Caso Serenissima, “nell’indagine anche la mia defunta sorella Fausta Morganti. Vergogna!”

Caso Serenissima, “nell’indagine anche la mia defunta sorella Fausta Morganti. Vergogna!”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Caterina Morganti che interviene in merito all’indagine su La Serenissima e la libertà di espressione. 

Chi non conosce la Storia del Paese in cui si trova a ricoprire ruoli istituzionali, non può ricoprire quei ruoli.

Quando questa notte ho letto il fascicolo su cui dovrò basare la mia difesa (e così tutti gli altri) e ho scorso il nome di mia sorella Fausta Simona Morganti, ho avuto un moto di sdegno, se si può aggiunge ulteriore sdegno a ciò che sta accadendo. Mi sono chiesta: Ma chi può non sapere chi era Fausta? In politica dal 1978. Deputato alla Pubblica Istruzione e Cultura per quasi vent’anni che ha creato dal nulla l’Università di Stato di San Marino, ampliato l’offerta dei Licei prima limitati al solo Liceo Classico, implementato e creato TUTTE le istituzioni culturali di cui oggi il Paese usufruisce.

Chi operando sul Nostro territorio può non conoscerla al punto da inscriverla in una lista di persone da indagare per aver pubblicato sul quotidiano la Serenissima con l’accusa di svolgere la professione di giornalista in modo abusivo? Chi è questa gente che viene ad usurpare il nostro territorio senza conoscerne la storia ? Chi permette a queste persone di entrare nella nostra Repubblica? CHI?

Purtroppo Fausta non c’è più e non può più essere con noi a sostenere questa battaglia di diritto, lei che è stata per anni anche Segretario di Stato con delega alla Giustizia lei che rappresentava la Repubblica all’Osce? CHI è che la ha inscritta in quel fascicolo? VERGOGNA.

Continuerò a ripubblicare il suo ultimo post da politica militante, cittadina critica, quale era, appassionata del proprio Paese e capace come pochi di dargli nutrimento e speranza di futuro, Una grande risorsa per questo territorio forse la più grande degli ultimi 50 anni. Continuerò a pubblicare questo suo ultimo post finché questo abominio non cessi e si porgano pubbliche scuse da parte del Consiglio Grande e Generale e del Congresso di Stato ai cittadini vivi e defunti. Caterina Morganti (indagata)

di seguito il post pubblicato su la Serenissima lunedì 1 febbraio 2021 il giorno prima della morte della Nostra adorata Fausta. 

Chi non conosce la storia del proprio Paese non può governarlo. ‘Sto pensando che sarebbe bello godere di notizie come il centro europeo migrazione mediterraneo, di interviste come quelle di Gerardo Giovagnoli a Repubblica e non dover subire le delibere di un governo come quella sull’ospedale. Significherebbe che il Paese è ancora nostro e che possiamo partecipare alla costruzione di futuro, le delibere sulle risorse, naturalmente tutte nascoste, per il progetto nuovo ospedale ed altre simili, sono davvero avvilenti, ti devi accorgere che le persone che, pensavi avrebbero condiviso un certo senso dello Stato, la sua sovranità, possono contrabbandare peculiarità e servizi per puro scopo di efficienza. Caro segretario Ciavatta noi l’ISS vogliamo che sia pubblico e funzionante, e vogliamo sapere per quali ragioni qualche speculatore ,che ha messo da parte i soldi, prendendoli a tutti, in qualche studio professionale dedito al riciclaggio, incontrollabile socialmente e giudiziariamente se non addirittura politicamente, vuole portarci via anche questo, lei ha ricevuto una manciata di voti come del resto i suoi colleghi di governo non per sbaraccare, ma per meglio organizzare un servizio conquistato e che ora e a fondamento di equità sociale, non lo può svendere a nessuno. se non ci sono idee si può stare a casa, devo dire però che speravo che questo governo dalle facce pulite ,eredi di lotte ,ma forse solo di grida, sta fortemente deludendo con questi atteggiamenti da manager da strapazzo.

Fausta Simona Morganti, ex deputato alla Pubblica Istruzione e Cultura e Giustizia , delegato all’Ocse

Articolo riportato pochi giorni prima della sua morte sul quotidiano la Serenissima.

Articolo riportato su iniziativa di Caterina Morganti, dopo una breve e purtroppo ultima telefonata mentre era ricoverata all’Ospedale di Stato proprio quello Ospedale la cui funzione pubblica difendeva in quell’articolo”.

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