San Marino, politica. Il cambiamento … per non cambiare nulla, come vogliono i poteri forti

San Marino, politica.  Il cambiamento … per non cambiare nulla, come vogliono i poteri forti

La politica nella Repubblica di San Marino si accinge a quanto pare a vivere  un’altra stagione di  cambiamento di persone ai vertici della politica per lasciare gattopardescamente tutto come prima

Farà sentire a breve i suoi effetti la  legge  dei 10 anni, cioè quella della rottamazione forzata.    

Ed in risonanza stanno  emergendo nuovi raggruppamenti di persone per scalzare altre persone. Ad esempio all’interno della Democrazia Cristiana: Giovani
Democratici Cristiani
‘4
consiglieri Dc
‘.   Ad esempio nella coalizione patto per San Marino: prese di posizione di Noi
Sammarinesi
  e  di Alleanza Popolare.

Si inneggia genericamente al  nuovo, si propongono persone nuove ma non emerge alcun vero segnale di nuovo. 

Si stanno prendendo a livello politico decisioni orripilanti in totale disaccordo col ‘sentiment’ del Paese, al servizio dei poteri forti che hanno distrutto il Paese e  sono in corsa per l’ultimo assalto allo Stato (come alla fine dell’Urss). Eppure  a tutto questo nessuna reazione da coloro che – giovani o non giovani – si accingono ad occupare le sedie del potere liberate  con la legge della rottamazione  o a seguito delle suddette camarille (imbellettate, come è sempre avvenuto,  di  parole prese dall’attualità).

I ‘nuovi’ tacciono perché non sono nuovi.  Non hanno dimostrato di  aver diritto di occupare quelle sedie avanzando, ad esempio, loro proposte,   alternative al fare  dei vecchi. Tutto il loro impegno si è esaurito  nel  far varare  una legge  che fissa un tetto ai tempi di occupazione di dette sedie e nello studiare tranelli nelle camarille. 

Non c’è speranza, stando così le cose, che il sottobosco politico affaristico che sta affondando il Paese come  macina al collo, venga squarciato da quel  lampo di trasparenza, che invano, oltre ai  sammarinesi,   da tanto tempo aspettano  anche Roma, Strasburgo, Bruxelles, Washington.

Ne è una prova il consenso unanime del mondo politico per una riforma tributaria che istituzionalizza l’occultamento dei  redditi per la solita fascia di residenti privilegiati  a danno dei comuni cittadini e dell’avvenire del Paese.   

 

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