Il dr. Carlo Romeo, direttore generale di San Marino Rtv, emittente di Stato della Repubblica di San Marino, in una intervista rilasciata al direttore di La Tribuna Sammarinese, Davide Graziosi, venerdì 5 settembre (“Si discute di Rtv e il dg Carlo Romeo risponde con una autointervista“) ha affermato quanto segue:
Ho letto. Il Consigliere Lazzari penso abbia idee un po’ antiche e confuse, forse risalenti al periodo in cui a Rtv ci lavorava lui e non io. Tutto il rispetto per il consigliere anche se non è a tutti chiarissimo chi rappresenti oltre se stesso. Non sarò certo io a scandalizzarmi, visto che vengo da un Paese che ha espresso fenomeni come Scilipoti e Razzi nell’ambito del vagabondaggio parlamentare, esempio assolutamente unici al mondo. Comunque mi sarei aspettato dal consigliere Lazzari osservazioni più documentate e attuali, anche critiche certo e non le solite trite e demagogiche banalità su Rtv dove c’è gente che merita rispetto per il lavoro che fa e per come lo fa. La cosa divertente è che a quattr’occhi con i dipendenti di Rtv i vari critici cambiano opinione sensibilmente e Rtv diventa una azienda esemplare. Fossi in lui mi preoccuperei magari di più se raggiungeremo l’obiettivo 2014 per il risanamento iniziato nel 2012, quando la Rtv era a un passo dal fallimento, oppure concretamente sulla sicurezza dei lavoratori, come sta facendo con rigore il suo collega di opposizione Paolo Crescentini o sulla qualità dei prodotti messi in onda o sui nuovi accordi pubblicitari o sull’ampliamento del segnale. Insomma cosa del genere.
Leggi l’articolo a firma di Carlo Romeo apparso su La Tribuna Sammarinese di ieri.
NB. Quanto riportato (inizio del pezzo pubblicato su La Tribuna Sammarinese, qui definito come ‘auointervista’) non è preceduto da alcuna domanda.
A seguito della protesta del dr. Romeo attraverso San Marino Rtv, il direttore di La Tribuna ha scritto oggi: “Per un disguido redazionale l’intervista al direttore di Smtv pubblicata ieri è uscita a firma di Carlo Romeo. In realtà le domande erano poste da me“.