San Marino. Intervento di Alessandro Mancini Legge di bilancio previsionale 2014

San Marino. Intervento di Alessandro Mancini Legge di bilancio previsionale 2014

Eccellenze, Colleghi Consiglieri,

Anche io desidero iniziare il mio intervento sulla legge di bilancio del prossimo anno, sottolineando fin da subito, il contesto in cui ci troviamo, la situazione di difficoltà dell’economia mondiale ed in particolare la crisi dell’economia europea, ma soprattutto ancora un volta non possiamo non sottolineare la difficile situazione dei rapporti con l’Italia, nonostante i passaggi legislativi che abbiamo fatto , e  la ratifica degli accordi fatta da entrambi i parlamenti, la permanenza nella black-list oggi purtroppo è ancora una realtà, e non posso non rilevare che da parte del Governo e dal responsabile della politica estera non ci sia stato un riferimento su questo tema, purtroppo essere ancora nel black lista della Repubblica Italiana  condiziona pesantemente la nostra economia,  e nel frattempo continuiamo a soffrire, le nostre aziende cercano di sopravvivere con sempre più difficoltà, ed i dati fotografati dalla relazione della commissione di controllo della finanza pubblica per l’esercizio 2012 lo certificano.

Senza dubbio il dato più preoccupante che fotografa la recessione della nostra economia è il dato sul PIL, dal ultimo trimestre del 2008, al 31 dicembre 2012 – la perdita è di ben 31 punti percentuali.

La chiusura di migliaia  di aziende circa i 1500 disoccupati  testimoniano questa pesante situazione.

Il debito pubblico di oltre 95 milioni di euro al 30 giugno è destinato a crescere, perché nonostante gli annunci fatti proprio un anno fa in occasione della discussione del bilancio 2013 sul obiettivo del pareggio di bilancio, abbiamo ascoltato proprio nella relazione del segretario Felici  che il disavanzo di amministrazione previsto per l’esercizio finanziario 2014 sarà di circa 16 milioni, 16 milioni che dovranno sommarsi ai 95.

Potremmo analizzare altri dati, ma credo che questi siano sufficienti, per poter capire il livello di difficoltà , ed i colleghi che mi hanno preceduto, hanno fin da subito criticato l’impostazione di questa legge di bilancio, una critica che anche io non posso non fare, perché credo che viste le difficoltà del nostro sistema economico, il disequilibrio dei conti pubblici, la diminuzione delle entrate, la filosofia della legge di bilancio doveva essere diversa.

Dico questo, perché con questa impostazione, e con la recente legge tributaria appena approvata, si cerca di perseguire il contenimento del disavanzo, con l’aumento del carico fiscale, con provvedimenti che avranno un impatto diretto nelle tasche dei cittadini, un minore potere d’ acquisto, quindi si cerca di combattere le recessione con provvedimenti che non faranno altro che aumentare la recessione economica.

Manca un vero progetto di crescita e di sviluppo di paese, un progetto che parta dall’analisi della situazione e delle prospettive che la nostra Repubblica avrà, anche in funzione di quando saranno ripristinati i rapporti con la Repubblica Italiana.

Ma soprattutto è mancato il confronto.

Quel confronto annunciato proprio dal Segretario Felici lo scorso  anno in occasione del insediamento del governo, che doveva coinvolgere tutte le forze politiche, i sindacati, le categorie economiche , sui temi fondamentali come la riforma tributaria, la revisione della spesa ed in particolar modo le politiche dello sviluppo, confronto che non c’è stato perche nonostante i diversi incontri in particolare del tavolo dello sviluppo, nessuna proposta presentata è stata accolta.

Questo non è un momento qualunque dove il governo di turno si prende la responsabilità di quello che fa e poi i cittadini gli daranno o no la fiducia, non possiamo permetterci di sbagliare, non possiamo permetterci di perdere altro tempo, ecco perché sostengo che l’attuale fase politica a partire da questa occasione deve essere il più largamente partecipata e le scelte condivise il più possibile.

La situazione impone di concentrare tutta la correzione dei conti sulla spesa anche perché  non si possono più godere i benefici di una consistente riserva di liquidità.

Come si vede la situazione è abbastanza tragica.

La liquidità dello Stato è ridotta al lumicino e quindi ulteriori deficit non potrebbero essere assorbiti se non col ricorso a qualche finanziatore esterno.

Stante la situazione, però, questi finanziamenti non farebbero altro che foraggiare una spesa che è sostanzialmente rigida e su cui, in questi anni, non si è intervenuti granché.

Il progetto di legge sul bilancio è stato riportato al vecchio carrozzone pseudo programmatico dove confluiscono elaborati di bilancio, procedure, deroghe, decreti, direttive politiche, impegni legislativi, riorganizzazione di servizi,  modifiche di leggi, spezzoni programmatici, disposizioni sul pubblico impiego, riorganizzazioni di compensi, ecc.,  ecc.

Purtroppo siamo ritornati alla vecchia impostazione di legge “omnibus”, impostazione che non condivido assolutamente tra l’altro è doveroso ricordare che proprio questa maggioranza appena un anno fa, dichiarò  ufficialmente l’archiviazione di questo tipo di approccio.

Il testo presentato in prima lettura, cui ancora non conosciamo gli emendamenti della maggioranza che verranno presentati , è un testo estremamente debole di fronte alla situazione economica e sociale in cui si trova il Paese è carente sul lato dello sviluppo economico, non da indirizzi per mettere in campo politiche incentivanti,  per attirare nuovi progetti imprenditoriali,  non ci sono strumenti per finanziare la realizzazione di progetti legati allo sviluppo tramite il reperimento di apposite risorse, a parte l il consueto Parco Tecnologico , non c’è nulla, è la dimostrazione è il taglio di circa del 14% circa delle spese in conto capitale.

Ridurre la spesa corrente, con interventi lineari sugli stipendi è quanto di più facile si può mettere in campo, di fatto la strada presa da questo Governo con l’aumento delle aliquote a carico dei dipendenti nella recente riforma tributaria è questa.

L’ultima riflessione è sul tema dei prepensionamenti, proporre di ridurre la spesa per il personale della pubblica amministrazione, con il ricorso a pensionamenti anticipati  tra l’altro senza nessun disincentivo, mi vede assolutamente contrario per due ragioni :Primo significa fare una manovra finanziaria riducendo si il capitolo di uscita nel bilancio ma contemporaneamente appesantire  il fondo pensioni .

Secondo e questa è una domanda che mi pongo, anzi che vi pongo, come verranno rimpiazzate quelle risorse umane che immagino in alcuni settori indispensabili ?  

Sarà la volta buona che si affronterà il problema con la mobilità interna, con percorsi di formazione, oppure l’ennesimo strumento si aprirà nuovamente la stagione del clientelismo ?.

Concludo eccellenze,

rilevando con piacere che il Capogruppo della Democrazia Cristiana ha ricordato all’aula un mio intervento di qualche mese fa, sulle differenze tra il mondo  del 27 e quello del 10, ovvero tra il mondo pubblico ed il mondo privato. Mi fa piacere che questo tema per me di vitale importanza, della necessità di riavvicinare questi mondi, sia importante anche per il capogruppo mazza, però devo rilevare che con questa impostazione a mio pare siamo ancora lontani.

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