San Marino. Podeschi: “Inquinamento, lo Stato dovrebbe essere il primo a dare il buon esempio”

San Marino. Podeschi: “Inquinamento, lo Stato dovrebbe essere il primo a dare il buon esempio”

“Qualche giorno fa riflettevo su come sarà affronta la fase successiva l’emergenza sanitaria rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Era un tema al centrale nell’agenda politica globale nel 2019, messo in sordina nell’attuale fase pandemica. La sostenibilità ambientale sarà uno dei punti centrali per la ripartenza dell’economia per la Commissione Europea, per l’agenda del governo Draghi e per l’amministrazione USA Biden”.

L’ex Segretario di Stato Marco Podeschi interviene con alcune riflessioni sul tema dell’inquinamento ambientale. “Tradurre in atti concreti i principi, riconvertendo i settori sottoposti a evoluzione tecnologica, è una sfida a cui servono soluzioni innovative, investimenti unità di intenti fra stakeholder pubblici e privati.
A San Marino siamo bravi nelle dichiarazioni ma latitiamo nella pratica come dimostra la vicenda Beccari, il sito per il quale governo ha attivato le pratiche per le bonifica. Noto l’epilogo, sconosciuto il prologo: azienda con appalti con lo stato e con l’AASS in barba a tutte le norme a Murata ha creato una galleria degli orrori della mondezza in un luogo centrale a poche centinaia di metri in linea d’aria da un altro cadavere ambientale: FASEA. Tutti sapevano, nei capannoni si continuava con allegria a stivare. Il finale è sotto gli occhi di tutti e lo Stato pagherà.
E’ per questo che ho letto con interesse il Decreto Delegato n. 25 del 22 febbraio 2021 in cui il governo ha modificato il codice ambientale per incentivare alla corretta gestione dei rifiuti, operazione sensata visto quanto accaduto.
Leggendo l’articolato mi sono reso conto di come il perimetro dell’intervento legislativo è decisamente molto più ampio rispetto al titolo.
Deiezione degli animali, borse e stoviglie di plastica, emissioni sonore, Agenda 2030 sono sono argomenti trattati nei 30 articoli del decreto.
Curiosamente poi nell’articolo 24 si fa riferimento al piano regolatore generale, scaduto da decenni, oggetto misterioso per il governo nonostante l’imponente lavoro svolto dal team dell’architetto Stefano Boeri.
Emendare le modifiche al Codice Ambientale, emanato nel 2012 a seguito di una legge del 2009, usando ancora la forma del decreto che senso ha?
Atto lecito in termini giuridici, ma poco logico. Sarebbe stato a mio giudizio più lineare realizzare un corpo normativo unico, evoluto più semplice e leggibile per cittadini e imprese.
Si parte dalla contingenza del caso Beccari per realizzare un calderone in cui si riformano alcuni punti centrali del Codice Ambientale del 2012, non considerando che San Marino è una enclave dell’Unione Europea, istituzione a cui ci dobbiamo adattare a livello normativo, tecnologico, economico e ambientale.
L’elemento non è un dettaglio. Ci sono aziende di rilevanza nazionale con centinaia di dipendenti che esportano solo nell’Unione Europea. Con i competitor comunitari si confrontano sulle specifiche dei prodotti, norme ambientali e tecniche, energia.
San Marino non è un’isola in cui escono dal cilindro del governo escono soluzioni magiche. Il Decreto 22/02/21 n. 25 avrebbe meritato un confronto con la società e una forma normativa diversa.
Quale impatto ha il decreto sulle imprese visto che energia a parte si parla praticamente di tutto il resto come rifiuti, acque, emissioni sonore?
Ci sono poi le ricadute sul cittadino e sul settore turistico. L’articolo “Art. 28-bis Divieto di abbandono di rifiuti di piccole dimensioni” che riporto integralmente introduce alcune novità: “Al fine di limitare gli impatti negativi derivanti dalla dispersione incontrollata nell’ambiente e di preservare il decoro urbano, è vietato l’abbandono di rifiuti di piccole dimensioni, quali rifiuti di prodotti da fumo, scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare, sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi. Il divieto di cui al comma 1 si estende, altresì, all’abbandono delle deiezioni animali.”. Come sarà applicato? Ci saranno agenti che multeranno gli spettatori del Rally Legend che lasciano bottiglie per terra o carte dei panini? Sanzioni a famiglie che fanno cadere scontrini, fazzoletti per terra in centro storico o in un centro commerciale? Il principio mi trova d’accordo ma nella pratica si possono avere effetti controproducenti. Lo Stato ti multa se getti gli scontrini a terra. Lo Stato ti obbliga con la SMAC a usare ogni anno migliaia di chilometri di carta termica. Di norma nella carta termica è presente il Bisfenolo, una sostanza tossica di cui non ho trovato menzione nel decreto legge del governo. Il divieto di utilizzare la plastica dal 1 giugno 2021 è stato concordato con il settore turistico e commerciale per gestire la transizione in un momento così delicato? Lo Stato dovrebbe essere il primo a dare il buon esempio. Il governo non poteva ad esempio bandire gli scontrini SMAC dal 1 giugno e vietare le carte con Bisfenolo? Mi sarei aspettato azioni concrete a corredo di un atto normativo del genere. Le centinaia di automezzi con classi di emissioni prossime allo zero, le potenti berline blu per per consegnare buste, decine di edifici energivori (non solo l’ospedale di Ciavatta) sono la norma per l’Amministrazione che paga i cittadini per incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili ma lascia i riscaldamenti accesi giorno e notte nei suoi edifici e praticamente non utilizza nessuna accortezza per limitare l’utilizzo di energia. Cambiare i comportamenti, sviluppare progetti e fare investimenti sono atti meno eclatanti rispetto a un decreto ma danno il segno nel lungo periodo della volontà di uno Stato di scegliere una via di sviluppo diversa. Serve una visione globale di lungo periodo, investimenti diretti dello Stato non solo per incentivi o multe per chi non rispetta le norme. In più si aggiungono le ricadute economiche della pandemia sull’economia. Il Decreto Delegato n. 25 del 22 febbraio 2021 è a mio giudizio purtroppo una nota stonata. Si conferma il doppio binario fra Stato e cittadini e imprese. Lo Stato continua a inquinare, lo Stato paga notti gratis per dormire a San Marino, lo Stato fa multe se cade uno scontrino SMAC con Bisfenolo, un fazzoletto igienizzante o una mascherina: questo è il paradigma strabico con cui ci prepariamo alla fase post COVID”.

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