San Marino. Il giudizio di Osla sul decreto lavoro: “Non soddisfa completamente le aspettative delle piccole e medie imprese”

San Marino. Il giudizio di Osla sul decreto lavoro: “Non soddisfa completamente le aspettative delle piccole e medie imprese”

Ecco il giudizio dell’Organizzazione sammarinese degli imprenditori sul nuovo decreto delegato recentemente emesso a San Marino relativo a tempo determinato, lavoro interinale e distacchi.

“L’Organizzazione sammarinese degli imprenditori desidera esprimere la propria posizione in merito al nuovo decreto delegato recentemente emesso a San Marino relativo a tempo determinato, lavoro interinale e distacchi.

Sebbene contenga elementi di positività, non soddisfa completamente le aspettative delle piccole e medie imprese.

Il decreto introduce modifiche significative riguardanti il tempo determinato, il lavoro interinale e i distacchi, aspetti che rivestono, o potrebbero rivestire, un ruolo cruciale nel tessuto economico del Paese.

Tuttavia, la disciplina riguardante il tempo determinato, non sembra presentare miglioramenti di rilievo rispetto alla normativa attualmente in vigore.

Un esempio lampante è rappresentato dal fatto che il diritto di precedenza è rimasto invariato.
Questo costituisce una nota di dissonanza, poiché in altri Paesi europei, ad esempio in Italia, non esiste un diritto di precedenza per i contratti a tempo determinato, il che rende la nuova disciplina meno favorevole per la flessibilità operativa delle imprese.

La decisione di estendere la durata massima dei contratti a tempo determinato a 24 mesi è un passo verso una maggiore flessibilità, ma è accompagnata da extra costi a carico delle imprese e peggioramenti nel diritto di precedenza.

Inoltre, preoccupante è l’introduzione di un extra costo, sebbene deducibile in caso di stabilizzazione a tempo indeterminato, per il periodo dai 12 ai 18 mesi di contratto a tempo determinato.
Questa modifica rappresenta un cambiamento sostanziale rispetto alla situazione attuale, in cui tale periodo è privo di costi aggiuntivi.
In un momento di piena occupazione non ravvisiamo alcuna necessità di aggravare per il datore di lavoro il costo dei contratti a tempo determinato.

A confronto con la normativa italiana, questa appare più favorevole in molti aspetti.
La maggiore flessibilità garantita dalla normativa italiana nei contratti a tempo determinato rappresenta un vantaggio competitivo che dovrebbe essere preservato per il settore imprenditoriale sammarinese.
Inoltre, in vista del percorso di associazione all’Unione europea, ci aspettavamo passi avanti significativi rispetto alla situazione attuale, al fine di sostenere la competitività del nostro settore economico.

Pur comprendendo la complessità di questo processo, riteniamo che sia essenziale garantire che le modifiche normative siano in linea con le migliori pratiche europee, favorendo così una maggiore integrazione e competitività a livello internazionale così da attrarre nuovi investimenti.

Anche il lavoro interinale, sebbene rivisto, sembra destinato a rimanere in gran parte inapplicato, non contribuendo pienamente all’obiettivo di promuovere una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro.

In altre parole, non ravvisiamo nel decreto i passi avanti che le piccole medie imprese si sarebbero attese, specialmente con riguardo al lavoro a tempo determinato.

Osla auspica quindi in una revisione sostanziale delle disposizioni contenute nel decreto da qui alla ratifica; diversamente si tratterebbe di un’ulteriore occasione mancata per modernizzare e internazionalizzare il nostro sistema Paese già ampiamente obsoleto rispetto alle moderne normative europee.

Ricordiamo che la regolamentazione del mercato del lavoro non solo impatta sul tessuto economico esistente, ma è anche uno dei primari fattori presi in considerazione da investitori esteri.

Se vogliamo che il nostro Paese si apra al mercato europeo e attragga nuovi investitori qualificati per rilanciare la crescita economica dobbiamo rendere il Paese attrattivo e competitivo anche sul lato della disciplina del lavoro.

Non è ovviamente un invito alla precarizzazione del lavoro, considerando che qualunque imprenditore non ha alcun vantaggio a lasciarsi scappare le risorse qualificati e valide e non sono certo le norme eccessivamente protezionistiche a rilanciare l’economia di un paese e a creare ulteriori posti di lavoro.

Osla rimane aperta al dialogo costruttivo e alla collaborazione con le parti interessate. Siamo fermamente convinti che si possa giungere a soluzioni equilibrate che rispondano alle necessità delle imprese e dei lavoratori.

Ribadiamo con determinazione che non possiamo accettare condizioni meno favorevoli rispetto a quelle attuali, specialmente alla luce delle recenti modifiche alla disciplina italiana e del percorso di associazione all’Unione europea”.

Organizzazione sammarinese degli imprenditori

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