Questo casinò non s’ha da fare
I tentativi di aprire una casa da gioco sul Titano risalgono alla seconda metà dell’800
DAVIDE PEZZI (a cura di). Con la poco edificante vicenda legata ai tentativi dell’ex Reggente Palamede Malpeli di aprire una casa da gioco sul Titano, anche a costo di falsificare documenti ufficiali, come abbiamo visto, si chiude la serie di tentativi analoghi del XIX secolo. Il nuovo secolo vede subito, nel 1904, una nuova proposta da parte del sammarinese Olinto Amati, che viene immediatamente accusata, dal periodico “Il Giovane Montefeltro”, di immoralità. Accuse cui Amati risponde così: “Se tutto quanto viene proposto e permesso in Italia ed in qualunque altro stato d’Europa anche avente forma Repubblicana, perché non deve essere permesso a San Marino?… Io ho sempre combattuto aspramente, in paese e fuori, l’impianto di una bisca, e analogamente risposi quando anche da un Console della Repubblica fui richiesto verbalmente dell’accoglienza che sarebbe stata fatta a S. Marino ad un tale progetto”. (…)
Tratto da L’informazione di San Marino
——