San Marino. Psd: “Alluvione: necessario interrogarsi sullo stato di conservazione del nostro territorio”

San Marino. Psd: “Alluvione: necessario interrogarsi sullo stato di conservazione del nostro territorio”

“Già il canto Romagna mia e le immagini dei tanti giovani che si prodigano per ripulire dal fango le città vicine a noi sono impresse nella nostra memoria e nel nostro cuore. Il Partito dei Socialisti e dei Democratici si stringe attorno alle care regioni Marche e Romagna che hanno subito nei giorni scorsi un evento catastrofico, la cui portata non è neppure facile da circoscrivere ed i cui danni materiali ed immateriali collocano tra quelli di rilevanza storica nefasta”.

Lo riporta un comunicato stampa.

Porgiamo le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime di questa settimana e abbracciamo i nostri concittadini che vivono nelle zone colpite.
Il PSD plaude alle tante istituzioni e individui sammarinesi che subito si sono attivati per la macchina degli aiuti, quelli materiali e quelli sul campo auspica ulteriori interventi diretti da parte del Congresso di Stato.
Già nel 2012 la regione Emilia Romagna subì gli effetti di un grave terremoto, un disastro che non fiaccò gli animi o l’economia, la ricostruzione conseguente fu celere e ben organizzata.
Non abbiamo dubbi che anche questa volta le capacità amministrative e le indispensabili risorse per la ricostruzione saranno in grado di ripristinare una nuova normalità in breve tempo.
Anche la Repubblica di San Marino si è trovata per diverse ore in uno stato di ansia per i danni che potevano verificarsi: questa volta nessun grave episodio è accaduto.
Ma quanto al sicuro siamo rispetto a frane, smottamenti, alluvioni magari molto locali, ma non impossibili?
Qual è lo stato di conservazione del nostro territorio e degli edifici?
Quanto accaduto ci deve indurre a ragionare sulle nostre vulnerabilità: inutile e dannoso pensare che si possa resistere a qualsiasi magnitudo di evento, irresponsabile e criminale pensare che non si debba fare nulla o che noi siamo immuni.
Come abbiamo ormai amaramente compreso, eventi meteorologici estremi saranno più frequenti in futuro a causa del surriscaldamento del pianeta che mette a disposizione del complessissimo macchinario climatico più energia, spesso distruttiva.
Ciò significa che dobbiamo mutare atteggiamento e narrazione rispetto ai disastri naturali: non è detto ce ne sia uno al secolo, non è detto che noi non ne saremo coinvolti.
Questa volta siamo stati “graziati”; non è bene affidarsi al caso però, è bene analizzare il territorio e proporre soluzioni alle deficienze riscontrate, possibilmente in maniera preventiva”.

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