questione. Due le azioni intraprese: un progetto di legge che prevede l’innalzamento della franchigia a 12mila Euro e un’interrogazione urgente al Governo Italiano.
«Non solo dal 2003 i
lavoratori italiani a San Marino si sono visti imporre una doppia
tassazione alleggerita solo da una franchigia già all’epoca
insufficiente – ricorda la deputata riminese – ora si è aggiunta una
tassa “etnica”, rivolta solo a loro del 9%, varata dal Governo
sammarinese. Per questo sto stilando un’interrogazione parlamentare
urgente per chiedere cosa intenda fare il Governo italiano a tutela di
così tante famiglie, che pagano una tassa solo perché italiani. Di
fronte a questo nuovo balzello, l’innalzamento della franchigia è
inderogabile».
«E’ fuori di dubbio
ormai che sulla pelle di oltre 6 mila famiglie si sta giocando ad un
braccio di ferro tra i due governi che danneggia tutti, lavoratori,
imprenditori, società, e non fa onore a nessuno di coloro che stanno
governando. Credo che punte più gravi nei rapporti bilaterali – dice la
deputata – si siano avuto solo nel 1949, quando l’Italia bloccò, di
fatto, i confini sammarinesi, o nel 1957. All’epoca i dei governi
avevano la scusa della Guerra fredda, ma oggi?»
Il testo di legge è
di una semplicità disarmante: chiede di innalzare il tetto della
franchigia dagli attuali 8mila euro a 12 mila. Naturalmente prevedendo
le opportune coperture finanziarie. Potremmo valutare anche previdenza e
possibilità della scelta del servizio sanitario».
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