San Marino. I Cultori per l’Ambiente chiedono una maggiore attenzione nella gestione dell’acqua

San Marino. I Cultori per l’Ambiente chiedono una maggiore attenzione nella gestione dell’acqua

Nuovo messaggio di “I Cultori per l’Ambiente”, il gruppo di lavoro del Partito socialista di San Marino.

“Nella presa in esame dello scenario attuale rappresentato dalle varie correnti di partito, il pensiero ci riporta su un sentiero del nostro territorio riguardo all’opera compiuta dagli uomini sammarinesi e nel percorso verso una migliore condizione di vita intesa come stato salutistico, di soddisfacimento di una serie di bisogni tra cui in particolare quelli primari.

Ancora una volta, il tema dell’acqua viene alla ribalta, ponendo una serie di riflessioni e considerazione alle quali noi, i Cultori per l’Ambiente, già da tempo, sottolineiamo le varie criticità evidenti oggi e rese emergenti a seguito della incuria e della superficialità con cui non si è posta particolare attenzione nel periodo del così detto sviluppo economico.

Da ciò si constatano delle inadempienze o meglio delle incapacità della politica dei governi susseguitesi, di porre dei punti fermi e precisi per quanto riguarda la conservazione, tutela, gestione e monitoraggio del territorio con la consultazione costante dei cittadini sullo stato di fatto mutevole delle condizioni ambientali in cui vive la cittadinanza e tutto il contesto ambientale in generale della Repubblica di San Marino e i territori limitrofi.

Il recente dibattito svoltosi e conclusosi da pochi giorni nel Giardini dei Liburni in Città, luogo con maestosi alberi accompagnati da un dolce scrosciare degli zampillii della fontana con la sfera di pietra, ha posto in evidenza una serie di questioni che, a nostro avviso, non centrano la vera e fondamentale esigenza, oggi emergenza nella Antica Terra della Libertà della Repubblica di San Marino, cioè determinare da subito una pianificazione sistemica di ogni parte del territorio con una mappatura precisa sullo stato di fatto dal punto di osservazione dell’acqua, della intera vegetazione, delle linee di collegamento dei percorsi urbani, periurbani, rurali, agresti, del sottobosco e boschivi definibili come i sentieri umani della Repubblica e delle visuali prospettiche di interesse paesaggistico.

Quello che non condividiamo, dalla esposizione e dai racconti presentati dai relatori, riguarda ciò che oggi viene rappresentato e proposto come senso di colpa, di una visione apocalittica, peraltro a tempi postumi presunti, piuttosto che di una ridefinizione di una revisione con più attenzione, metodo e determinazione nel riconsiderare tutto ciò che facciamo, in che modo ci adoperiamo, costruiamo e produciamo, in pratica come viviamo, senza incutere paure o atti di ‘mea culpa’ su ogni fronte, fomentando sensi di colpa, incertezza e tensione che sanno più di atto di manipolazione di massa e di sottomissione a un regime di monopolio ambientalista.

Oramai è evidente che il nostro atteggiamento e, di conseguenza, il nostro comportamento sono in funzione di come veniamo indotti e veicolati dalla struttura socio-economica precedente, quella in atto peraltro, già in corso d’opera.

Appunto, già in corso d’opera, per cui occorre una variante al sistema, non un capovolgimento e questo è possibile unicamente attraverso l’attuazione di una serie di passaggi graduali, reversibili e riconducibili sempre allo Stato da cui si proviene, dettati da una programmazione condivisa della gestione delle politiche del territorio a prescindere dalle smanie e capricci di molti partiti.

Questo è ciò che noi desideriamo svolgere all’interno della comunità sammarinese ponendoci come ruolo di revisione, elaborazione e cooperazione con tutte le parti sociali e i cittadini, anche di coloro che vivono la base sociale attiva a volte non espressa, ma pur sempre presente, viva e operosa per la cosa giusta e per il bene comune.

Vi attendiamo a braccia aperte per un bel convivio! Più siamo, prima facciamo!”.

“I Cultori per l’Ambiente”, gruppo di lavoro del Partito socialista

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