San Marino. Lettera di alcuni dipendenti Carisp per la pubblicazione sulle vostre testate

San Marino. Lettera di alcuni dipendenti Carisp per la pubblicazione sulle vostre testate

Inviamo lettera di alcuni dipendenti Carisp per la pubblicazione sulle vostre testate

DEL TRIBUNALE, DELLA GIUSTIZIA E DEL MEDIOEVO. 

In un piccolo paese di 30.000 abitanti può una causa di lavoro collettiva che interessa direttamente ed indirettamente oltre 100 persone protrarsi per oltre sette anni e non essere ancora giunta al secondo grado di giudizio? Non è forse quantomeno scandaloso attendere anni ed anni per avere il giudizio di un magistrato in un paesino di 60 chilometri quadrati? La tendenza in campo giudiziario a San Marino è quella di replicare la stessa tempistica che si ha in un Tribunale di una grande città di milioni di abitanti del profondo sud Italia. 

La causa di lavoro in questione è quella che vede contrapposti la Cassa di Risparmio di San Marino ed i propri dipendenti aderenti al Fondo previdenziale ed assicurativo istituito nel lontano 1978 e disdetto improvvisamente ed unilateralmente nel 2006 dagli allora amministratori della banca.

Una causa di questa portata per numero di persone coinvolte, che tocca il reddito familiare di decine e decine di famiglie sammarinesi, giace da oltre tre anni, dopo il primo grado di giudizio, peraltro favorevole ai dipendenti, nel porto delle nebbie del Tribunale Unico. Se dunque una causa di lavoro collettiva di queste dimensioni, che per numeri di persone coinvolte, è la piu’ importante della Repubblica, si perde nella trascuratezza del Tribunale, come puo’ il singolo cittadino sperare di ottenere giustizia in tempi normali come in qualsiasi paese europeo? E’ d’obbligo chiedersi: ma le varie Segreterie di Stato che per anni si sono avvicendate alla Giustizia, anzichè mettere mano per rendere piu’ efficiente un regolamento di procedura giudiziaria medioevale, a cosa si sono dedicate? E il Dirigente del Tribunale di fronte ad inefficienze cosi’ palesi, che cosa fa? Un’amministrazione efficiente ed efficace della giustizia non è forse un volano economico per attrarre nuovi investimenti dei quali il paese ha oggi un disperato bisogno? E non rappresenta forse il primo biglietto da visita di un paese socialmente evoluto? Questi concetti abbiamo forse bisogno di sentirceli sentenziare da esperti internazionali iperpagati ? O ancora, per amministrare decentemente la giustizia in un paese di 30.000 anime, cioè l’equivalente di un piccolo paese di provincia, abbiamo bisogno di due Tribunali poiché uno non è in grado?

In attesa di risposta a queste domande che crediamo mai perverranno agli oltre cento interessati in causa, dopo anni, non rimane altro che ricorrere a Bruxelles, al Tribunale dei diritti dell’uomo, loro malgrado, poiché ciò rappresenta pur sempre un segno di sconfitta e rassegnazione di un paese intero che si meriterebbe ben altro a partire appunto dall’amministrazione della giustizia. 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy