San Marino. Proseguono i problemi per Pillon dopo le esternazioni alla Festa dell’Amicizia Pdcs

San Marino. Proseguono i problemi per Pillon dopo le esternazioni alla Festa dell’Amicizia Pdcs

Continuano le beghe per Pillon dopo le esternazioni alla Festa dell’Amicizia. Era l’agosto dell’ormai lontano 2014 quando il senatore leghista all’epoca membro del Forum delle associazioni familiari italiane si scagliò contro una associazione gay

ANTONIO FABBRI – I fatti sono datati, ma la decisione della Cassazione, quinta sezione penale, è recente e riapre il caso che aveva visto la Corte d’Appello di Perugia assolvere Simone Pillon dall’accusa di diffamazione nei confronti dell’associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica, dopo che in primo grado era stato invece condannato.

La sentenza con le relative motivazioni della Cassazione è stata pubblicata il 5 luglio ed è relativa all’udienza tenutasi il 28 aprile scorso. Riguarda le esternazioni del senatore leghista Simone Pillon che all’epoca fecero scalpore. Pillon nel 2014- 2015 ricopriva l’incarico di conigliere nazionale del Forum delle associazioni familiari. Interveniva in diverse occasioni pubbliche anche perché in quel periodo era fervente il dibattito pubblico sulla cosiddetta “legge Cirinnà”, sulle unioni civili. Ebbene, in diversi consessi, tra il giugno del 2014 e il gennaio del 2015, Pillon aveva espresso esternazioni ritenute diffamatorie nei confronti dell’associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica.

In particolare la sentenza della Cassazione, che richiama i fatti descritti nelle pronunce di merito, richiama la partecipazione di Pillon alla Festa dell’Amicizia del 2014, organizzata come noto dal Pdcs. Nelle serate di dibattito, Pillon era intervenuto sul tema “La famiglia al tempo della questione antropologica – Sarà ancora possibile dire mamma e papà?”. Ricostruisce la Cassazione che “nel rappresentare la propria opinione sul tema delle unioni civili, al tempo oggetto del dibattito parlamentare sul disegno di legge cosiddetta Cirinnà, avesse richiamato la relazione svolta nel 2012 da Michele Mommi, nell’ambito di un’assemblea studentesca tenutasi presso il Liceo Alessi di Perugia, rendendone una rappresentazione diffamatoria”. Già all’epoca, in seguito alle parole di Pillon, scoppiò la polemica sia interna a San Marino, ma anche su scala nazionale italiana, che culminò nella denuncia per diffamazione da parte dell’associazione.

La Omphalos, nel 2012 aveva organizzato delle iniziative nelle scuole. Pillon, nei suoi interventi pubblici degli anni successivi, aveva richiamato quelle iniziative affermando che Omphalos, con quelle attività nelle scuole, “adescasse minorenni” o che “istigasse ai rapporti omosessuali”.

Per questo in primo grado Pillon venne condannato a 1.500 euro di multa, pena sospesa, e al pagamento di 30mila euro di risarcimento all’associazione. Impugnò la sentenza e in appello venne assolto con la formula “perché il fatto non costituisce reato”, che aveva assolto sostenendo il diritto di critica.

Una interpretazione della Corte d’appello di Perugia, ritenuta però eccessivamente estensiva dalla Cassazione, alla quale sono ricorsi sia il pubblico ministero Perla Lori sia l’aso- ciazione Omphalos tramite e il proprio legale rappresentate. La Cassazione ha quindi annu[1]lato la sentenza assolutoria pronunciata dalla Corte di Appello di Perugia e, con una lunga sentenza nella quale richiama anche diverse pronunce della Cedu, ha rimandato per nuovo esame alla Corte d’appello di Firenze.

“La sentenza impugnata deve, pertanto, essere annullata perché il giudice del merito, in piena libertà di giudizio, ma facendo corretta applicazione degli enunciati principi, proceda a nuovo esame”, ha concluso la Corte.

Articolo tratto da l’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy