L’Informazione: “A San Marino non c’è ancora una normativa specifica sulla detenzione di animali pericolosi”

L’Informazione: “A San Marino non c’è ancora una normativa specifica sulla detenzione di animali pericolosi”

Detenzione di animali pericolosi, a San Marino non c’è ancora una normativa specifica. La legge è in preparazione. Al momento si rispettano i protocolli internazionali per la tutela nell’ambito del commercio degli animali in via di estinzione, ma il caso del giovane morso dalla vipera della sabbia pone il problema delle norme

ANTONIO FABBRI – Detenzione di animali pericolosi, a San Marino ad oggi non esiste una legge specifica, anche se ci si sta lavorando e ed è da tempo sollecitata la necessità di una normativa la cui redazione in bozza sarebbe attesa a breve. L’auspicio dunque è che la normativa, con un iter celere, possa giungere all’approvazione approvazione e sia armonizzata con quella italiana ed europea.

Le normative in Italia e in Europa Va detto che il panorama normativo in ambito europeo è piuttosto variegato.

L’Italia, con una legge datata 1992 e successive modifiche, prevede il divieto tout court di detenzione di animali pericolosi . Questa la norma: “è vietato a chiunque detenere esemplari vivi di mammiferi e rettili di specie selvatica ed esemplari vivi di mammiferi e rettili provenienti da riproduzioni in cattività che costituiscano pericolo per la salute e per l’incolumità pubblica”. Nel divieto rientrano dunque anche animali feroci, come tigri o giaguari, e velenosi, come appunto determinate tipologie di serpenti. Dal divieto sono esentati circhi, mostre faunistiche, parchi nazionali dichiarati idonei, istituzioni scientifiche, centri di recupero di animali selvatici, zoo e acquari. La lista degli animali ritenuti pericolosi viene stilata dal ministero degli Interni di concerto con quello dell’Ambiente.

In Germania la legge prevede che si possano tenere anche in casa molti più tipi di animali di quanto non consenta la normativa italiana a condizione che gli esemplari siano di allevamento e che gli aspiranti proprietari seguano corsi appositi e controllati. L’elenco degli animali pericolosi, però, varia a seconda dei lander.

In Francia una legge più restrittiva entrerà in vigore proprio quest’anno e prevede il divieto di detenzione di animali selvatici ed esotici anche nei circhi.

In Svizzera la detenzione di animali selvatici, esotici e o pericolosi, è soggetta ad apposita autorizzazione che viene rilasciata previa frequentazione di specifico corso e di superamento di esame e di relative perizie. Il caso di cronaca del sammarinese 28enne morsicato da una vipera della sabbia, serpente velenoso di origine nordafricana, fornisce lo spunto per cercare di tracciare un quadro della situazione normativa e di fatto relativamente alla detenzione di animali a San Marino.

La situazione a San Marino Attualmente il Titano aderisce alla convenzione Cites (Convention on International Trade of Endangered Species – Convenzione internazionale sulle specie minacciate in estinzione), ovvero quella normativa internazionale che tutela la flora e la fauna selvatiche, in particolare le specie protette e in via di estinzione, mediante il controllo del loro commercio.

E’ dunque monitorato l’ingresso in territorio e, in caso di vendita da parte ad esempio di pet shop, l’uscita, di animali che possono essere di svariate tipologie: tartarughe, pesci, rettili, serpenti, solo per citarne alcuni. In sostanza il regolamento Cites funziona con un controllo incrociato. Se si vuole importare un animale è necessario che questo si sia in possesso di un certificato di importazione rilasciato dall’autorità del paese che riceve, certificato che si deve incrociare con quello di esportazione del paese che spedisce l’animale. Se non sono presenti e concordanti entrambi i certificati, l’importazione dell’animale non è consentita. Se questo è già uno strumento di controllo abbastanza efficace sugli animali di provenienza esotica che possano entrare in territorio, manca però ad oggi, si diceva, una normativa specifica sulla possibilità di detenzione di animali pericolosi, tanto a scopo divulgativo o di studio, quanto a scopo privato.

I casi di detenzione di questa tipologia di animali sono limitati, ma è altrettanto vero che, al di là del monitoraggio fatto attraverso la normativa Cites, un quadro preciso con una sorta di censimento degli animali selvatici e/o esotici o pericolosi detenuti, da privati e non, nel territorio della Repubblica non c’è.

“Non è possibile ad oggi stimare quanti animali esotici possano essere detenuti da privati a San Marino – ci spiega Sandro Casali del Centro Naturalistico Sammarinese – si sta lavorando alla normativa per chiarire anche questi aspetti, soprattutto circa la detenzione di animali pericolosi”.

Oltre alla necessità di conoscere quanti e quali tipologie di animali ci sono in territorio, infatti, è anche opportuno che chi li detiene sappia come trattarli, anche per evitare, o comunque limitare, il verificarsi di vicende come quella accaduta, che ha comunque comportato costi per la collettività.

Oltre a questo va tenuta in considerazione anche la potenziale pericolosità verso terzi che la detenzione di determinate tipologie di animali comporta.-

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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