Affrontati i temi centrali relativi alle sfide globali.
“Nella giornata di ieri – si legge in una nota della Segreteria di Stato agli Affari Esteri – l’Ambasciatore sammarinese presso le Nazioni Unite a New York, Damiano Beleffi, a nome e per conto del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, è intervenuto al Palazzo di Vetro, dando lettura dell’ampio e articolato discorso dello stesso Segretario di Stato.
Forte è stato l’appello alla comunità internazionale a raddoppiare gli sforzi, per riuscire a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, previsti nell’Agenda 2030, considerato l’attuale lento incedere nel perseguirli.
“Siamo preoccupati dalle molteplici crisi interconnesse, che stanno spingendo il nostro Mondo sull’orlo del baratro, soprattutto i Paesi in via di sviluppo – ha pronunciato l’Ambasciatore Beleffi-. Le crisi del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento, delle migrazioni e degli sfollamenti forzati, la crisi del costo della vita, le crisi idrica, alimentare, finanziaria ed energetica, minacciano il nostro pianeta e le persone e fanno deragliare i progressi verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”.
Ribadito l’impegno convinto della Repubblica in favore del multilateralismo, con al centro le Nazioni Unite, e in particolare nell’ambito dell’Assemblea Generale, per la sua natura profondamente democratica, la partecipazione universale e l’indiscussa legittimità istituzionale.
“Dobbiamo rivitalizzare le Nazioni Unite rinvigorendo il multilateralismo, se vogliamo perseguire soluzioni credibili alle sfide globali. – ha proseguito il diplomatico sammarinese-. Il multilateralismo deve garantire effettivamente la pace come bene pubblico globale. Le riforme devono rimanere al centro delle nostre azioni, perché sono cruciali per la futura stabilità mondiale e per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”.
Toccati i temi centrali relativi alle sfide globali, che vanno dai conflitti in corso alla crisi alimentare e nutrizionale senza precedenti, all’elevato numero di gravi violazioni contro i bambini, anche in rapporto al reclutamento e all’uso dei bambini soldato. Altresì al centro dell’intervento l’emergenza climatica, che sta causando sofferenze alle comunità più vulnerabili, in particolare ai piccoli Stati insulari in via di sviluppo, ai Paesi meno sviluppati e a quelli colpiti da conflitti”.