Daniele Ciacci di Tempi: Dal grande al piccolo. Dopo l’America, vota San Marino / Dopo quattro anni si ritorna alle elezioni politiche. Pasquale
Valentini, segretario di Stato alle Finanze, descrive gli scenari politici ed economici nei quali si giocherà la lotta all’ultima schedina
Domenica, a San Marino, si vota per la nuova legislatura. Saranno tre le coalizioni che si scontreranno per governare il piccolo stato, dove ancora resiste un ultimo nucleo della Democrazia cristiana, il partito uscente. A parlare a tempi.it degli scenari possibili che vivrà la Serenissima Repubblica stanziata in Romagna è Pasquale Valentini, segretario di Stato alle Finanze del governo sammarinese.
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In tutta Europa si osserva la nascita di gruppi di anti-politica, unitamente a un largo fenomeno di astensionismo, entrambi dovuti a un certo cinismo nei confronti della politica “classica”. Anche a San Marino è così? Abbiamo sempre avuto una partecipazione politica molto alta, dovuta alla ridotta dimensione della città-stato. Ma sentiamo anche noi l’ascesa, pur ridotta, dell’antipolitica. Usciamo da un periodo in cui commissioni di inchiesta hanno fatto luce sulla corruzione all’interno di politica e di amministrazione. La sfiducia generale causa l’astensionismo e la frammentazione. In queste elezioni abbiamo tre coalizioni, composte di otto liste, e tre gruppi che militano separatamente, tutti simili ai movimenti grillino italiano, e che raccolgono i voti del malcontento. Non crediamo che avranno una base di voto forte, perché non hanno proposto nulla di credibile.
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