San Marino. Libera: “Problemi giganteschi, Governo immobile”

San Marino. Libera: “Problemi giganteschi, Governo immobile”

“Lotta al carovita, piano casa, progetto energia e risorse idriche, sostegno alla piccola impresa e accordo di associazione con l’Unione Europea devono diventare un’opportunità per il nostro Paese in termini di sviluppo e di un rinnovato rapporto con i Paesi con i quali più Forti sono i legami di cooperazione”.

Come riferisce un comunicato stampa, sono questi i temi che Libera mette al centro della discussione politica, pungolando un Esecutivo immobile e più interessato alla propria campagna elettorale che alle reali prospettive economiche e sociali di San Marino.

Ricordiamo sempre che, mentre dilaga il clientelismo (sono più di 180 le nuove assunzioni nella PA), il nostro Paese dovrà pagare da qui al 2027 qualcosa come 80 milioni di soli interessi per il debito estero acceso da questo Governo.
Serve quindi individuare asset strategici solidi e di prospettiva, condivisi con chi ci guarda da fuori, che ci consentano di sviluppare la nostra economia e di conseguenza il gettito fiscale.

In quest’ottica è evidente come diventi centrale finalizzare il percorso di associazione con l’Unione Europea e in tale contesto, riorganizzare il nostro sistema bancario che viene da anni molto complicati, ma che risulta fondamentale in qualsiasi piano di rilancio.

Preoccupano quindi le parole dei responsabili dei controlli sulle attività bancarie, finanziarie e assicurative della Unione Europea, quelle del vice Presidente della Commissione, Schinas, in materia fiscale, ed ora quelle del Primo Ministro andorrano Xavier Espot che, lo scorso lunedì, ha espressamente considerato la possibilità di non firmare l’accordo proprio per la difficoltà di sciogliere i nodi del cosiddetto “Dossier banche” la cui prima bozza è stata consegnata anche al nostro Governo lo scorso 22 settembre in occasione dell’ultimo incontro negoziale. In particolare ci preoccupa il passaggio in cui il Primo Ministro lascia intendere come nel protocollo presentato dalla Commissione Europea sia prevista la possibilità per gli istituti bancari europei di operare nel nostro territorio ma non il contrario. Quindi ad oggi alle Banche sammarinesi e andorrane sarebbe preclusa l’attività in territorio europeo.

La situazione è difficile, ma attendiamo che il Governo riferisca, come da accordi, nelle Commissioni Esteri e Finanze e aggiorni tutte le forze politiche sulle problematiche che restano aperte in materia finanziaria e fiscale.

Libera ritiene fondamentale che San Marino sia integrata nel contesto europeo, che su questo tema sappia fare squadra come hanno fatto altri Paesi e che ritrovi un dialogo fattivo con l’Italia per progetti di sviluppo seri in materia energetica, digitale, dell’innovazione e del turismo. Rigettiamo per questo motivo tutti i progetti borderline che ci farebbero tornare ad essere visti come “Paese canaglia” e rallenterebbero nei fatti il rilancio dei settori strategici, come il comparto turistico e commerciale che va portato avanti con il supporto ed il contributo degli operatori del settore troppo bistrattati anche negli ultimi mesi”.

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