San Marino. Lo Stato piuttosto fallisce ma non riscuote 400 milioni di euro

San Marino. Lo Stato piuttosto fallisce ma non riscuote 400  milioni di euro

Nel corso della conferenza stampa di Nuova San Marino Augusto Casali (indipendente del Gruppo del Partito Socialista, opposizione) ha detto senza mezzi termini che il Paese, economicamente, sta per fallire. Anzi che è già fallito.

Giuseppe Maria Morganti, Segretario di Stato (Partito dei Socialisti e dei Democratici, maggioranza), ha detto. in Consiglio, che, economicamente, siamo alla “catastrofe“.

Ogni persona, fisica o giuridica, a rischio fallimento, per salvare il salvabile, per prima cosa cerca di  riscuotere da chi deve darle  dei soldi.

Lo Stato di San Marino, no. Ha da riscuotere oltre  quattrocento milioni di euro dagli  evasori monofase e dai furfanti delle banche (cui li ha erogati come moneta sonante o credito di imposta). Eppure non se ne cura.

Gli evasori della monofase (fu compilato un primo elenco) sono rintracciabili  in Repubblica o fuori dalla Repubblica, non essendo scaduti i termini né per la legislazione  sammarinese né per quella italiana.

I furfanti delle banche hanno adoperato e stanno adoperando i soldi dello Stato non per venire incontro a depositanti  poveri diavoli che hanno rischiato di perdere i loro risparmi, ma -ecco il punto -per chiudere i buchi di chi ha prelevato a man bassa in dette banche  e per sé e per gli amici degli amici, come va denunciando da anni Emilio Della Balda, ex Presidente di Banca Commerciale Sammarinese.

Banca Commerciale Sammarinese è  un caso emblematico. Ed è anche il caso   più conosciuto,  perché,  con la collaterale assistenza di Banca Centrale, vi ha  operato il gruppo criminale  al centro  della indagine Conto Mazzini.

I politici sono tutti indaffarati nel confezionare  liste e coalizioni  in vista delle elezioni. Si parla di condoni, di vendite di residenze, e di altri provvedimenti a favore dei diversamente onesti. Ancora  non è comparso un progetto per il recupero di quei quattrocento  milioni di euro che rimetterebbero in equilibrio  i conti dello Stato.
Eppure Giuseppe Maria Morganti dice che sono loro, i politici, a salvare  il Paese.

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