San Marino. Attiva-Mente: “Legislatura tra le più deludenti in termini di attenzione e risposte per la disabilità”

San Marino. Attiva-Mente: “Legislatura tra le più deludenti in termini di attenzione e risposte per la disabilità”

“Continuiamo con pazienza il nostro lavoro di sensibilizzazione sperando che altri, e anche coloro che hanno responsabilità di monitoraggio sull’attuazione di determinate politiche, si facciano sentire per dare una mano nella costruzione di un argine minimo al dilagare inesorabile dell’indifferenza”.

A dirlo è Attiva-Mente, che in una nota evidenzia il fatto che “sempre più spesso persone con disabilità e le loro famiglie si rivolgono a noi per esprimere la loro sfiducia stanche delle promesse fasulle da qualunque origine politica esse provengano”.

Le persone con disabilità e le loro famiglie “sono ancora in attesa da marzo 2021 non solo delle promesse del governo, dopo che una serie di Istanze d’Arengo riguardanti la disabilità, erano state respinte, ma attendono ancora i provvedimenti conseguenti alle Istanze d’Arengo accolte, alcune delle quali, approvate addirittura con voto unanime”.

Attiva-Mente, inoltre, cita, “ancora una volta, l’incredibile episodio accaduto nel disinteresse pressoché collettivo, nella seduta del 26 settembre 2022 del Consiglio Grande e Generale: la bocciatura dell’Istanza d’Arengo che chiedeva di regolamentare e attuare il diritto all’autodeterminazione delle persone con disabilità”.

“Diritti Umani, ci rendiamo conto? Nel caso di specie, ci chiediamo che fine abbia fatto il Gruppo di Lavoro istituito come ripiego a fronte di quel clamoroso scivolone sulla Vita Indipendente – riporta il comunicato -. Non sappiamo se si sia già dissolto, quante volte si sia riunito, di cosa abbia discusso, e nemmeno se abbia mai riferito in sede parlamentare. Un atteggiamento che giudichiamo irrispettoso, per non dire irridente, verso le persone con disabilità non autosufficienti. Possiamo solo desumere per esperienza, quali possano essere stati i principali argomenti di discussione: di solito quando si parla di disabilità sono i costi e la carenza di risorse quelli che aiutano sempre l’amministrazione a sgombrare subito il campo da tutte le altre eventuali riflessioni”.

E ancora: “Come associazione, non possiamo far finta di nulla e non chiedere conto di taluni percorsi enfatizzati come impegni reali, e rivelatisi lastricati di sola aleatorietà. Auspichiamo che chi di dovere capisca che è ora di smettere di voltarsi dall’altra parte su temi come Vita Indipendente, e che l’assenza di risposte e soluzioni genera un rischio altissimo di isolamento nelle case e negli istituti, e di esclusione dalla vita pubblica per chi non ha risorse proprie”.

“Tuttavia, malgrado la legislatura che ormai si sta per concludere, si stia rivelando una tra le più deludenti in termini di attenzione e risposte per la disabilità, affrontiamo le problematiche in modo ottimistico e propositivo: oggi riportiamo un paio di contributi al fine di alimentare nell’opinione pubblica la conoscenza di certi argomenti”, sottolinea Attiva-Mente.

Il primo è lo stralcio di un articolo di Asya Bellia, giovane attivista di Enil Italia, già ospite sul Monte Titano. “L’articolo 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità stabilisce che l’assistenza di cui le persone disabili necessitano deve essere fornita in condizioni tali da rispettare sia la dignità della persona assistita, sia quella di chi la assiste. ‘Vita Indipendente significa fornire a tutte le persone con disabilità i mezzi necessari affinché siano in grado di esercitare il diritto alla libera scelta, avere il controllo della propria vita, e prendere tutte le decisioni relative alla stessa’. Questi mezzi sono innanzitutto monetari. I finanziamenti per l’assistenza personale devono essere forniti sulla base di criteri personalizzati e devono tenere conto delle norme sui diritti umani relativi a un lavoro dignitoso. Il finanziamento deve essere assegnato alla persona con disabilità che lo gestisce allo scopo di pagare qualsiasi assistenza di cui necessita. In altre parole, l’Assistente Personale riceve una retribuzione per l’assistenza che fornisce. L’assistenza personale […] è uno strumento per la vita indipendente. Il servizio è controllato dalla persona con disabilità. Le persone con disabilità hanno la possibilità di personalizzare il proprio servizio o sostegno, cioè, progettarlo e decidere da chi, come, quando, dove e in che modo viene effettuato. In altri termini, l’Assistente Personale è alle dipendenze della persona disabile che assiste”.

Il secondo sono le Linee Guida del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità sulla deistituzionalizzazione, recentemente tradotte anche in italiano: “Si tratta di un documento abbastanza corposo e interessante come tanti altri disponibili sul web, che spiega chiaramente l’orizzonte verso cui tende il mondo intero in materia di pieno rispetto dei Diritti che hanno a che fare con l’autodeterminazione e la libertà”.

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