San Marino. Rete: “Solo noi non difendiamo il clientelismo”

San Marino. Rete: “Solo noi non difendiamo il clientelismo”

Rete, questa volta, se la prende con le forze politiche di San Marino che non hanno voluto introdurre sul Titano il reato di traffico di influenze illecite.

“‘Il traffico di influenze illecite si verifica quando, di fronte a iter burocratici nell’ambito della Pubblica amministrazione, un soggetto o più soggetti sfruttano conoscenze influenti in tale ambito al fine di ottenere favori e agevolazioni, spesso anche pagando somme di denaro’.

Questa una delle definizioni del ‘Traffico di influenze illecite’ che si può agevolmente reperire online.

A San Marino, ancora oggi, il traffico di influenze non è reato: in pratica se un politico garantisce ad un suo amico un ruolo di rilievo, magari con l’aspettativa di ottenere il suo voto in occasione delle elezioni, oppure gli trasforma un terreno agricolo in edificabile, non incorre in un reato specifico.

Di questa arretratezza del Codice penale sammarinese si lamenta anche il Gruppo di Stati contro la corruzione che a fine ottobre 2020 segnala come critico ‘il fatto che San Marino non abbia ancora criminalizzato il traffico d’influenze’.

Sono anni che Rete insiste per l’introduzione di questo reato nel nostro codice penale, che a nostro avviso è alla base del clientelismo nostrano, a sua volta causa dello strapotere della Dc che, guarda caso, non ha mai sostenuto la sua introduzione. La mancata volontà di punire queste condotte è uno degli elementi che hanno contribuito all’uscita di Rete da quella maggioranza.

A dicembre 2022, quando Rete era ancora al governo, siamo riusciti a fare introdurre una delega nella legge di bilancio che dava mandato al Segretario per la Giustizia di introdurre questo reato entro marzo 2023.

Inutile dirlo, la delega è scaduta.

Così ad aprile 2023, in Consiglio Grande e Generale, Rete ha convinto gli allora alleati di maggioranza, ovvero Npr, Gruppo misto e Motus Liberi, a firmare un ordine del giorno che successivamente, grazie al voto anche dell’opposizione, è stato approvato in data 13 aprile.

Dopo altri 5 mesi (ovvero a 9 mesi dalla legge di bilancio) governo e maggioranza continuano a non volere introdurre tale reato, e siamo purtroppo certi non vorrà farlo ora, in vista delle elezioni, dove sarà meglio non rischiare di incorrere in reati.

Così abbiamo presentato un emendamento nella legge di variazione del bilancio per introdurre il reato in questione.

In tal modo si tentava di evitare quanto accaduto per il conto Mazzini, dove alcuni imputati se la sono cavata non perché non avessero riciclato, ma perché a San Marino all’epoca dei fatti il riciclaggio non era un reato.

Il Consiglio ha bocciato ieri, 12 settembre 2023, l’emendamento, stabilendo ancora una volta che a San Marino non si vuole perseguire chi fa clientelismo attraverso il traffico d’influenze, perché evidentemente cane non mangia cane.

A votare contro, oltre alla Dc, anche i partiti che avevano sottoscritto l’ordine del giorno: Npr (con l’eccezione di Maria Luisa Berti), Motus Liberi e Rf”.

Rete

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