San Marino. Giulia Muratori (Libera): “Corpo elettorale e parità di genere: un’opportunità da cogliere”

San Marino. Giulia Muratori (Libera): “Corpo elettorale e parità di genere: un’opportunità da cogliere”

“La notizia dell’annuale aggiornamento delle liste elettorali, riportata da San Marino RTV il 29 gennaio, forse è rimasta quasi inosservata a causa della sua natura routinaria. Tuttavia, dietro questa procedura ordinaria si cela un dato elettorale che, confermato ormai da diversi anni, a me personalmente suscita un crescente senso di disturbo”.

Inizia in questo modo una riflessione di Giulia Muratori (Libera).

Attualmente, il Consiglio Grande e Generale vanta solo venti donne, costituendo solamente un terzo dell’Assemblea. Nel Governo, una sola donna in carica, giunta in seguito a un rimpasto, una sottorappresentanza femminile che persiste nonostante le quote rosa e gli sforzi della Commissione e dell’Authority per le Pari Opportunità. La strada verso una rappresentanza equa negli Organismi Istituzionali sembra ancora intricata e lunga. L’appello degli organismi internazionali per un impegno più incisivo in questo senso è costante. Probabilmente, la situazione non è molto diversa nei vertici del settore privato, nelle Associazioni di categoria e sindacali.

Ma perché continuare a parlare di discriminazione quando il corpo elettorale è composto da 20.909 donne e 17.780 uomini?

C’è qualcosa che non quadra. Storicamente, le discriminazioni si sono sempre perpetuate contro le minoranze, almeno nelle democrazie. In una democrazia, le decisioni sono prese dalla maggioranza più uno, senza eccezioni.

Se le disuguaglianze persistono, forse è il momento di guardare dentro di noi. Forse tra noi donne manca la solidarietà e la fiducia nelle nostre capacità. Dobbiamo riconoscere il valore della nostra volontà e preparazione. Se il corpo elettorale femminile non riconosce il proprio potenziale, se sottovaluta l’importanza della mutua solidarietà e fiducia, se preferisce un rappresentante uomo a una donna, se sceglie di astenersi piuttosto che contribuire al cambiamento, allora non possiamo più lamentarci delle poche opportunità, delle possibilità negate, delle porte chiuse davanti a incarichi di rilievo.

E allora, con le elezioni in vista, dobbiamo ricordare – noi donne! – che siamo la maggioranza del Paese. La solidarietà e la fiducia in noi stesse possono davvero cambiare le cose. È il momento di prendere coscienza della nostra forza, di non sprecare ulteriori occasioni di rinnovamento. Anche se in passato non credo ci sia stata una volontà consapevole di favorire il genere maschile, è ora che l’elettorato femminile si svegli, si scuota, alzi la testa e dimostri che la parità di genere è un diritto che noi stessevogliamo e reclamiamo con determinazione!”

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