Piergiorgio Piselli L’informazione di San Marino (10 agosto): Quasi tutto
in un corsivo
Con quel fare impiegatizio
avanza un nuovo doroteismo,
anche se quello vecchio non è
ancora morto.
Nei prossimi tempi sapremo chi
dei due è stato il migliore o il
peggiore.
Sinistra unita poteva svoltare a
sinistra, invece ha preferito intrupparsi
nell’indistinto mondo
del riformismo.
Un riformismo senza riforme.
I vari movimenti politici che
si dicono né di destra né di
sinistra, non sciolgono questa
ambiguità. Anche loro riproducono
un nuovo doroteismo:
votateci che poi decideremo
il da farsi.
E mentre siamo in
questo pantano, per le destre
lavorano in loro favore i piccoli
furti in casa, i migranti, il
terrorismo. Per la sinistra non
lavora nessuno. Dal mondo del
lavoro non arrivano segnali.
Esiste ancora in questo paese
una dinamica sociale?
Non credo. I sindacati svolgono
solo il ruolo di patronato
e questo lo fanno bene, ma
non basta.
L’informazione è
sempre più grigia e piatta, il
buon Romeo fa di tutto per
mantenerla.
L’onorevole Arlotti
vuole mettere sotto controllo il
meteo, così non avremo più le
stagioni. Sarà sempre estate,
ma il turismo di massa ormai
è un lontano ricordo.
Dalle
banche non abbiamo informazioni,
così non sappiamo come
stanno veramente le cose.
L’agricoltura, bene primario,
non dà reddito. Non c’è solo la
terza guerra mondiale a pezzettini,
anche il territorio qua
e là è un deserto a pezzettini.
Se questo stato di cose è vero,
e non solo un’invenzione di chi
scrive, si nota una mancanza:
la funzione che gli intellettuali
dovrebbero svolgere per essere
di stimolo a tutta la società.
Da questa situazione non si
esce con furbizie, né con un
moderno fare doroteo.
Il cardinale Martini diceva:
“Le chiese sono semivuote;
i conventi e i seminari pure;
anche la società civile è semivuota,
ma assieme possiamo
cercare di invertire questa
rotta”.