San Marino. Inchiesta Varano, parla Gilberto Ghiotti: “Finalmente un Giudice si è pronunciato rendendo nulli tutti i capi di imputazione a nostro carico”

San Marino. Inchiesta Varano, parla Gilberto Ghiotti: “Finalmente un Giudice si è pronunciato rendendo nulli tutti i capi di imputazione a nostro carico”

L’inchiesta Varano che ha messo in ginocchio San Marino è stata annullata.

GIAN MARIA FUIANO. Mesi di carcere, famiglie distrutte dal dolore, perdite per più di 1 miliardo e cinquecento milioni di euro per il più importante istituto bancario sammarinese che solo l’intervento dello Stato ha potuto salvare generando un debito pubblico per la Repubblica superiore al Pil, questi i risultati di un’inchiesta, fatta dal Pm Di Vizio di Forlì giudicata dalla corte di Primo Grado, dopo 13 anni, assolutamente sbagliata, con capi di imputazione inconsistenti ed evanescenti e i riferimenti di legge errati.

Ieri la lettura del provvedimento che indica come le 500 pagine prodotte dal Pubblico Ministero per giustificare gli arresti dei vertici di Cassa di Risparmio e del Gruppo Delta, non rappresentano materia sufficiente per giustificare un processo a carico di quelle stesse persone. Il Giudice di Primo Grado quindi ha deciso di rimettere nelle mani della Procura il caso affinché tutta l’indagine possa essere riavviata da capo, non tenendo conto di quanto fatto da Di Vizio. In termini giuridici si tratta di ‘nullità’ dei capi di imputazione che però non ha determinato l’archiviazione del procedimento, ma solo il rinvio al nuovo Pm.

Gilberto Ghiotti, all’epoca dei fatti, Presidente di Cassa di Risparmio, è da un lato contento che finalmente le eccezioni presentate in difesa siano state ascoltate, dall’altro sconcertato per una vicenda che gli ha cambiato la vita.

Già la prima Corte (era il 2019) che aveva ascoltato le testimonianze della Guardia di Finanza, poteva rendersi conto dell’inconsistenza delle accuse rivolteci. Le dichiarazioni degli agenti andavano a nostro favore, ma le udienze già programmate non si svolsero”. “Finalmente – afferma Ghiotti – un Giudice si è pronunciato rendendo nulli tutti i capi di imputazione a nostro carico”. La decisione del magistrato lascia però tutti nell’incertezza, poiché se avesse archiviato il fascicolo coloro che sono stati danneggiati dall’inchiesta avrebbero potuto rivalersi, invece rinviandolo al nuovo Pm riapre una fase di sospensiva in cui non è possibile, almeno da parte degli imputati, rivalersi. Dice Gilberto Ghiotti: “Nonostante questa soluzione intermedia adottata dal Giudice, risulta chiaro che sarà difficile per il nuovo Pm aprire un’istruttoria così complessa, che riguarda anche il diritto internazionale, e con tutta probabilità la partita deve essere considerata chiusa”.

Ma, gli chiediamo – quindi non potrete essere risarciti per il danno subito?”. “Purtroppo per rivalersi giuridicamente sarà necessario attendere gli esiti della nuova istruttoria e prevedo che sarà difficile possa concludersi con una riformulazione. I capi di imputazione sono inconsistenti e non rispondono ai dettami previsti dalle norme citate”. Insomma una ‘montatura’ diciamo noi che ha generato il più grave danno che la storia della Rpubblica di San Marino ricordi.

Ma – gli chiediamo – come è possibile che si sia generato tutto questo?”. “Cassa di Risparmio nell’investimento su Delta ha sempre agito alla luce del sole e in stretta sinergia con Banca d’Italia, che era informata di tutto quanto si stava facendo. Fu nel dicembre del 2008 la stessa Corte di Cassazione che si pronunciò a nostro favore in questi termini. Sapete cosa mi disse un poliziotto mentre mi arrestava? Quella sentenza ha giocato a vostro sfavore. Mi sono chiesto perché, dato che invece diceva proprio il contrario. La risposta arrivò da un secondo poliziotto che disse: “Chissà come l’avete ottenuta quella sentenza!”. Insomma l’accanimento della Procura manifestava già tutta la sua parzialità”.

Come si spiega questo accanimento? – gli chiediamo”. “In Italia si era ormai accesa l’offensiva nei confronti di San Marino. La mancata firma dell’accordo sullo scambio di informazioni della fine del 2005 e l’operatività di altri istituti bancari sammarinesi che agivano senza regole definite sul mercato italiano, doveva essere fermata, colpendo al cuore la Repubblica attraverso la sua principale banca”.

L’obiettivo era chiaro, ma continuiamo a chiedere a Gilberto Ghiotti: “Siete però stati lasciati soli e nessuno da San Marino è venuto in Vostra difesa e in difesa della Cassa di Risparmio?”.Non solo siamo stati lasciati soli, ma chi doveva difendere gli interessi della Repubblica ha agito in modo contrario fino al punto di costringere Cassa a pagare l’intera somma di quanto chiesto da Sopaf per la sua partecipazione in Delta, (70 milioni di euro, ndr) quando quella partecipazione non valeva quella cifra e i soldi sono andati a finire nelle tasche dei Magnoni”.

Ma questa è un’altra storia di cui magari parleremo domani, per capire chi ha realmente intascato quei soldi, per quale motivo e se una parte sono addirittura rimasti a San Marino.

 

Articolo tratto da La Serenissima, pubblicato integralmente dopo le 21

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