San Marino. Libera chiede che il Congresso di Stato condivida con tutte le forze politiche le delibere che intende emanare

San Marino. Libera chiede che il Congresso di Stato condivida con tutte le forze politiche le delibere che intende emanare

Anche ai lettori più distratti non sarà sfuggito che il faro del governo uscente fosse quello, fin dal giugno dello scorso anno, di chiudere “in modo ordinato la legislatura” e che questo proposito sia tristemente naufragato.

Così scrive Libera, che aggiunge: “Gli accadimenti delle ultime settimane, l’elezione di una Reggenza di garanzia al di fuori della volontà della maggioranza (ad esclusione del PSD) e la conseguente presentazione delle dimissioni di 55 consiglieri, hanno dimostrato che la Democrazia Cristiana con i “suoi” 22 consiglieri non può controllare e condizionare le azioni che legittimamente i Partiti dell’opposizione sono in grado di mettere in campo.

Ora siamo, però, a Consiglio sciolto e ci si appresta ad affrontare una campagna elettorale lunga due mesi e mezzo con un Governo, in carica per l’ordinaria amministrazione, che ha dimostrato in questi ultimi 4 anni di non disdegnare affatto l’emissione di delibere molto generose in quanto a consulenze, collaborazioni, trasferte ecc. Quando la situazione debitoria dello Stato richiederebbe un atteggiamento molto più morigerato.

E sembra che anche in extremis, prima dell’entrata in vigore dell’ordinaria amministrazione, il Governo abbia omaggiato una categoria, molto cara a qualche Segretario di Stato, sempre a spese dello Stato e quindi di tutti noi.

Il decreto di scioglimento del Consiglio Grande e Generale è datata 20 marzo 2024 e il governo ha l’espresso divieto di emanare atti normativi dall’entrata in ordinaria amministrazione, e cioè da quella data. Eventuali decreti emessi successivamente sono da ritenersi illegali e per questo risultano nulli come viene espressamente stabilito dalla legge costituzionale 184/2005.

Vista questa particolare predisposizione alla generosità del Governo uscente e per garantire davvero una chiusura regolare della legislatura, riteniamo sia necessario, come già espresso anche in CGG, ripetere l’esperienza già collaudata alla fine della scorsa legislatura.

La condivisione, con tutte le forze politiche, delle delibere che il Congresso di Stato ha intenzione di emanare. Non sarebbe una novità. È già avvenuto, in tutta trasparenza e senza ritrosie da parte di chi in quel momento ricopriva il ruolo di amministratore, nel finale della scorsa legislatura, quando l’allora Segretario di Stato per gli Affari Interni ogni settimana apriva un confronto con i rappresentanti dei partiti di opposizione prima di stilare l’ordine del giorno del Congresso di Stato.

Chissà se dall’alto della loro sicumera, gli attuali governanti saranno disposti a tornare con i piedi per terra e con un po’ di umiltà, che sembra loro estranea, aprire questa fase di confronto e condivisione?”

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