La Repubblica di San Marino, chiusa amaramente la vicenda dello scudo
fiscale, guarda con interesse cosa sta combinando la Svizzera in materia di tassazione dei capitali esteri.
Dopo la firma degli stupefacenti accordi firmata da Berna con Berlino
e Londra, non ne è seguito uno analogo con la Francia e nemmeno con l’Italia, nonostante la prospettiva di un compenso immediato eccezionale.
Adesso sul fronte svizzero sta emergendo una – già messa in conto? – difficoltà da parte della Unione Europea: Semeta:
‘Con Berna negozia meglio l’Ue’. Corriere della Sera, Ivo Caizzi
Però c’è anche una reazione all’interno della Germania che forse non era stata prevista e che potrebbe addirittura minacciare la ratifica dell’accordo. Se ne occupa Tancredi Sequi di Italia Oggi: Bagarre sull’accordo fiscale tra Svizzera e Germania. Per far fronte alle feroci critiche sollevate dai Lander, il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha fatto sapere di essere pronto a rinegoziare i termini dell’intesa con Berna. Aumentando il numero dei possibili casi di assistenza amministrativa allargata, che l’intesa sottoscritta a Berna in agosto limita nei primi due anni a 999. Un gruppo di lavoro cui partecipano oltre al ministero delle finanze, i Lander di Baviera, Sassonia, Renania-Palatinato e Renania settentrionale-Vestfalia, dovrebbe appianare la vertenza entro gennaio 2012. Per entrare in vigore il trattato deve superare lo scoglio del sia del Bundestag sia del Bundesrat, dove il governo non ha la maggioranza. Diversa la posizione della Svizzera secondo cui ‘non vi è necessità di rinegoziare l’accordo fiscale con la Germania, attualmente in fase di ratifica’.