San Marino. La Serenissima a lutto esce con pagine nere. “E’ morta la democrazia”

San Marino. La Serenissima a lutto esce con pagine nere.  “E’ morta la democrazia”

Non si contano più, ormai, le azioni giudiziarie intentate da inizio legislatura dal governo e dai suoi membri, e portate avanti dal tribunale, nei confronti di giornali, giornalisti e anche singoli cittadini che esprimono la propria opinione critica. Sono diverse le delibere con le quali il Congresso di Stato ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di sporgere denuncia nei confronti di giornali e di costituirsi parte civile contro giornalisti e mezzi di informazione. Colpiti da denuncia, sempre da parte di soggetti istituzionali, anche diversi cittadini che hanno espresso le proprie critiche su facebook.

Una così sistematica e mirata azione di attacco e soppressione della libera manifestazione del pensiero non si era mai registrata come in questa legislatura. Azione che genera un clima di timore nell’esprimere liberamente la propria opinione, diritto fondamentale di tutti i cittadini, e che si pone alla base delle democrazie che vogliano dirsi tali.

Tanto più, si rileva dai fatti, come le azioni giudiziarie vengono indirizzate solo verso taluni e non verso altri nelle medesime, se non più problematiche, condizioni.

Quanto accaduto, dunque, è grave, soprattutto perché è l’ennesima vessazione del potere verso chi esprime dissenso. La Serenissima, nell’edizione di ieri è quindi uscita con pagine nere a lutto e il titolo “E’ morta la democrazia”.

Tutto scaturisce da un esposto presentato dal Segretario di Stato Roberto Ciavatta che ha innescato un procedimento penale nel quale sono stati chiamati a rispondere, per esercizio abusivo della professione, tutti coloro che in un determinato periodo hanno scritto e firmato interventi sul giornale. Anche privati cittadini, professionisti, persone che semplicemente hanno inviato le proprie opinioni al giornale e sono stati pubblicati.

Così, si legge nella comunicazioni giudiziaria, “in seguito all’esposto presentato dal Segretario di Stato Roberto Ciavatta”, è stato aperto un fascicolo e “considerato che dall’esposto e dalle indagini svolte sembrerebbe che gli au- tori degli articoli pubblicati sul giornale “La Serenissima” non siano abilitati alla professione di giornalista”, il Commissario della legge Roberto Battaglino, ha messo sotto inchiesta per “esercizio abusivo della professione” otto persone che hanno firmato articoli su “La Serenissima”. Tra queste anche privati cittadini o professionisti che hanno inteso inviare al giornale articoli di commento di critica o esprimere il proprio pensiero. Una azione che sortisce un “effetto intimidatorio capace di ledere il rapporto dei cittadini- lettori con i mezzi di informazione”, scrive la Consulta per l’Informazione in una nota diramata nel pomeriggio di ieri.

Il Segretario di Stato all’informazione Teodoro Lonfernini, dal canto suo, nella conferenza stampa del Congresso di Stato, fa un riferimento piuttosto generico alla vicenda e, replicando a “La Serenissima” ha affermato: “La democrazia non è morta, anzi è molto viva. Ma tutti ne devono interpretare le logiche. Invito non solo a correggere il tiro, i modi e toni, ma soprattutto a rispettare ogni forma delle regole democratiche e, attra- verso quelle, fare ogni forma di attività, anche giornalistica e informativa”.

Per la verità il Segretario svia il fulcro del problema che si è sollevato con questa azione: il rispetto e la tutela dei diritti fondamentali laddove dei cittadini che esprimono il loro pensiero vengono indagati per il solo fatto di avere inviato il loro contributo di idee, ancorché critiche verso chi governa, ad un giornale. Questa è la gravità estrema di quanto accaduto.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino, pubblicato integralmente dopo le 23

 

 

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy