San Marino. Referendum dei sindacati per il rinnovo contratto Industria: il 93% dei lavoratori dice Sì

San Marino. Referendum dei sindacati per il rinnovo contratto Industria: il 93% dei lavoratori dice Sì

Rinnovo contratto Industria a San Marino, il via libera dei lavoratori tocca il 93%.

È questo il risultato del referendum consultivo sul rinnovo del contratto Industria, promosso dalle Federazioni Industria di Confederazione sammarinese del lavoro, Confederazione democratica lavoratori sammarinese e Unione sammarinese dei lavoratori.

“La maratona referendaria, articolata in 62 assemblee, complessivamente ha interessato 5.258 lavoratori.  I votanti sono stati 2.244: i sono stati 2.048, mentre i No 166“, riporta il comunicato congiunto delle Federindustria di Cdls, Csdl e Usl.

La scelta di lasciare ai lavoratori l’ultima parola attraverso lo strumento referendario – affermano i segretari delle Federazioni Industria delle tre organizzazioni sindacali sammarinesi, Agostino D’Antonio (Csdl), Paride Neri (Cdls) ed Enrico Biordi (Usl) – conferma un percorso democratico ormai decennale e l’ampio apprezzamento arrivato dalle fabbriche e dagli uffici è un punto fermo importante arrivato in un contesto socio-economico molto difficile”.

Il rinnovo del contratto Industria, “firmato lo scorso aprile con l’Associazione nazionale industria San Marino, prevede un aumento in busta paga del 5,4% spalmato sul biennio 2022-2023“.

“È stata una trattativa – spiegano D’Antonio, Neri e Biordi – portata avanti in un contesto fortemente caratterizzato dall’incertezza economica e dalla crisi energetica causata dalla guerra russo-ucraina. Trattativa essenzialmente incentrata sull’aumento delle retribuzioni per far fronte al generalizzato rincaro dei prezzi e delle utenze e la conferma dell’impianto di flessibilità”.

E non è finita qui: “In autunno partirà anche la consultazione referendaria che interesserà gli 800 lavoratori del settore Artigianato. Questo rinnovo contrattuale è stato siglato lo scorso giugno e condivide complessivamente l’entità degli aumenti del settore industria”.

“Complessivamente la stagione referendaria si concluderà a fine anno, quando i lavoratori del settore industria e del settore artigianato, così come previsto dalla legge sulla Rappresentatività, saranno nuovamente chiamati a esprimere il loro parere sul testo unico del contratto collettivo dell’industria che avrà validità erga omnes”, chiosano le Federazioni Industria di Csdl, Cdls e Usl.

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