Semeta: ‘Con Berna negozia meglio l’Ue’. Corriere della Sera, Ivo Caizzi

Semeta: ‘Con Berna negozia meglio l’Ue’. Corriere della Sera, Ivo Caizzi

Corriere della Sera Economia

 Offshore – Semeta: “Con Berna negozia meglio l’Ue” I rischi degli accordi fiscali bilaterali

Ivo Caizzi

Le pressanti esigenze di cassa dello Stato italiano stanno allargando il consenso politico sulla proposta della Svizzera di monetizzare la possibilità di poter continuare a nascondere dietro il segreto bancario elvetico i capitali esportati illegalmente dagli evasori fiscali italiani. Ma dalla Commissione europea arriva un invito alla riflessione ai Paesi membri che stanno considerando di concludere accordi del genere sulla tassazione dei capitali nascosti dai loro connazionali nelle banche elvetiche, simili a quelli già annunciati dalla Germania e dal Regno Unito. Il commissario Ue per la Fiscalità, il lituano Algirdas Semeta, sta anche per concludere una specifica indagine sulla compatibilità con la normativa comunitaria di questi due patti, proposti dal governo di Berna a Berlino e Londra per difendere il segreto bancario elvetico e, di fatto, anche per dividere il fronte dei Paesi Ue con l’offerta di somme molto consistenti agli Stati più grandi e influenti. «Capisco che i Paesi membri siano interessati a trovare soluzioni per consolidare i loro bilanci — ha dichiarato al Corriere Semeta —. Concludere accordi bilaterali, in modo da poter tassare gli introiti dei risparmi occultati, può apparire mol- Z to attraente. Tuttavia le competenze dell’Ue e degli Stati membri in questa area devono essere rispettate. Se altri Indagini Algirdas Paesi dovessero iniziare la Semeta, commissario trattativa con la Svizzera, Ue alla Fiscalità raccomanderei energicamente di lasciare fuori dalla negoziazione argomenti già coperti dalla legislazione comunitaria e, soprattutto, l’accordo Eu-Svizzera sulla tassazione del risparmio». Semeta, sulla regolarità degli accordi conclusi da Germania e Regno Unito, che garantiscono il mantenimento dell’anonimato per gli evasori tedeschi e britannici, si limita a dire che «la Commissione è nella fase finale della sua analisi e la nostra posizione sarà formalizzata molto presto». A Bruxelles sono consci dell’interesse del governo di Berna (e della lobby delle banche elvetiche) di contrastare la riforma in corso della direttiva Ue sulla tassazione del risparmio dei non residenti, che potrebbe allontanare dagli istituti di credito svizzeri gli evasori fiscali dei 27 Paesi Ue in caso di effettivo potenziamento. «Solo un approccio coordinato verso i Paesi Terzi consentirà agli Stati membri, grandi e piccoli, di competere ad armi pari nella tassazione del risparmio — afferma Semeta —. Per questo è essenziale che concludiamo un accordo all’unanimità sulla revisione della direttiva sulla tassazione del risparmio e sul mandato a negoziare accordi fiscali con la Svizzera per conto dell’intera Ue».     

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